Testa Grigia (3315 m)
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Può capitare che la bellezza e il valore a cui attribuiamo a un itinerario in montagna non siano necessariamente legati a fattori oggettivi quali l'importanza della vetta conquistata o la difficoltà intrinseca del percorso, ma bensì al benessere condiviso che si prova in quei momenti.
La gita a cui faccio riferimento è quella che raggiunge la cima della Testa Grigia (3315 m), importante elevazione sullo spartiacque tra le valli del Lys e d'Ayas.
Si parte da Crest (1935 m), località agevolmente raggiungibile utilizzando la telecabina che parte da Champoluc (A/R 10 eur). Il tratto di sentiero fino a Lavassey si percorre piacevolmente senza alcuna difficoltà; superato il villaggetto di Cuneaz (2040 m) e continuando su buona traccia per circa 1 ora si perviene ad una netta risalita, che in breve ci fa guadagnare oltre 200 m di dislivello. Il tratto successivo dapprima in piano e poi via via più in salita, conduce al Colle Pinter (2777 m) - una pioggerella benefica ci evita di surriscaldarci al sole pomeridiano ma ci obbliga a coprirci adeguatamente -. La successiva porzione del percorso si svolge su terreno più difficoltoso, la salita si fa via via più ripida e la presenza di roccette scivolose - a causa della pioggia di poco prima - rende la progressione in alcuni tratti piuttosto lenta e richiede talvolta l'utilizzo delle mani. Superate le maggiori difficoltà, tutto d'un tratto scorgiamo alla nostra destra una grossa croce e la sagoma del bivacco Lateltin...ci siamo, per oggi le difficoltà sono finite e poche ore dopo un incredibile tramonto illumina le sagome delle montagne circostanti.
Il giorno successivo, partendo col buio per poter apprezzare al meglio le prime luci del giorno, seguiamo la traccia di sentiero che rimonta da sx la cresta SE della Testa Grigia: il tratto finale è caratterizzato da un risalto su roccia di pochi metri (presenza di catena), seguito da una cengia - tutto sommato piuttosto larga - esposta sul versante di Gressoney e si conclude con la risalita di un canalino - agevolata da un cavo d'acciaio - che conduce in vetta. Il panorama a 360° è notevole, i giganti delle Alpi sono finalmente tutti sgombri dalle nuvole.
La discesa ripercorre fedelmente l'itinerario di salita, l'unico tratto in cui abbiamo avuto la necessità di prestare attenzione è il tratto di discesa dal bivacco Lateltin verso il Pinter, per la presenza di roccette instabili e tratti con ghiaietto.
Riassumendo: una gita TOP !
Francesco
La gita a cui faccio riferimento è quella che raggiunge la cima della Testa Grigia (3315 m), importante elevazione sullo spartiacque tra le valli del Lys e d'Ayas.
Si parte da Crest (1935 m), località agevolmente raggiungibile utilizzando la telecabina che parte da Champoluc (A/R 10 eur). Il tratto di sentiero fino a Lavassey si percorre piacevolmente senza alcuna difficoltà; superato il villaggetto di Cuneaz (2040 m) e continuando su buona traccia per circa 1 ora si perviene ad una netta risalita, che in breve ci fa guadagnare oltre 200 m di dislivello. Il tratto successivo dapprima in piano e poi via via più in salita, conduce al Colle Pinter (2777 m) - una pioggerella benefica ci evita di surriscaldarci al sole pomeridiano ma ci obbliga a coprirci adeguatamente -. La successiva porzione del percorso si svolge su terreno più difficoltoso, la salita si fa via via più ripida e la presenza di roccette scivolose - a causa della pioggia di poco prima - rende la progressione in alcuni tratti piuttosto lenta e richiede talvolta l'utilizzo delle mani. Superate le maggiori difficoltà, tutto d'un tratto scorgiamo alla nostra destra una grossa croce e la sagoma del bivacco Lateltin...ci siamo, per oggi le difficoltà sono finite e poche ore dopo un incredibile tramonto illumina le sagome delle montagne circostanti.
Il giorno successivo, partendo col buio per poter apprezzare al meglio le prime luci del giorno, seguiamo la traccia di sentiero che rimonta da sx la cresta SE della Testa Grigia: il tratto finale è caratterizzato da un risalto su roccia di pochi metri (presenza di catena), seguito da una cengia - tutto sommato piuttosto larga - esposta sul versante di Gressoney e si conclude con la risalita di un canalino - agevolata da un cavo d'acciaio - che conduce in vetta. Il panorama a 360° è notevole, i giganti delle Alpi sono finalmente tutti sgombri dalle nuvole.
La discesa ripercorre fedelmente l'itinerario di salita, l'unico tratto in cui abbiamo avuto la necessità di prestare attenzione è il tratto di discesa dal bivacco Lateltin verso il Pinter, per la presenza di roccette instabili e tratti con ghiaietto.
Riassumendo: una gita TOP !
Francesco
Tourengänger:
francesc92
Communities: Hikr in italiano
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