Il Badile dalla Valmala - Valsesia


Publiziert von atal , 3. Oktober 2020 um 19:48.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:13 September 2020
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 10:00

Questa volta abbino la ricerca di vecchi alpi e percorsi abbandonati alla salita alla cima nota come Il Badile (1922 m), il cui ripetitore è ben visibile a chi transita in Valsesia tra Scopa, Scopello e Piode.

La panoramica sommità può essere raggiunta da uno dei due sentieri segnalati, entrambi piuttosto lunghi, uno con partenza da Scopa (sent. 223), l'altro dalla carrozzabile dell'Alpe di Mera (sent. 238), entrambi documentati sul sito del CAI di Varallo, un sito davvero esemplare in quanto ad accuratezza e completezza.

In questo caso vado a sperimentare una scomoda e faticosa alternativa che comporta la risalita della sinistra idrografica della Valmala, passando da un alpe raramente visitato, perché tagliato completamente fuori da ogni sentiero mantenuto: La Foscala (1439 m). Il catasto di metà '800 indica la presenza di cinque costruzioni e l'alpe è nominato anche nella mappa mineraria del 1759 ad opera di Ignazio Bourgiotti, interessantissimo documento digitalizzato dall'Archivio di Stato di Torino e consultabile da questo link.

Per raggiungere La Foscala, da Scopa mi addentro in Valmala seguendo il comodo sentiero 222 fino ai resti dell'Alpe Valmala di Sotto (832 m, circa 50').

Abbandonata ogni certezza, prendo la traccia che traversa poco sotto le baite in direzione Sud e scende alla Comba della Valmala. In questo breve tratto si incontrano alcuni ometti ma il percorso è comunque abbastanza riconoscibile.

Attraversato senza problemi il torrente principale, sulla sponda opposta individuo un sentiero che sale a tornanti una fascia ripida per poi perderlo. A dire il vero le tracce più promettenti pare che puntino a NW, verso lo sbocco della valle, quindi in una direzione contraria a quella che vorrei tenere.

Salendo verso una zona in cui la pendenza è minore, trovo anche una traccia di animali che traversa nel bosco verso Sud e la seguo, superando la Comba di Garriglion. Sulla dorsale successiva un tratto con calpestio riaccende la speranza di trovare un sentiero. Purtroppo la traccia sparisce dopo pochi metri e non mi resta che puntare, salendo sulla massima pendenza, al colmo della dorsale per poi seguirla. Uscito dal bosco guadagno in visione e panorami, molto belli nella luce pulita del mattino, ma non in comodità: erba alta e rododendri fradici di rugiada rendono la progressione lenta e faticosa.

Superato un colletto alla testata di un canalino che scende alla mia sinistra (E), proseguo ancora per un breve tratto nel bosco prima di uscire sul pascolo della Foscala, invaso dai mirtilli (circa 3 ore da Scopa).

Qui ci sono 5 costruzioni, tra grandi e piccole, esattamente come indicato sulla Mappa Rabbini, ma si riconosce poco più del sedime e pochi brandelli di muro in parte nascosti da un grande albero, a sua volta dall'aspetto vetusto e malandato. Si tratta quindi di un alpe relativamente importante ma è chiaro che ormai sconta un abbandono di vecchia data.

Proseguo alle spalle dell'alpe, di nuovo del bosco, in cerca di qualcosa che assomigli al sentiero segnato sulla Carta Svizzera, mutuato dalla vecchia IGM, ma non trovo nulla. La dorsale si fa sempre più selvatica, con facili tratti rocciosi e ginepri, poi aggiro una primo tratto ripido sulla sinistra (E), perché è da quella parte che passava il sentiero segnato sulle mappe. Guadagno un intaglio sulla cresta ma l'affaccio sull'impervio versante Ovest è scoraggiante. Traverso ancora sul fianco est, sotto le rocce, fino a portarmi in un ripido impluvio erboso dal quale, creando un tunnel tra ontani, felci e rododendri, guadagno la cresta Nord del Badile e gli agognati segnavia bianchi e rossi del sentiero 223 (1:40 da La Foscala, 4:45 totali).

E' questa la parte più impegnativa del percorso bollato, descritta sul sito del CAI come "frastagliata e aerea" e con "caratteristiche alpinistiche". Si tratta di una percorso non banale, con qualche passaggio su roccia, quasi sempre buona, ma esposti e privi di attrezzature. I bolli comunque indirizzano verso il percorso migliore, che è quasi tutto sul filo, evitando inutili aggiramenti (quelli che di solito si fanno per prudenza, non sapendo cosa c'è dietro l'angolo...).
 
Al termine della cresta che divide la Valmala dalla Val Barbina (o Valle Albina sulla mappa del 1759) si raggiunge la sommità chiamata Colma del Paccà sulla Mappa Rabbini, si scende ad un colletto a Ovest e si risale il facile pendio erboso che conduce in cima al Badile (1922 m secondo il cartello posto in loco e il sito del CAI, 1883 m per la CNS). Fin qui poco meno di 6 ore lorde.

