Zucon
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Pochissime ore a disposizione e quindi occasione per un giretto brevissimo in zona Moregallo per andare a conoscere "Ul sentèe del Laach" che non avevamo mai percorso. [Ma perchè l'imbocco del sentiero, sia a monte che a valle, non è in alcun modo indicato?]. La giornata prevede pioggia, ma per ora il cielo è drammaticamente nuvoloso benchè asciutto e i colori della vegetazione iniziano ad essere autunnali: la luce è stupenda è non si finirebbe più di fotografare i panorami grignesco e lacustre, con l'alta Brianza che sfuma nella nebbia...
Dalla località Piazza Rossè si segue il sentiero n° 6 che costituisce la via normale per il Moregallo: la traccia sassosa dapprima scorre fra terrazzamenti coltivati ad ulivo e ortaggi, per poi cominciare a salire veramente nel bosco incontrando spesso le tipiche "casote"; per breve tratto si percorre una pista sterrata, ma, alla prima curva, si riprende il sentiero che in pochi passi raggiunge il terrazzo erboso di Preguda. Qui si trova il famoso masso erratico individuato e descritto dall'abate Stoppani, al quale è stata affiancata una chiesetta dedicata a S.Isidoro: il sentiero li aggira da nord ed inizia una ripida salita del versante nordorientale; la traccia, assai ben mantenuta, è sempre molto agevole ma talora si presenta rocciosa e veramente erta. In breve si raggiunge il margine meridionale del dosso detto "Zucon", dove si abbandona il sentiero per la vetta andando ad intraprendere una traversata in lieve discesa che si raccorda al sentiero "Paolo ed Eliana"; questa è una traccia ghiaiosa, tortuosa, ripida ed efficacissima che in breve cala al ripiano boscoso della Forcellina, importante incrocio di sentieri. Volgendo subito a sinistra si imbocca il sentiero "Elvezio" che, con percorso interessante ed estremamente panoramico, torna a Preguda: un paio di passaggi rocciosi sono attrezzati con pochi metri di catena di progressione in corrispondenza di cambi di pendenza su terreno ben appigliato ma esposto. Poco più in basso ed a sinistra della chiesetta di S.Isidoro, vicino ad un masso, prende il suo ripido inizio (anonimo) "ul Sentèe del Laach": si scende a strette curve una prima parte boscosa, per poi raggiungere un tratto scoperto dove la traccia è un susseguirsi di traversi e tornanti nettamente scavati nel prato scosceso. Ad un bivio, già a poca distanza dalla riva del lago a Parè, abbandoniamo il sentiero originale per volgere a destra in un lungo trasferimento: le prime cascine ed un'ampia floricoltura preannunciano il ritorno a Piazza Rossè.
Dalla località Piazza Rossè si segue il sentiero n° 6 che costituisce la via normale per il Moregallo: la traccia sassosa dapprima scorre fra terrazzamenti coltivati ad ulivo e ortaggi, per poi cominciare a salire veramente nel bosco incontrando spesso le tipiche "casote"; per breve tratto si percorre una pista sterrata, ma, alla prima curva, si riprende il sentiero che in pochi passi raggiunge il terrazzo erboso di Preguda. Qui si trova il famoso masso erratico individuato e descritto dall'abate Stoppani, al quale è stata affiancata una chiesetta dedicata a S.Isidoro: il sentiero li aggira da nord ed inizia una ripida salita del versante nordorientale; la traccia, assai ben mantenuta, è sempre molto agevole ma talora si presenta rocciosa e veramente erta. In breve si raggiunge il margine meridionale del dosso detto "Zucon", dove si abbandona il sentiero per la vetta andando ad intraprendere una traversata in lieve discesa che si raccorda al sentiero "Paolo ed Eliana"; questa è una traccia ghiaiosa, tortuosa, ripida ed efficacissima che in breve cala al ripiano boscoso della Forcellina, importante incrocio di sentieri. Volgendo subito a sinistra si imbocca il sentiero "Elvezio" che, con percorso interessante ed estremamente panoramico, torna a Preguda: un paio di passaggi rocciosi sono attrezzati con pochi metri di catena di progressione in corrispondenza di cambi di pendenza su terreno ben appigliato ma esposto. Poco più in basso ed a sinistra della chiesetta di S.Isidoro, vicino ad un masso, prende il suo ripido inizio (anonimo) "ul Sentèe del Laach": si scende a strette curve una prima parte boscosa, per poi raggiungere un tratto scoperto dove la traccia è un susseguirsi di traversi e tornanti nettamente scavati nel prato scosceso. Ad un bivio, già a poca distanza dalla riva del lago a Parè, abbandoniamo il sentiero originale per volgere a destra in un lungo trasferimento: le prime cascine ed un'ampia floricoltura preannunciano il ritorno a Piazza Rossè.
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