Le due Torri: Torent Basso (2820m) e Torent Alto (cima 7 2950m) da Osogna (274m)
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Se vai piano e concentrato allora puoi arrivare ovunque amico mio.
Questa frase di igor è stata per me fondamentale.: questo itinerario era al limite delle mie possibilità e lui mi ha dato utili consigli per concretizzare quella che è stata un' ambiziosa avventura in solitario.
In breve:
Ho raggiunto i 2 Torent da Osogna, con un avvicinamento molto lungo in notturna, compiendo una bellissima traversata in cresta, e discendendo dalla ganna in territorio grigionese per riallacciarmi infine al sentiero iniziale evitando il ritorno dal Torent Basso.
È un percorso stupendo ma presenta alcune caratteristiche da non sottovalutare: è molto lungo (30 chilometri), ha un dislivello complessivo di 3000 m (considerando le perdite di quota in cresta e nella ganna), ha una lunga parte delicata dove è richiesta molta concentrazione per i passaggi esposti, le parti comunque non difficili da arrampicare o disarrampicare e per il mantenimento di una traccia spesso scarsamente evidente da individuare.
Preparazione:
L'idea mi è arrivata una settimana prima tornando da Ponte Brolla dopo un pomeriggio in falesia con Igor. Parlando di montagna ho deciso di provare con i Torent da Osogna, itinerario che aveva tentato anche lui un paio di anni fa ma che lo portò alla Cima d'Orz e ad una difficile discesa in Grigioni tornando dalla Bocchetta Pianca Geneura a causa della pioggia incessante. Lui mi ha descritto minuziosamente come svolgere il percorso, tanto che non mi sono appoggiato ad alcuna relazione.
Mi ha consigliato di partire molto presto, di notte, alle 02.00, di salire il più lento possibile al fine di dilazionare al massimo le energie, di portare con me molto cibo (almeno il doppio del normale) e di comprare 3 redbull.
Ho studiato il percorso su swissmap e ne ho fatto alcuni screenshot (cosa che si è rilevata utilissima in assenza di campo durante il ritorno dal Torent Alto).
Avevo solo un giorno a disposizione, pertanto ho preparato tutto durante la pausa pomeridiana del lavoro e a fine turno, alle 20.00, mi sono fermato nella saletta del personale per mangiare e dormire (a Lugano, già vicino all'autostrada). In effetti ero già molto stanco, ho dormito solo due ore, ma ero così motivato da decidere alle 00:30 di fare colazione e partire.
Avvicinamento:
Sono arrivato poco prima delle 02:00 ad Osogna. Non mi sentivo una persona normale ad incamminarmi a quell'ora della notte. Ma non me ne è importato più di tanto e ho intrapreso la salita molto lentamente come suggerito da Igor. Ho raggiunto in un'ora Pönt (753 m), camminando in un facile sentiero nel bosco che sale senza troppa pendenza. Ho contemplato la luna e le stelle, assaporato il silenzio intenso della notte. Da qui mi sono inoltrato nella lunghissima valle di Osogna. Per raggiungere Merisciolo ci sono innumerevoli scalini di roccia. Il vantaggio della lunghezza della valle è stato quello di non incontrare quasi mai troppa pendenza. Il sonno mi ha assalito e il mio ritmo è stato lentissimo, pertanto ho impiegato 3 ore a raggiungere Merisciolo. Alle 04:59 avevo già fame pertanto mi sono concesso la prima pausa di 20 minuti per mangiare e bere un caffè. Dell'alba ancora nessuna traccia. Ma la luna quasi piena illuminava le grandi cime e il paesaggio circostante.
Sono ripartito e la sensazione di sonno è aumentata ulteriormente. Mi si chiudevano gli occhi ma il corpo avanzava senza fatica. Ho assecondato il secondo promettendomi che avrei dormito anche 2 o 3 ore in cima al Torent Alto (cosa che ovviamente non ho fatto).
L'alba è presto sopraggiunta e mi ha svegliato ed energizzato immediatamente. Dall'Alpe di Gösro, a circa 1890 m, ho potuto contemplare le cime della giornata. Erano le 07:00 ed ero quasi convinto di essere al Rifugio Alpe d'Örz. Ma per esso ho dovuto ancora risalire la parte finale della valle, molto ripida e percorsa da rapide e cascate. Al Rifugio sono giunto poco prima delle 08;00. Qui, a 2100 m, si trova una bella piana, con alcuni grossi massi erratici. Il sentiero si dirama. E le vette rocciose si ergono imponenti. Senza perdere tempo mi dirigo ad ovest verso il Passo del Mauro.