Da notare che sulle mappe antiche il toponimo Badile non compare. Per la mappa mineraria del '700 la cima è chiamata Punta della Foscala, fatto abbastanza strano visto che la sommità vera e propria non presenta versanti visibili dalla Foscala, ed è pertanto più probabile che il toponimo sia da riferirsi all'anticima Est, quella che la Mappa Rabbini, un secolo dopo, chiamerà Colma del Paccà...

Purtroppo le nuvole nascondono in parte il panorama, soprattutto sul versante Sud e la vista del vicino Monte Barone mi è preclusa.
 
Per la discesa ripercorro la cresta fino al colletto dove il sentiero ufficiale si abbassa sul versante Ovest e lo abbandono per calare sulle rovine dell'Alpe Prealbina (1567 m), in panoramica posizione su una spalla erbosa all'estremità inferiore di un vasto pascolo che si allunga fin quasi sotto la cima del Badile. 
La Mappa Rabbini qui segna 8 costruzioni ma sono in parte nascoste da romici e ortiche.

Fin qui sarebbe una deviazione di poco conto ma, incuriosito da un sentiero segnato su Open Street Map, decido di non rientrare sul sentiero ufficiale ed entro nel bosco sulla destra (N), incoraggiato da un segno di vernice sbiadito e un calpestio nel bosco ancora riconoscibile. Dopo i primi metri abbastanza chiari perdo la traccia e, districandomi tra piante cadute e varie scomodità, trovo finalmente una traccia con dei tagli dopo aver superato un canalino. La seguo e noto una buona corrispondenza con il tracciato su OSM: sono sul vecchio sentiero 24a, che il sito del CAI di Varallo indica come "perduto". Passate alcune carbonere, la traccia cala sui ruderi imboscati di Pianello (1220 m).

Da qui in avanti il sentiero assume le sembianze di una vera e propria strà di vacch, con tanto di tratti costruiti, che aiuta non poco a trovare la via di uscita da un versante che si fa sempre più ripido e dirupato mano a mano che si scende. La buona traccia passa nell'ambiente del castagno e scende sulla strada forestale a Est del Ponte del Ramazzetto, nei pressi di Piane di Sotto. Altra strada di campagna che costeggia il Sesia verso valle (NE) e quindi ancora un tratto di sentiero con tanto di salitina finale, per non farmi mancare niente, fortunatamente seguita da una provvidenziale sorgente, preziosissima in un giro in cui non si trova acqua dalla Comba di Garriglion in avanti...

In breve sono di nuovo a Casine d'Otra e di lì, passato il ponte sul Sesia, a Scopa, dove si chiude questo interessante anello.
Tempo di discesa: 3:30 tutto compreso

Difficoltà: EE(R), cioè Escursionisti Esperti (Ravanatori...)

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (8)


Kommentar hinzufügen

ChristianR hat gesagt:
Gesendet am 4. Oktober 2020 um 10:06
Bella escursione selvaggia e panoramica!

Grazie per il link sulla mappa del 1759 che fornisce informazioni molto interessanti (soprattutto sul territorio di Rimella / Valbella).

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Oktober 2020 um 11:02
Grazie Christian.

La mappa è veramente un gioiello che mi ha fatto scoprire Enzio Giovanni del gruppo Facebook Montagne della Valsesia.

Da qualche tempo posto sul gruppo le mie escursioni in anteprima. In questo modo riesco a raccogliere ulteriori contributi e notizie da parte degli iscritti (circa 20.000 !), molti dei quali vivono in Valsesia.

PS: nel caso non l'avessi notato, nella mappa del 1759 in basso c'è l'elenco delle miniere divise per comune e la legenda dei simboli

ChristianR hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Oktober 2020 um 12:32
Passo discretamente anche su "Montagne della Valsesia" (non ho un account FB) che è davvero ricco di informazioni e fotografie.

Sulla mappa ho notato l'antica presenza delle miniere di "Bondala" e "La Silva" a sud di Valbella di cui avevo visto alcuni documenti sul WEB, una regione molto ... forestale.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Oktober 2020 um 14:10
Andò a vedere, non l'ho ancora esaminata tutta...

Menek hat gesagt:
Gesendet am 4. Oktober 2020 um 10:20
EER per tutta la vita... :)

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Oktober 2020 um 11:09
Magari con una E in meno ma alla R non si rinuncia ;-)

ariasottile hat gesagt:
Gesendet am 5. Oktober 2020 um 09:37
Magnifica quella mappa del 1759, un'opera davvero certosina!

E bella gita: il Badile era in lista ma per la via, diciamo così, "classica". Adesso mi hai messo un nuovo tarlo in testa :)

Ciao,
Emanuele

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 5. Oktober 2020 um 22:32
Grazie Emanuele,
da quelle parti mi sento di consigliarti anche il giro della Punta di Sella Boera e Punta delle Gule, che è anche più vario e interessante come percorso di salita.

PS: la mappa del 1759 è veramente straordinaria.

Ciao,
Andrea


Kommentar hinzufügen»