Escursione molto lunga, parecchie risalite (dislivello indicativo). Al noiosissimo tratto lungo la strada sterrrata/cementata di rientro delle piste (pur tagliabile in vari punti andando su dritti per dritti per le piste da sci), e al tratto iper-antropizzato tra l'arrivo della cabinovia e il rifugio Lecco, si contrappone tutta la suggestiva parte alta, molto ariosa e panoramica.
Al rifugio Sora, due cani da pastore molto socievoli si uniscono alla camminata e ci accompagnano lungo il Sentiero degli Stradini fino alla scaletta verticale, che facendo il giro in senso antiorario come noi comporta una discesa di circa 1m su roccette: i due cani si fermano qui, proprio mentre dal verso opposto (Artavaggio) arrivano altri due escursionisti che scendono ai Piani e li accompagnano quindi verso casa.
Dopo qualche passaggio protetto, in ambiente più riposante raggiungiamo in discesa la Casera Campelli, da cui risaliamo fino ad affacciarci sul versante Piani di Artavaggio alla ricerca del sentiero delle Orobie n. 101. Ad un cartello giallo in legno appoggiato su una roccia (indicazioni illeggibili) pieghiamo a sinistra verso la cima, da qui non visibile; in alternativa si può fare un giro leggermente più largo fino alla Bocchetta dei Campelli, in ogni caso i due percorsi si uniscono poco sopra, appena prima del bel pianoro che ospita la Baita La Bocca. Dalla baita La Bocca bellissima vista su Cima Piazzo, da qui maestosa e rocciosa in notevole contrasto con la via normale chè è invece molto meno ripida e tutta su prati. Qui ormai siamo sicuramente sul sentiero 101, che abbraccia tutto il versante orobico dello Zuccone.
Ad un bivio ben segnalato (cartello in acciaio), ci stacchiamo dal 101 e seguendo le strisce gialle sulle rocce puntiamo decisamente a sinistra verso la parete Est dello Zuccone. In cresta osserviamo le uscite del Canalone dei Camosci e della ferrata Minonzio, quindi superiamo con qualche attenzione il passaggio attrezzato e dopo la successiva divertente risalita su roccette siamo in vetta. Vista limitata dalla foschia.
In discesa, al bivio proseguiamo in senso antiorario e risaliamo faticosamente alla Bocchetta dei Mughi, dove causa visibilità un po' scarsa rinunciamo alla vicina Corna Grande (circa 80m di dislivello dall'intaglio), chiudendo poi il giro sui Piani di Bobbio con una bellissima discesa in ambiente davvero dolomitico reso ancora più suggestivo dai giochi di luce e dalla nebbia che avvolge le creste.
Ai Piani ripassiamo dal rifugio Sora, dove conosciamo il proprietario dei due simpatici cani, scoprendo che passano le giornate a fare su e giù dai sentieri, e poi giù per l'autostrada fino al casello di Barzio.
Con Kiara e Nino.
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