Osservo la vallata di Osogna sotto di me ancora al buio e posso ammirare già innumerevoli montagne all'orizzonte. Fino a qui sono 13 chilometri, il doppio della Val Carassina. E il dislivello è di 1900m. Sono trascorse 6 ore. Ma sono solo le 08:00. Pertanto una gita, per quanto lunga, non termina mai alle 08:00 del mattino.
Il sole finalmente mi inizia a riscaldare e mi sveglia definitivamente.
Alle 09:00 sono al Passo del Mauro. Mi concedo una seconda breve pausa. Questa volta prendo una redbull (oltre alla frutta e a una barretta proteica), perché so che necessito di energia e lucidità per scalare la prima grande torre.
Vista verso il Torent Basso dal Passo del Mauro
Torent Basso:
Pochi metri prima di raggiungere il Passo del Mauro su una roccia si trova la scritta "Torent" in blu e una freccia che indica la direzione (est). Da qui seguo i bolli bianco-blu. Si procede lungo una cengia erbosa.
Ma quasi subito non riesco ad individuare il bollo successivo e sbaglio via, curvando a sinistra e risalendo zig-zag di una sessantina di metri su falsa via. Mi fermo sotto una parete ripida e studio le possibilità nelle varie direzioni. Ma capisco di aver sbagliato, pertanto con calma ritorno presso l'ultimo bollo e da lì mi accorgo che la traccia prosegue sempre lungo la cengia verso est. In seguito devo salire di quota, ci sono passaggi di arrampicata su roccia e erba di secondo grado e trovo anche una catena per aiutarmi. Incontro poi ulteriori cenge, una placca leggermente esposta ma non difficile, un caminetto e ulteriori passaggi. Seguendo i bolli raggiungo quindi la vetta che sono le 11.15. Sono trascorse poco più di 9 ore. Non trovo il libro di vetta (che aveva depositato Igor). Un grande omino di pietre e una vista strepitosa.
Faccio una pausa di almeno 30 minuti e scatto tante fotografie oltre a mangiare e fumare.
Come si presenta il sentiero nella parte iniziale per salire sul Torrone Basso
Traversata
Non avevo idea di quanto tempo richiedesse la traversata, avevo calcolato il tempo molto largamente con 4 ore. Ma l'ho compiuta in circa 1 ora e 50 minuti.
Il Torent Alto si erge di fronte a me e si presenta proprio come una grande torre, apparentemente irraggiungibile. La cresta è piuttosto sottile. Sia a nord che a sud osservo strapiombi. La traversata si rivela subito spettacolare.
Dopo pochi passi si presentano passaggi semplici da disarrampicare e alcuni punti piuttosto esposti sul versante settentrionale. In poco tempo sempre contemplando il Torent Alto raggiungo la Bocchetta del Torrone dopo essermi spostato un po' a sud sotto-cresta lungo un ripido pendio erboso.
Vista verso est subito dopo la vetta del Torent Basso
Torent Alto
La via normale risale la torre da sud.
Presso la Bocchetta individuo senza difficoltà un passaggio tra le rocce per proseguire. Da qui non ci sono più bolli ma solo pochi omini, posizionati in punti strategici. Risalgo in obliquo un pendio erboso. Seguo gli omini e continuo a salire verso destra usando spesso le mani. Ho quindi raggiunto lo spartiacque con il territorio grigionese. La ganna sfruttata al ritorno si trova alla mia destra. Ora procedo a sinistra. Mi arrampico su blocchi di roccia e seguo gli omini non sempre evidenti. Per la vetta ricordo di aver risalito un caminetto ed essere sbucato in cresta, da qui, dopo aver superato un punto esposto ho trovato una piccola parete verticale dotata di un cordino blu. Non mi sono affidato completamente ad esso ma l'ho sfruttato. Dopo di che ho guadagnato gli ultimi metri di quota tra blocchi di roccia e ho toccato la cima. Sono le 13.45. Quasi 12 ore dalla partenza.
