Pizzo Valgrande m. 2528
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è una bella mattina, presi gli zaini partiamo per San Domenico, meta è la panoramica cima del Pizzo Valgrande m. 2528 che funge da cornice al versante Est del Monte Leone. Arrivati al parcheggio di Ponte Campo m. 1319, si lascia l'auto pagando € 3 per tutto il giorno, si attraversa il ponticello e si seguono i cartelli per l'Alpe Vallé m. 1789. All'inizio il sentiero è una sterrata percorsa anche dalle auto che svolgono servizi all'alpe, poi giunti ad un bivio evidente, contrassegnato dai cartelli indicatori per l'Alpe Vallé, si svolta a sinistra e si continua a salire con pendenze costanti fino a raggiungere un'altro segnale che indica il Lago d'Avino m. 2246.
Seguiamo la direzione per il lago d'Avino e man mano che si procede il sentiero prende quota fino a raggiungere un'altro bivio, dove è sempre indicata la direzione per il lago d'Avino, qui il sentiero si restringe, si passa in mezzo alla bassa vegetazione e poi si inerpica ripido con pendenza costante fino ad arrivare all'alpe vallé. Il panorama è grandioso, siamo contornati dalle alte e strapiombanti pareti rocciose che compongono il Pizzo Valgrande da una parte, dall'altra la vista spazia sul Monte Diei e Cistella, sugli impianti di San Domenico e sul Monte Teggiolo. Dall'Alpe si prosegue seguendo sempre il sentiero F30 che ci porta al Passo del Croso m. 2360, il paesaggio cambia completamente, la bassa vegetazione lascia spazio a massi e rocce, ci attende in posizione aerea anche un bel gregge di capre, che facciamo fatica a tenere a bada perchè vuole continuare a seguirci. Qui un cartello ci informa che siamo a m. 1700 sopra la galleria del Sempione.
Proseguiamo la salita seguendo delle alte paline gialle intervallate da basse paline in legno, il sentiero attraversa una prateria d'altura fino a raggiungere un piccolo laghetto naturale che si costeggia, ci si tiene sulla destra e si iniziano a vedere gli ometti che indicano la traccia per la salita al Pizzo Valgrande. In lontananza si ammirano le frastagliature e gli strapiombi del pizzo. Arrivati in vetta, dopo 4 ore dalla partenza, ci attende un cartello arrugginito, ma la vista è impagabile e l'incontro con il volo di un gipeto che passa a 50 m sopra le nostre teste lo rende ancora più emozionante. Di fronte a noi si presenta l'immensa parete del Monte Leone, purtroppo con la cima avvolta nella nebbia, il Pizzo D'Avino, il Pizzo Fnè m. 2933 e la Cima di Valgrande che contornano la piana d'Avino, paesaggio fiabesco. Dopo una breve pausa si riparte e subito raggiungiamo il lago d'Avino, un bello specchio d'acqua color smeraldo e molto invitante, qui il cartello ci dice che siamo a m. 1500 sopra la Galleria del Sempione. Oltrepassiamo la diga e aiutandoci nella salita con corde fisse per superare un tratto di rocce raggiungiamo Pian Cucco. Qui il sentiero si divide, proseguendo diritto si raggiunge il lago delle Streghe e poi Cianciavero, noi scendiamo a destra, seguendo sempre le tracce bianche/rosse su sentiero stretto e ripido passiamo le marmitte dei giganti, salti di roccia che il torrente Cianciavero ha levigato nel corso del tempo e molto belle d'ammirare, poi raggiungiamo l'Alpe Cianciavero m. 1753. Qui riprendiamo il sentiero per l'Alpe Veglia e su strada sterrata che costeggia la profonda gola del torrente Cairasca scendiamo fino all'alpe campo chiudendo l'anello.
Seguiamo la direzione per il lago d'Avino e man mano che si procede il sentiero prende quota fino a raggiungere un'altro bivio, dove è sempre indicata la direzione per il lago d'Avino, qui il sentiero si restringe, si passa in mezzo alla bassa vegetazione e poi si inerpica ripido con pendenza costante fino ad arrivare all'alpe vallé. Il panorama è grandioso, siamo contornati dalle alte e strapiombanti pareti rocciose che compongono il Pizzo Valgrande da una parte, dall'altra la vista spazia sul Monte Diei e Cistella, sugli impianti di San Domenico e sul Monte Teggiolo. Dall'Alpe si prosegue seguendo sempre il sentiero F30 che ci porta al Passo del Croso m. 2360, il paesaggio cambia completamente, la bassa vegetazione lascia spazio a massi e rocce, ci attende in posizione aerea anche un bel gregge di capre, che facciamo fatica a tenere a bada perchè vuole continuare a seguirci. Qui un cartello ci informa che siamo a m. 1700 sopra la galleria del Sempione.
Proseguiamo la salita seguendo delle alte paline gialle intervallate da basse paline in legno, il sentiero attraversa una prateria d'altura fino a raggiungere un piccolo laghetto naturale che si costeggia, ci si tiene sulla destra e si iniziano a vedere gli ometti che indicano la traccia per la salita al Pizzo Valgrande. In lontananza si ammirano le frastagliature e gli strapiombi del pizzo. Arrivati in vetta, dopo 4 ore dalla partenza, ci attende un cartello arrugginito, ma la vista è impagabile e l'incontro con il volo di un gipeto che passa a 50 m sopra le nostre teste lo rende ancora più emozionante. Di fronte a noi si presenta l'immensa parete del Monte Leone, purtroppo con la cima avvolta nella nebbia, il Pizzo D'Avino, il Pizzo Fnè m. 2933 e la Cima di Valgrande che contornano la piana d'Avino, paesaggio fiabesco. Dopo una breve pausa si riparte e subito raggiungiamo il lago d'Avino, un bello specchio d'acqua color smeraldo e molto invitante, qui il cartello ci dice che siamo a m. 1500 sopra la Galleria del Sempione. Oltrepassiamo la diga e aiutandoci nella salita con corde fisse per superare un tratto di rocce raggiungiamo Pian Cucco. Qui il sentiero si divide, proseguendo diritto si raggiunge il lago delle Streghe e poi Cianciavero, noi scendiamo a destra, seguendo sempre le tracce bianche/rosse su sentiero stretto e ripido passiamo le marmitte dei giganti, salti di roccia che il torrente Cianciavero ha levigato nel corso del tempo e molto belle d'ammirare, poi raggiungiamo l'Alpe Cianciavero m. 1753. Qui riprendiamo il sentiero per l'Alpe Veglia e su strada sterrata che costeggia la profonda gola del torrente Cairasca scendiamo fino all'alpe campo chiudendo l'anello.
Tourengänger:
G&R-dragonfly

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