Piz Umbrail (m.3033), Punta di Rims (m.2946)
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Dal Passo Umbrail (m.2503) si seguono le indicazioni svizzere (cartelli poco dopo il valico che si stacca a sinistra della strada per il Passo Stelvio) per la cima omonima e il Lago di Rims. Quasi subito si stacca un sentierino a sinistra che risale ripidamente un dosso toccando le postazioni e trincee della Prima guerra mondiale, ove si nota una segnaletica alternativa (bandierine rosso-verde-bianco) che "guida" l'escursionista su un percorso turistico-storico lungo prati occupati dai resti di queste sagaci e antiche costruzioni. Spostandosi a destra - sempre in lieve salita e falsopiano - si rientra sul sentiero svizzero, che compie un giro più ampio, iniziando ad ammirare le belle strutture para-dolomitiche del sovrastante Piz Umbrail. Il sentierino detritico è evidente e compie un giro attorno alla cima, risalendola poi tutta di un fiato con begli strappi a zigzag, in alcuni punti aiutati da catene. Si ammirano, in mezzo a tale "deserto" di fine e infido detrito, talvolta belle strutture e guglie rocciose davanti alla bella cornice dell'Ortles. Giunti a una selletta, in cui si rincontrano i segni rosso-verde-bianco, con un ultimo strappetto e passaggio attrezzato si giunge in vetta (m.3033), con panorama assai ampio su Alta Valtellina e zona Stelvio.
Si prosegue in cresta, toccando diverse alture secondarie tra cui la punta W (m.3021) dello stesso Piz Umbrail, raggiungendo con breve scollinamento e risalita la Punta di Rims (m.2946).
Rientrati dalla stessa via fino alla selletta dopo il passaggio attrezzato, scendiamo ora seguendo il percorso "alternativo" bollato rosso-verde-bianco, che sfrutta un ardito percorso preparato dai militari oltre un secolo fa', il quale si districa tra cresta e canali ripidissimi. Qui va fatta molta attenzione a seguire i bolli e soprattutto a stare in piedi (scivolare qui non sarebbe ideale perchè si "scierebbe" a gran velocità tra sabbia e detriti finissimi in qualche non improbabile salto...), e qualche struttura in legno piantata non si sa bene come sul terreno facilita talvolta il procedere, altrimenti suicida con tale pendenza. Un solo tratto è aiutato da catene ancorate alla roccia, e per il resto occorre solo pazienza e cautela, giungendo gradualmente tramite pendenze più umane e terreno di maggior tenuta al percorso dell'andata, da cui deviamo seguendo stavolta il più lungo sentiero con bollatura CAS al punto di partenza.
CChiara
Una salita spettacolare con questi giganti rocciosi ad osservarci, mentre procediamo su terreno tra il sabbioso e ghiaioso misurando ogni passo con attenzione...... dalla vetta lo spettacolo è impagabile soprattutto in una giornata così limpida, lo sguardo è davvero libero di perdersi ovunque....
Sicuramente, oltre agli escursionisti, è una cima gradita agli amanti della MTB: ne abbiamo incontrati parecchi, piegati sotto il peso delle bici a risalire la cima per poi buttarsi a rotta di collo sulla via del ritorno o per i vari tracciati che collegano altre cime...
Ma la discesa per me è stata e sarà indimenticabile: unica regola, mai perdere la concentrazione se non si vuole ritrovarsi a valle in un secondo!! Appassionante! Impegnativa sì, ma veramente entusiasmante!....
NB. Via Normale T2-T3+ / Piz Umbrail-Punta di Rims T2-T3 / Via "alternativa" T5, poi T2 la tratta finale al Passo Umbrail.
Si prosegue in cresta, toccando diverse alture secondarie tra cui la punta W (m.3021) dello stesso Piz Umbrail, raggiungendo con breve scollinamento e risalita la Punta di Rims (m.2946).
Rientrati dalla stessa via fino alla selletta dopo il passaggio attrezzato, scendiamo ora seguendo il percorso "alternativo" bollato rosso-verde-bianco, che sfrutta un ardito percorso preparato dai militari oltre un secolo fa', il quale si districa tra cresta e canali ripidissimi. Qui va fatta molta attenzione a seguire i bolli e soprattutto a stare in piedi (scivolare qui non sarebbe ideale perchè si "scierebbe" a gran velocità tra sabbia e detriti finissimi in qualche non improbabile salto...), e qualche struttura in legno piantata non si sa bene come sul terreno facilita talvolta il procedere, altrimenti suicida con tale pendenza. Un solo tratto è aiutato da catene ancorate alla roccia, e per il resto occorre solo pazienza e cautela, giungendo gradualmente tramite pendenze più umane e terreno di maggior tenuta al percorso dell'andata, da cui deviamo seguendo stavolta il più lungo sentiero con bollatura CAS al punto di partenza.

Una salita spettacolare con questi giganti rocciosi ad osservarci, mentre procediamo su terreno tra il sabbioso e ghiaioso misurando ogni passo con attenzione...... dalla vetta lo spettacolo è impagabile soprattutto in una giornata così limpida, lo sguardo è davvero libero di perdersi ovunque....
Sicuramente, oltre agli escursionisti, è una cima gradita agli amanti della MTB: ne abbiamo incontrati parecchi, piegati sotto il peso delle bici a risalire la cima per poi buttarsi a rotta di collo sulla via del ritorno o per i vari tracciati che collegano altre cime...
Ma la discesa per me è stata e sarà indimenticabile: unica regola, mai perdere la concentrazione se non si vuole ritrovarsi a valle in un secondo!! Appassionante! Impegnativa sì, ma veramente entusiasmante!....
NB. Via Normale T2-T3+ / Piz Umbrail-Punta di Rims T2-T3 / Via "alternativa" T5, poi T2 la tratta finale al Passo Umbrail.
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Kommentare (8)