Forcella di Larecchio e Lago Panelatte
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Premessa: quando venerdì scorso, durante il pranzo al Rifugio Riva, Enrico mi aveva raccontato di questa escursione, avevo colto un notevole entusiasmo nelle sue parole e quindi, incuriosito, quando sono tornato a casa mi sono documentato su HIKR, programmando così l'escursione odierna che abbiamo avuto la fortuna di effettuare in una giornata dal meteo eccezionale, incorniciata dai colori dell’autunno, dalla neve fresca caduta ieri e dai panorami veramente unici.
Descrizione: Raggiunta Santa Maria Maggiore (Val Vigezzo) abbiamo poi attraversato Toceno per salire al Rifugio Arvogno dove abbiamo lasciato l’auto ai piedi della discesa (qui poche possibilità di parcheggio) dopo circa 1,5 km dal rifugio.
Appena superato il ponte sul torrente, abbiamo iniziato a risalire la Valle Arvogno seguendo una magnifica mulattiera gradinata che si tiene alta sul torrente sul lato destro idrografico (impossibile sbagliare durante la salita, si va sempre verso nord, invece in discesa bisogna prestare attenzione quando si attraversano gli alpeggi).
Lungo il percorso abbiamo attraversato alcuni piccoli gruppi di baite (San Gerolamo, Verzasco, Villasco, I Motti) fino ad arrivare al Passo di Fontanalba.
Dal passo, anziché volgere a sinistra verso il Lago Panelatte (è la prima volta che veniamo in queste zone e pensavamo che il lago fosse oltre il passo), siamo scesi diritti seguendo la mulattiera che, con andamento zigzagante, ci ha portati al pianoro sottostante.
Lì abbiamo capito che il Lago non c’era e allora abbiamo puntato direttamente alla Forcella di Larecchio (che avevamo visto dal passo e che sarà il punto più alto dell’escursione) risalendo direttamente i pendii alla nostra sinistra; dalla forcella, dove tirava un gelido venticello e dove abbiamo bevuto un tè caldo, abbiamo poi capito dove si poteva trovare il Lago Panelatte, che infatti abbiamo trovato durante la discesa.
Questa escursione non difficile ed effettuata su sentieri sicuri, è inserita in un ambiente veramente spettacolare, sempre dominato nelle parte alta dalla Pioda di Crana.
All’inizio della salita verso la Forcella, abbiamo intercettato nella neve delle orme fresche di camoscio, che però non siamo riusciti a vedere.
Grandi ritmi di Fabio (come sempre) ed ottima anche la performance di Giordano che, quando non è fuorviato da elementi ammutinanti o da chi parla di politica (in montagna !!!), riesce a sostenere buoni ritmi di salita, anzi, durante la discesa, nella foga di precederci all'auto, è "andato dritto" ad un gruppo di baite (sbagliando sentiero, come è successo anche a noi), ma poi per fortuna siamo riusciti a ricompattarci.
Dislivello complessivo di 1100 m (compreso l’errore al Passo di Fontanalba) per circa 6,5 ore di cammino.
Giornata da 10 e lode.
Filmato dell’escursione di Giordano visibile su https://www.youtube.com/watch?v=9XWoulZwtC8
Descrizione: Raggiunta Santa Maria Maggiore (Val Vigezzo) abbiamo poi attraversato Toceno per salire al Rifugio Arvogno dove abbiamo lasciato l’auto ai piedi della discesa (qui poche possibilità di parcheggio) dopo circa 1,5 km dal rifugio.
Appena superato il ponte sul torrente, abbiamo iniziato a risalire la Valle Arvogno seguendo una magnifica mulattiera gradinata che si tiene alta sul torrente sul lato destro idrografico (impossibile sbagliare durante la salita, si va sempre verso nord, invece in discesa bisogna prestare attenzione quando si attraversano gli alpeggi).
Lungo il percorso abbiamo attraversato alcuni piccoli gruppi di baite (San Gerolamo, Verzasco, Villasco, I Motti) fino ad arrivare al Passo di Fontanalba.
Dal passo, anziché volgere a sinistra verso il Lago Panelatte (è la prima volta che veniamo in queste zone e pensavamo che il lago fosse oltre il passo), siamo scesi diritti seguendo la mulattiera che, con andamento zigzagante, ci ha portati al pianoro sottostante.
Lì abbiamo capito che il Lago non c’era e allora abbiamo puntato direttamente alla Forcella di Larecchio (che avevamo visto dal passo e che sarà il punto più alto dell’escursione) risalendo direttamente i pendii alla nostra sinistra; dalla forcella, dove tirava un gelido venticello e dove abbiamo bevuto un tè caldo, abbiamo poi capito dove si poteva trovare il Lago Panelatte, che infatti abbiamo trovato durante la discesa.
Questa escursione non difficile ed effettuata su sentieri sicuri, è inserita in un ambiente veramente spettacolare, sempre dominato nelle parte alta dalla Pioda di Crana.
All’inizio della salita verso la Forcella, abbiamo intercettato nella neve delle orme fresche di camoscio, che però non siamo riusciti a vedere.
Grandi ritmi di Fabio (come sempre) ed ottima anche la performance di Giordano che, quando non è fuorviato da elementi ammutinanti o da chi parla di politica (in montagna !!!), riesce a sostenere buoni ritmi di salita, anzi, durante la discesa, nella foga di precederci all'auto, è "andato dritto" ad un gruppo di baite (sbagliando sentiero, come è successo anche a noi), ma poi per fortuna siamo riusciti a ricompattarci.
Dislivello complessivo di 1100 m (compreso l’errore al Passo di Fontanalba) per circa 6,5 ore di cammino.
Giornata da 10 e lode.
Filmato dell’escursione di Giordano visibile su https://www.youtube.com/watch?v=9XWoulZwtC8
Tourengänger:
imerio

Communities: Hikr in italiano
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