Lago del Truzzo 2080 m e Alpe Lendine 1701 m
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Anche oggi sembra meglio la Valtellina, abbiamo un paio di idee ma ci riserviamo di decidere una volta giunti in zona Colico.
Arrivati…che fare destra o sinistra? Meteorologicamente meglio a sinistra per cui Valchiavenna e più precisamente San Giacomo Filippo.
Lasciata l’auto appena svoltato a sx nel piccolo posteggio, continuiamo per poco su asfalto fino all’indicazione Mezza Costa delle Lepontine mi sembra. La imbocchiamo ma la lasciarmo poco dopo, al bivio per San Bernardo.
La bella mulattiera/sentiero è in alcuni punti poco visibile causa erba alta ma non si hanno difficoltà alcune.
Giunti alla sterrata svoltiamo a sx verso la Centrale Idroelettrica e saliamo a Sant’Antonio e Caurga. Passiamo l’Alpe Cornera, tutto nella nebbia e nella nebbia arriviamo al Lago del Truzzo dove un fortunato venticello apre un poco le nebbie per farcelo vedere.
Breve sosta e proseguimento per il Bivacco Carlo Emilio. Le nebbie continuano ad andare e venire per cui niente ravani per improbabili cime. Proseguiamo quindi con la traversata all’Alpe Lendine. Avevamo visto il sentiero anni fa in occasione della salita al Pizzo Quadro e oggi si fa….
Torniamo al bivio e dopo una breve risalita comincia la discesa, poi sali scendi per Prosto dove facciamo sosta pranzo. Intanto la giornata sembra in fase di miglioramento.
Con altri su e giù raggiungiamo l’Alpe Lendine dove su consiglio di un local invece di scendere immediatamente, risaliamo verso Lagazzola non facendoci mancare la deviazione per il Lago Grande, ne è valsa veramente la pena.
Comoda discesa a Olmo dove purtroppo ci facciamo ingannare da un cartello CAI che indica San Giacomo Filippo a 45 minuti. Non trovando il sentiero chiediamo info. Ci dicono che il sentiero è inizialmente poco visibile. Ci danno le indicazioni che ci sembra di aver seguito almeno fino ad un certo punto, quando, dei bolli blu ci traggono in inganno e ci fanno perdere almeno un’oretta. Vagabondiamo tra tracce e il nulla, i bolli blu li vediamo un po’ ovunque. Alla fine non venendone a capo ed essendo comunque in un bosco fino e su terreno scosceso, decidiamo di risalire a Olmo. A questo punto seguiamo la strada e in località Motta troviamo dei cartelli CAI che indicano Sommarovina e un’altra località. Il GPS ci conferma che la ripida mulattiera dovrebbe tagliare i tornanti della strada. Un successivo bivio ci manderebbe a dx ma il sentiero sembra proseguire ancora tagliando in tornanti. Sul GPS non abbiamo nulla ma ci fidiamo dell’istinto, al massimo seguiremo la strada se i tagli dovessero terminare.
La fortuna questa volta ci assiste e giungiamo proprio al posteggio…piuttosto provati.
CONSIGLIO: A Olmo non seguite le indicazioni per San Giacomo Filippo ma scendete lungo la strada fino a Motta, da lì imboccate i tagli della strada.
La traccia GPS è pulita, nel calcolo D+ e km manca l’inutile ravano alla ricerca del sentiero.
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