Dai 200 m del lockdown al Geotracing ai piedi del Campo dei Fiori
|
||||||||||||||||||||||
Quasi sempre l’escursione in montagna non è mai fine a sé stessa ma si combina con altre attività esse stesse di personale interesse; la fotografia è una di queste ma c’è chi va per fare birdwatching, per registrare i suoni della natura, per osservare le nuove fioriture, per allenare il proprio cane da caccia, per pescare in quel torrente o per trovare pregiati funghetti coi quali arricchire un bel risotto. Io stesso mi perdo spesso in attività collaterali e oggi, prima uscita nella natura con gli scarponi, ho la scusa per fare del “geotracing” vicino casa. E cosa è ‘sta roba? Tutto nasce dal fatto che tempo addietro iniziai ad usare la OSM, Open Street Map, che a dispetto del richiamo “cittadino” del nome è una mappa mondiale molto dettagliata non solo di strade ma di sentieri, di libero uso e caricabile anche su dispositivi elettronici per assisterci nel nostro girovagare. È completamente gratuita ma cresce giorno per giorno con il contributo degli utenti. Per la consultazione non c’è bisogno di iscrizione ma se uno crea un account ha la possibilità di modificare, correggere, aggiungere dati alla OSM e questi vengono messi a disposizione della collettività degli utilizzatori. Diciamo che c’è una ricaduta “sociale”, a mio avviso importante, in tutto ciò. Senza contare che su OSM si basano tantissime altre organizzazioni che creano delle varianti per scopi specifici; OpenMTBmap, OpenRouteService, Waymarked Trails for Hiking, Thunderforest Outdoors, ecc. sono solo alcuni esempi di mappe derivate da OSM per usi particolari. Dopo l’incontro con OSM, anni fa, e dopo averla utilizzata ed apprezzata passai anche io alla fase 2: contribuire. L’occasione si presenta frequentemente; quante volte vi sarà capitato di seguire un sentiero e ad un certo punto vedere un bivio con una diramazione che, a dispetto del vs. strabuzzare gli occhi, non risulta sul vs. GPS? E qualche volta vi sarà venuta la curiosità di vedere dove va a finire quel ramo sconosciuto scoprendo, magari, che porta in una zona a voi nota ma che avete raggiunto per altre vie. È allora che interviene la possibilità di contribuire segnalando la “novità” su OSM. Si può fare tranquillamente a casa; basta aver fatto registrare la traccia dal vs. GPS. Ci si siede al PC, si accede a OSM con le proprie credenziali, si apre la mappa in modalità editing, si sovrappone la traccia registrata e si aggiunge il tratto appena scoperto. Si possono aggiungere le caratteristiche del sentiero: T1…T6, larghezza, pendenza, percorribilità libera o no, per bici, per cavalli, per moto, automobili, insomma tutto ciò che si ritiene opportuno. Per chiudere in bellezza si può dare un nome alla propria “creatura” e il parto verrà riconosciuto a voi. Oddio, sembra semplice ma le prime volte c’è un po’ da faticare per imparare come funziona l’editor e tante altre cosette ma presa la mano…è abbastanza semplice.
Vabbè mi si dirà, ma l’escursione allora? L’escursione è davvero banale; avevo intravisto una diramazione a me sconosciuta durante uno dei soliti giri in MTB. La febbre dell’esploratore si è scatenata e qualche giorno dopo eccomi qui; posteggiata l’auto, indosso scarponi e GPS, parto per questo giro senza meta se non quella di vedere…come va a finire. E dove va a finire lo vedo: dopo un paio di km e un po’ di dislivello arrivo in zona nota e vedo un sentiero conosciuto come Sentiero dell’Attrezzo o Cubana che scende dal sentiero n.1 al n.10 di Campo dei Fiori. Soddisfatto torno indietro percorrendo altre varianti intraviste durante la salita, ritorno a visitare la interessante Cava dei Merlè e traccio un secondo sentiero mai percorso finora (da me) che scopro riportarmi all’auto.
Bottino assicurato e soddisfazione per un primo giretto solitario nel verde allietato dal canto di centinaia di uccellini e liberato dai ceppi di una odiosa “quarantena”.
In pillole:
Salita 240 m
Discesa 240 m
Lunghezza 4,7 km
Tempo lordo 1h55’
Tempo netto 1h25’
Kommentare (14)