Anche qui niente libro, solo un omino e una piccola croce caduta dalla sua base spezzata dalle intemperie. Mi fermo e mi riposo. Sono soddisfatto. Ho recuperato molto tempo.
Ora mi aspettano almeno 8 ore di discesa. Si torna a casa.
Piccola parete dotata di cordino blu a pochi minuti dalla vetta del Torent Alto
Prima parte della discesa: la ganna
Poco dopo le 14:00 mi avvio per riportarmi a casa. Con facilità discendo il Torent Alto seguendo il percorso della salita fino alla sella di confine con il Grigioni.
Qui individuo la ganna che Igor mi ha suggerito di percorrere per evitare il ritorno fino al Passo del Mauro, troppo impegnativo dopo 12 ore di cammino. La distesa è molto vasta, dalla sella a 2800 m devo aggirare il costone meridionale del Torent fino a quota 2500 m per poi risalire immediatamente a destra alla Bocchetta Alta (2535m). In vetta al Torent Alto osservando la ganna ero in dubbio su quale fosse la Bocchetta Alta. Non sapevo se dovessi aggirare la Cima d'Örz e passare dalla Bocchetta di Pianca Geneura. Difatti osservando oltre la Bocchetta Alta, a nord della Cima d'Örz, il terreno mi pareva impervio e dirupato. Non avendo campo mi è tornato utile guardare le schermate salvate in galleria con la mappa della zona e le domande che avevo posto ad Igor.
In piena ganna
Inizialmente sfrutto le placche del costone alla mia destra, sono lisce ma asciutte, in seguito mi immetto nella ganna che è costituita da rocce vieppiù piccole e instabili. Mi partono via spesso. Inoltre scendendo devo camminare anche su ghiaia e pietre molto piccole e franose. Impiego molto tempo a raggiungere il punto in cui curvare a destra. Riesco a sfruttare il pendio erboso in fondo al costone e con un traverso raggiungo la Bocchetta rapidamente senza perdere ulteriore quota.
Il terreno resta molto difficile per me anche oltre la Bocchetta. Devo perdere 450 metri su un terreno che è tutto fuorchè un sentiero. Discendo un'altra ganna, sfrutto un nevaio che mi dà sollievo, poi seguo il corso d'acqua tra le rocce e pian piano raggiungo l'Alpe d'Örz. La discesa dalla Bocchetta Alta offre bellissime visioni di una natura primitiva e selvaggia. Sono le 17:00.
Discesa oltre la Bocchetta Alta
La Valle di Osogna
Mi fermo per mangiare. Mancano 13 chilometri e 1900m di discesa. Prevedo di scendere con calma per non sovraccaricare le ginocchia e accumulare acido lattico.
Quindi mi avvio sul sentiero bianco-rosso del mattino, con la tranquillità di sentirmi fuori dai pericoli. Mi gusto la discesa in questa lunghissima vallata, in un bel momento della giornata e ne approfitto per vedere i monti e i boschi che al mattino ho attraversato al buio. A Merisciolo mi bevo la terza redbull, per poter arrivare ancora sveglio ad Osogna. Mi concedo alcune pause e un bagno nel fiume. Arrivo di nuovo nella notte, alle 22:00 ad Osogna, dove mi prendo una birra con simpatici paesani che ascoltano con piacere il racconto della mia avventura nelle loro terre.
I giorni successivi
Il mattino successivo sveglia alle 05:00, mi aspettano ancora 4 giorni di lavoro. Sono bello carico ma sento i muscoli indolenziti dalla lunga discesa. I 2 giorni successivi invece sono stato uno zombie. Ma l'escursione è stata per me una grande soddisfazione personale e un piacere. L'ho svolta con la massima calma, attenzione e con rispetto.
Video
Video con musica: [/drive.google.com/file/d/1b3_jGHbUccEUPHJ89DSBbNXLp0Xm9yda/v...]
Video alpe Gösro ore 07:00 (pensavo di essere al rifugio alpe d'orz [/drive.google.com/file/d/14WfiGqo56W7cEpP9Mn0gpWnLOGrr9TMn/v...]
Video Passo del Mauro ore 09:00: [/drive.google.com/file/d/1kCbz0Nx-CEAllXx3oOwiAMiUjy6G4oTh/v...]
Video Torent Alto ore 13.45 (ho confuso la quota e indicato la Bocchetta sbagliata per il ritorno): [/drive.google.com/file/d/1Am1iD9ngjOgbmNj2Q4h5kerMWvOE6d6i/v...]
