Pizzo Badile Camuno 2434 mt
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Sono contento. Sono contento perchè anche questa cima iconica per i camuno/bresciani finalmente è entrata nella personale lista " The dream of a lifetime", un sogno rincorso da almeno 35 anni, una montagna cui il suo nome risuonava nelle mie orecchie sin da quando andavo a trovare il mio amico Antonio (detto Caronte, r.i.p.) in quel di Cimbergo.
Passando alla descrizione del percorso posso solo confermare ciò che in rete "si recupera", compresa la breve integrazione di
gabri83, e cioè che l'avvicinamento alla ferrata è decisamente più articolato che non la ferrata stessa. Il sentiero è quasi sempre ripido e nel primo tratto anche invaso dalla vegetazione, l'umidità è intrinseca del luogo, così da rendere insidiosi alcuni passaggi sulle roccette, ci sono diversi passaggi di II°, è un percorso decisamente vario ma mai particolarmente pericoloso. Ci vuole solo un poco di attenzione.
Una volta affrontata una sorta di placca inclinata attrezzata con catena penzolante, una risalita dove gli appigli non mancano, ora ci si appresta ad affrontare una prima cengia che porta all'essenziale Bivacco della Fàsa, dove chi ha il kit da ferrata lo può indossare comodamente per poi affrontare la seconda cengia esposta dove in alcuni tratti è stato posizionato un cavo metallico.
La ferrata. La ferrata si presenta sin da subito mai impegnativa, con mille appoggi e appigli, probabilmente affrontabile anche senza kit da ferrata, una fettuccia con moschettone può essere sufficiente. Ma non voglio dare indicazioni azzardate, è pur sempre una ferrata che va affrontata anche al ritorno.
In meno di mezz'ora questo tratto di ascensione è messo nel sacco, poi si affronta la breve cresta aerea, mai troppo esposta, si passa una prima crocetta, una Madonnina degli alpini, ed infine ecco la piccola croce di vetta, croce per nulla invadente come non mi è capitato di vedere da altre parti.
Da questo cucuzzolo si può ammirare un vasto panorama, soprattutto verso nord, con l'Adamello pietra preziosa di una collana di cime decisamente eleganti.
E poi ecco la visuale verso la media e bassa Vallecamonica... è da la in fondo che ho sempre ammirato la sinuosa linea del Pizzo Badile. Che emozione.
La discesa alla fine si è rivelata meno problematica del previsto, il sole ha asciugato gran parte del sentiero, ma ciò non ha impedito al mio culetto di "misurare" una roccetta umida nascosta dal verde, nulla di grave per fortuna, solo l'avviso di tenere sempre "alta la guardia".
La meritata birra presso il rifugio De Marie è stato il giusto premio per questa giornata per me da ricordare.
Come direbbe il buon Mario
numbers: Soddisfattissimo!
Ed ora Sudtirol... sperando nel bel tempo.
P.s.
Ho messo PD- per la difficoltà della ferrata, riprendendo il giudizio di Vie Ferrate che la valuta Moderatamente Difficile.
A' la prochaine! Menek
Passando alla descrizione del percorso posso solo confermare ciò che in rete "si recupera", compresa la breve integrazione di

Una volta affrontata una sorta di placca inclinata attrezzata con catena penzolante, una risalita dove gli appigli non mancano, ora ci si appresta ad affrontare una prima cengia che porta all'essenziale Bivacco della Fàsa, dove chi ha il kit da ferrata lo può indossare comodamente per poi affrontare la seconda cengia esposta dove in alcuni tratti è stato posizionato un cavo metallico.
La ferrata. La ferrata si presenta sin da subito mai impegnativa, con mille appoggi e appigli, probabilmente affrontabile anche senza kit da ferrata, una fettuccia con moschettone può essere sufficiente. Ma non voglio dare indicazioni azzardate, è pur sempre una ferrata che va affrontata anche al ritorno.
In meno di mezz'ora questo tratto di ascensione è messo nel sacco, poi si affronta la breve cresta aerea, mai troppo esposta, si passa una prima crocetta, una Madonnina degli alpini, ed infine ecco la piccola croce di vetta, croce per nulla invadente come non mi è capitato di vedere da altre parti.
Da questo cucuzzolo si può ammirare un vasto panorama, soprattutto verso nord, con l'Adamello pietra preziosa di una collana di cime decisamente eleganti.
E poi ecco la visuale verso la media e bassa Vallecamonica... è da la in fondo che ho sempre ammirato la sinuosa linea del Pizzo Badile. Che emozione.
La discesa alla fine si è rivelata meno problematica del previsto, il sole ha asciugato gran parte del sentiero, ma ciò non ha impedito al mio culetto di "misurare" una roccetta umida nascosta dal verde, nulla di grave per fortuna, solo l'avviso di tenere sempre "alta la guardia".
La meritata birra presso il rifugio De Marie è stato il giusto premio per questa giornata per me da ricordare.
Come direbbe il buon Mario

Ed ora Sudtirol... sperando nel bel tempo.
P.s.
Ho messo PD- per la difficoltà della ferrata, riprendendo il giudizio di Vie Ferrate che la valuta Moderatamente Difficile.
A' la prochaine! Menek
Tourengänger:
Menek

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Kommentare (14)