Traversata dei Corni di Canzo
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Mercoledì scorso ero in ferie e con Silvia siamo andati in zona Corni di Canzo a fare un po’ di allenamento, in “modalità trail”. Niente vette, perché, a suo dire, nessuno dei Corni era fattibile in scarpette. A memoria (ma solo quella, visto che per vari motivi non conosco questa zona) almeno uno è escursionistico. Motivo per cui mi viene la voglia di andare a vedere.
Guardando la cartina, la via di accesso più comoda mi pare da Valbrona. Parcheggio nei pressi della partenza del e parto lungo la strada asfaltata che conduce al Rifugio S.E.V. C’è un po’ di nebbiolina, in basso, ma si vede bene che il cielo sopra è sereno. Poco prima del rifugio, prendo il sentiero che va a Terz’Alpe e quindi quello che porta in vetta al Corno Occidentale. Mi cambio le scarpe e metto gli scarponi. La traccia sale in un intaglio-canalone, divertente da salire. È un genere di roccia differente da quella che sono abituato a vedere dove vado in giro io. In particolare in alcuni tratti dove i passaggi della gente sono infiniti, diventa liscia come il ghiaccio, e questo non mi piace. Dunque, sbuco dove arriva la ferrata del Venticinquennale e proseguo passando per un colletto dove, appunto, trovo rocce liscissime. La prima vetta è fatta. Gente che è lì, si scambia informazioni e commenti su questa o quella ferrata. Cose che io aborro. Scendo quindi dall’Occidentale e proseguo per il Centrale che, visto di fronte, sembra impossibile da fare. Ed invece c’è tutto un sentiero che sale fino in vetta. Il tempo di fare due foto e proseguo per la discesa. Qui ci sono alcune catene. Provo a scendere senza toccarle, ma in un paio di casi non riesco a farlo senza prendermi troppi rischi o metterci troppo. Ancora un attimo e sono quindi al secondo colletto, tra Centrale e Orientale, la Bocchetta di Luera, proseguo per quest’ultimo. A differenza degli altri due, l’Orientale è decisamente escursionistico, in un paio di minuti sono in vetta. Con questo, la traversata è completa!
Passo quindi dal Rifugio S.E.V. e sento gridare “ma quello è il Luca!”. È la mia amica Maria, sempre in giro per monti: oggi, per puro caso, ci incontriamo. Puro caso, perché io non sono solito frequentare queste zone. Purtroppo abbiamo la macchina parcheggiata da parti opposte, lei a Valmadrera ed io a Valbrona, altrimenti sarebbe stato piacevole condividere la discesa e fare un po’ di chiacchiere.
La traversata dei Corni di Canzo, visti da sotto sembrano assolutamente impossibile, mentre in realtà si rivelano fattibili tranquillamente. Non sono un amante delle montagne del lecchese, però a volte la bellezza è vicina ai tuoi occhi, ma tu non te ne accorgi..

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