Questa frase di igor è stata per me fondamentale.: questo itinerario era al limite delle mie possibilità e lui mi ha dato utili consigli per concretizzare quella che è stata un' ambiziosa avventura in solitario.
In breve:
Ho raggiunto i 2 Torent da Osogna, con un avvicinamento molto lungo in notturna, compiendo una bellissima traversata in cresta, e discendendo dalla ganna in territorio grigionese per riallacciarmi infine al sentiero iniziale evitando il ritorno dal Torent Basso.
È un percorso stupendo ma presenta alcune caratteristiche da non sottovalutare: è molto lungo (30 chilometri), ha un dislivello complessivo di 3000 m (considerando le perdite di quota in cresta e nella ganna), ha una lunga parte delicata dove è richiesta molta concentrazione per i passaggi esposti, le parti comunque non difficili da arrampicare o disarrampicare e per il mantenimento di una traccia spesso scarsamente evidente da individuare.
Preparazione:
L'idea mi è arrivata una settimana prima tornando da Ponte Brolla dopo un pomeriggio in falesia con Igor. Parlando di montagna ho deciso di provare con i Torent da Osogna, itinerario che aveva tentato anche lui un paio di anni fa ma che lo portò alla Cima d'Orz e ad una difficile discesa in Grigioni tornando dalla Bocchetta Pianca Geneura a causa della pioggia incessante. Lui mi ha descritto minuziosamente come svolgere il percorso, tanto che non mi sono appoggiato ad alcuna relazione.
Mi ha consigliato di partire molto presto, di notte, alle 02.00, di salire il più lento possibile al fine di dilazionare al massimo le energie, di portare con me molto cibo (almeno il doppio del normale) e di comprare 3 redbull.
Ho studiato il percorso su swissmap e ne ho fatto alcuni screenshot (cosa che si è rilevata utilissima in assenza di campo durante il ritorno dal Torent Alto).
Avevo solo un giorno a disposizione, pertanto ho preparato tutto durante la pausa pomeridiana del lavoro e a fine turno, alle 20.00, mi sono fermato nella saletta del personale per mangiare e dormire (a Lugano, già vicino all'autostrada). In effetti ero già molto stanco, ho dormito solo due ore, ma ero così motivato da decidere alle 00:30 di fare colazione e partire.
Avvicinamento:
Sono arrivato poco prima delle 02:00 ad Osogna. Non mi sentivo una persona normale ad incamminarmi a quell'ora della notte. Ma non me ne è importato più di tanto e ho intrapreso la salita molto lentamente come suggerito da Igor. Ho raggiunto in un'ora Pönt (753 m), camminando in un facile sentiero nel bosco che sale senza troppa pendenza. Ho contemplato la luna e le stelle, assaporato il silenzio intenso della notte. Da qui mi sono inoltrato nella lunghissima valle di Osogna. Per raggiungere Merisciolo ci sono innumerevoli scalini di roccia. Il vantaggio della lunghezza della valle è stato quello di non incontrare quasi mai troppa pendenza. Il sonno mi ha assalito e il mio ritmo è stato lentissimo, pertanto ho impiegato 3 ore a raggiungere Merisciolo. Alle 04:59 avevo già fame pertanto mi sono concesso la prima pausa di 20 minuti per mangiare e bere un caffè. Dell'alba ancora nessuna traccia. Ma la luna quasi piena illuminava le grandi cime e il paesaggio circostante.
Sono ripartito e la sensazione di sonno è aumentata ulteriormente. Mi si chiudevano gli occhi ma il corpo avanzava senza fatica. Ho assecondato il secondo promettendomi che avrei dormito anche 2 o 3 ore in cima al Torent Alto (cosa che ovviamente non ho fatto).
L'alba è presto sopraggiunta e mi ha svegliato ed energizzato immediatamente. Dall'Alpe di Gösro, a circa 1890 m, ho potuto contemplare le cime della giornata. Erano le 07:00 ed ero quasi convinto di essere al Rifugio Alpe d'Örz. Ma per esso ho dovuto ancora risalire la parte finale della valle, molto ripida e percorsa da rapide e cascate. Al Rifugio sono giunto poco prima delle 08;00. Qui, a 2100 m, si trova una bella piana, con alcuni grossi massi erratici. Il sentiero si dirama. E le vette rocciose si ergono imponenti. Senza perdere tempo mi dirigo ad ovest verso il Passo del Mauro.
