Viel del Pan
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La partenza classica del Viel del Pan avviene dal Col dei Rossi che si può raggiungere con gli impianti da Canazei e da Alba di Canazei, oppure dal Passo Pordoi con un tratto del sentiero 601, oltre che a piedi da Canazei.
Prima del rifugio Viel del Pan, guardando sui prati che scendono verso la Val di Fassa, abbiamo visto in lontananza dei cervi. Agli stambecchi ormai sono abituato ma vedere cervi in libertà per me è sempre un'eccezione.
Il Viel del Pan si chiama così perché era un percorso commerciale nei secoli in cui non esistevano le strade, i tedeschi lo chiamano Bindelweg dal nome di un loro connazionale che lo fece sistemare.
Nota sul traffico: ieri partiti in auto da Moena alle 8.45 per anticipare la pioggia e arrivati al Passo di Costalunga senza problemi, oggi partiti alle 9.15 ("Tanto il Viel del Pan è breve") e arrivati a Canazei dopo 1h45 di coda quasi ininterrotta, tant'è che avevo pensato di fermarmi a Pozza di Fassa e andare al Buffaure, per sfinimento. In generale non ricordo tanta gente in montagna a fine luglio e a fine agosto.
Il sentiero del Viel del Pan è a saliscendi poco marcati fin quando inizia la discesa verso il lago Fedaia. Un minimo di attenzione occorre farla quando, in vista del lago, il sentiero attraversa un pendio un pò ripido con un paio di punti esposti in cui sono state poste corde fisse. Il sentiero, sicuramente non largo, rimane comunque ben tracciato.
Spesso, lasciata l'auto a Canazei o Alba, si torna con la corriera dal lago Fedaia. Nell'estate 2020 al pomeriggio c'era una corsa ogni ora.
Nella parte alta ci si muove su arenarie e conglomerati derivanti dallo smantellamento di rocce vulcaniche e dunque il sentiero è su terra battuta tra i prati, avendo a sinistra le soprastanti rocce della catena Sas Ciapel-Mesola-Padon e a destra il panorama sulla Marmolada. Le modeste cima soprastanti, quando sono erbose, sono facilmente raggiungibili con sentierini.
Alle forcelle si aprono scorci sul Piz Boè e sul gruppo Fanes. Voltandosi si può vedere il gruppo del Catinaccio mentre di fronte c'è la parete nord-ovest del Civetta.
Dal Col dei Rossi si scende brevemente al rifugio Belvedere, si risale altrettanto brevemente al Col de Cuch con il rifugio Baita Fedarola (dove arriva il sentiero dal Passo Pordoi), poi si prosegue a saliscendi fino al grande rifugio Viel del Pan. Da esso si prosegue a mezzacosta, si scavalcano due crinali principali e si arriva all'intaglio detto Col de Paussa. Proseguendo verso est-sud-est dopo un tratto in leggera discesa si trova un bivio: a sinistra si sale a Porta Vescovo, a destra si scende ripidamente, ora su terreno calcareo, verso il lago Fedaia, discesa del cui tratto finale si è già detto.Prima del rifugio Viel del Pan, guardando sui prati che scendono verso la Val di Fassa, abbiamo visto in lontananza dei cervi. Agli stambecchi ormai sono abituato ma vedere cervi in libertà per me è sempre un'eccezione.
Il Viel del Pan si chiama così perché era un percorso commerciale nei secoli in cui non esistevano le strade, i tedeschi lo chiamano Bindelweg dal nome di un loro connazionale che lo fece sistemare.
Nota sul traffico: ieri partiti in auto da Moena alle 8.45 per anticipare la pioggia e arrivati al Passo di Costalunga senza problemi, oggi partiti alle 9.15 ("Tanto il Viel del Pan è breve") e arrivati a Canazei dopo 1h45 di coda quasi ininterrotta, tant'è che avevo pensato di fermarmi a Pozza di Fassa e andare al Buffaure, per sfinimento. In generale non ricordo tanta gente in montagna a fine luglio e a fine agosto.
Tourengänger:
andrea62

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