Osservo la vallata di Osogna sotto di me ancora al buio e posso ammirare già innumerevoli montagne all'orizzonte. Fino a qui sono 13 chilometri, il doppio della Val Carassina. E il dislivello è di 1900m. Sono trascorse 6 ore. Ma sono solo le 08:00. Pertanto una gita, per quanto lunga, non termina mai alle 08:00 del mattino.
Il sole finalmente mi inizia a riscaldare e mi sveglia definitivamente.
Alle 09:00 sono al Passo del Mauro. Mi concedo una seconda breve pausa. Questa volta prendo una redbull (oltre alla frutta e a una barretta proteica), perché so che necessito di energia e lucidità per scalare la prima grande torre.
Vista verso il Torent Basso dal Passo del Mauro
Torent Basso:
Pochi metri prima di raggiungere il Passo del Mauro su una roccia si trova la scritta "Torent" in blu e una freccia che indica la direzione (est). Da qui seguo i bolli bianco-blu. Si procede lungo una cengia erbosa.
Ma quasi subito non riesco ad individuare il bollo successivo e sbaglio via, curvando a sinistra e risalendo zig-zag di una sessantina di metri su falsa via. Mi fermo sotto una parete ripida e studio le possibilità nelle varie direzioni. Ma capisco di aver sbagliato, pertanto con calma ritorno presso l'ultimo bollo e da lì mi accorgo che la traccia prosegue sempre lungo la cengia verso est. In seguito devo salire di quota, ci sono passaggi di arrampicata su roccia e erba di secondo grado e trovo anche una catena per aiutarmi. Incontro poi ulteriori cenge, una placca leggermente esposta ma non difficile, un caminetto e ulteriori passaggi. Seguendo i bolli raggiungo quindi la vetta che sono le 11.15. Sono trascorse poco più di 9 ore. Non trovo il libro di vetta (che aveva depositato Igor). Un grande omino di pietre e una vista strepitosa.
Faccio una pausa di almeno 30 minuti e scatto tante fotografie oltre a mangiare e fumare.
Come si presenta il sentiero nella parte iniziale per salire sul Torrone Basso
Traversata
Non avevo idea di quanto tempo richiedesse la traversata, avevo calcolato il tempo molto largamente con 4 ore. Ma l'ho compiuta in circa 1 ora e 50 minuti.
Il Torent Alto si erge di fronte a me e si presenta proprio come una grande torre, apparentemente irraggiungibile. La cresta è piuttosto sottile. Sia a nord che a sud osservo strapiombi. La traversata si rivela subito spettacolare.
Dopo pochi passi si presentano passaggi semplici da disarrampicare e alcuni punti piuttosto esposti sul versante settentrionale. In poco tempo sempre contemplando il Torent Alto raggiungo la Bocchetta del Torrone dopo essermi spostato un po' a sud sotto-cresta lungo un ripido pendio erboso.
Vista verso est subito dopo la vetta del Torent Basso
Torent Alto
La via normale risale la torre da sud.
Presso la Bocchetta individuo senza difficoltà un passaggio tra le rocce per proseguire. Da qui non ci sono più bolli ma solo pochi omini, posizionati in punti strategici. Risalgo in obliquo un pendio erboso. Seguo gli omini e continuo a salire verso destra usando spesso le mani. Ho quindi raggiunto lo spartiacque con il territorio grigionese. La ganna sfruttata al ritorno si trova alla mia destra. Ora procedo a sinistra. Mi arrampico su blocchi di roccia e seguo gli omini non sempre evidenti. Per la vetta ricordo di aver risalito un caminetto ed essere sbucato in cresta, da qui, dopo aver superato un punto esposto ho trovato una piccola parete verticale dotata di un cordino blu. Non mi sono affidato completamente ad esso ma l'ho sfruttato. Dopo di che ho guadagnato gli ultimi metri di quota tra blocchi di roccia e ho toccato la cima. Sono le 13.45. Quasi 12 ore dalla partenza.
Anche qui niente libro, solo un omino e una piccola croce caduta dalla sua base spezzata dalle intemperie. Mi fermo e mi riposo. Sono soddisfatto. Ho recuperato molto tempo.
Ora mi aspettano almeno 8 ore di discesa. Si torna a casa.
Piccola parete dotata di cordino blu a pochi minuti dalla vetta del Torent Alto
Prima parte della discesa: la ganna
Poco dopo le 14:00 mi avvio per riportarmi a casa. Con facilità discendo il Torent Alto seguendo il percorso della salita fino alla sella di confine con il Grigioni.
Qui individuo la ganna che Igor mi ha suggerito di percorrere per evitare il ritorno fino al Passo del Mauro, troppo impegnativo dopo 12 ore di cammino. La distesa è molto vasta, dalla sella a 2800 m devo aggirare il costone meridionale del Torent fino a quota 2500 m per poi risalire immediatamente a destra alla Bocchetta Alta (2535m). In vetta al Torent Alto osservando la ganna ero in dubbio su quale fosse la Bocchetta Alta. Non sapevo se dovessi aggirare la Cima d'Örz e passare dalla Bocchetta di Pianca Geneura. Difatti osservando oltre la Bocchetta Alta, a nord della Cima d'Örz, il terreno mi pareva impervio e dirupato. Non avendo campo mi è tornato utile guardare le schermate salvate in galleria con la mappa della zona e le domande che avevo posto ad Igor.
In piena ganna
Inizialmente sfrutto le placche del costone alla mia destra, sono lisce ma asciutte, in seguito mi immetto nella ganna che è costituita da rocce vieppiù piccole e instabili. Mi partono via spesso. Inoltre scendendo devo camminare anche su ghiaia e pietre molto piccole e franose. Impiego molto tempo a raggiungere il punto in cui curvare a destra. Riesco a sfruttare il pendio erboso in fondo al costone e con un traverso raggiungo la Bocchetta rapidamente senza perdere ulteriore quota.
Il terreno resta molto difficile per me anche oltre la Bocchetta. Devo perdere 450 metri su un terreno che è tutto fuorchè un sentiero. Discendo un'altra ganna, sfrutto un nevaio che mi dà sollievo, poi seguo il corso d'acqua tra le rocce e pian piano raggiungo l'Alpe d'Örz. La discesa dalla Bocchetta Alta offre bellissime visioni di una natura primitiva e selvaggia. Sono le 17:00.
Discesa oltre la Bocchetta Alta
La Valle di Osogna
Mi fermo per mangiare. Mancano 13 chilometri e 1900m di discesa. Prevedo di scendere con calma per non sovraccaricare le ginocchia e accumulare acido lattico.
Quindi mi avvio sul sentiero bianco-rosso del mattino, con la tranquillità di sentirmi fuori dai pericoli. Mi gusto la discesa in questa lunghissima vallata, in un bel momento della giornata e ne approfitto per vedere i monti e i boschi che al mattino ho attraversato al buio. A Merisciolo mi bevo la terza redbull, per poter arrivare ancora sveglio ad Osogna. Mi concedo alcune pause e un bagno nel fiume. Arrivo di nuovo nella notte, alle 22:00 ad Osogna, dove mi prendo una birra con simpatici paesani che ascoltano con piacere il racconto della mia avventura nelle loro terre.
I giorni successivi
Il mattino successivo sveglia alle 05:00, mi aspettano ancora 4 giorni di lavoro. Sono bello carico ma sento i muscoli indolenziti dalla lunga discesa. I 2 giorni successivi invece sono stato uno zombie. Ma l'escursione è stata per me una grande soddisfazione personale e un piacere. L'ho svolta con la massima calma, attenzione e con rispetto.
Video
Video con musica: [/drive.google.com/file/d/1b3_jGHbUccEUPHJ89DSBbNXLp0Xm9yda/v...]
Video alpe Gösro ore 07:00 (pensavo di essere al rifugio alpe d'orz [/drive.google.com/file/d/14WfiGqo56W7cEpP9Mn0gpWnLOGrr9TMn/v...]
Video Passo del Mauro ore 09:00: [/drive.google.com/file/d/1kCbz0Nx-CEAllXx3oOwiAMiUjy6G4oTh/v...]
Video Torent Alto ore 13.45 (ho confuso la quota e indicato la Bocchetta sbagliata per il ritorno): [/drive.google.com/file/d/1Am1iD9ngjOgbmNj2Q4h5kerMWvOE6d6i/v...]
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Michea82
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