quasi cima Etna (3345 m)
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La cima dell'Etna con un paio di sci sarebbe stato l'obbiettivo di questo viaggio, ma il divieto di salire oltre i 2900 m per attività vulcanica in corso e l'assenza di neve, ci hanno obbligato a risalire a piedi per la via normale del versante sud senza raggiungere il cratere sommitale.
Raggiungiamo il parcheggio presso il Rifugio Sapienza immersi tra le nuvole. Un autobus carico di turisti si appressa alla stazione della funivia che porta a 2500 m. Da quel punto sarà possibile salire fino alla Torre del Filosofo per mezzo di comode jeep 4x4 o bus-navetta.
In pochi minuti le nuvole si fanno da parte e davanti a noi si apre il panorama lavico dell'Etna.
Iniziamo la salita seguendo la mulattiera decidendo poi di tagliare per le ripide piste da sci non più innevate.
Man mano che prendiamo quota il vento si fa più intenso tant'è che appena raggiungiamo la stazione di arrivo della funivia, ci ripariamo qualche minuto al bar all'interno.
La maggior parte dei visitatori ha deciso di risalire comodamente fino a qui per poi proseguire a piedi. Solamente una coppia percorre il nostro stesso itinerario.
Ci rimettiamo in cammino, calpestando ora poca neve, seguendo inizialmente la jeppabile, per poi seguire una esile traccia su neve più abbondante che ci porta sulla cima di un cratere minore, Cratere Piano del Lago. Il sottile strato si neve ghiacciata sul suo versante NO ci impedisce di fare un breve giro ad anello. Ritornati sulla strada principale, la percorriamo per ancora qualche centinaia di metri, fino a scorgere il cratere sommitale ed il suo denso fumo. Per accorciare il tragitto risaliamo un pendio, Piano del Lago, che passa dal Bivacco Mobile Etna Sud fino a raggiungere lo spiazzo che funge da parcheggio per le jeep e bus-navetta. Da qui si può proseguire solamente a piedi accompagnati da una guida.
Visitiamo velocemente i Crateri Barbagallo nei pressi della sbarra da cui parte il sentiero per i crateri sommitali. L'aria è gelida e ci affrettiamo a scendere per la via di salita.
Un vero peccato non aver potuto visitare questo ambiente particolare, a noi sconosciuto. Purtroppo l'unicità del posto non è riuscita ad emozionarci per la forte antropizzazione, sarebbe curioso esplorare versanti meno frequentati.
Raggiungiamo il parcheggio presso il Rifugio Sapienza immersi tra le nuvole. Un autobus carico di turisti si appressa alla stazione della funivia che porta a 2500 m. Da quel punto sarà possibile salire fino alla Torre del Filosofo per mezzo di comode jeep 4x4 o bus-navetta.
In pochi minuti le nuvole si fanno da parte e davanti a noi si apre il panorama lavico dell'Etna.
Iniziamo la salita seguendo la mulattiera decidendo poi di tagliare per le ripide piste da sci non più innevate.
Man mano che prendiamo quota il vento si fa più intenso tant'è che appena raggiungiamo la stazione di arrivo della funivia, ci ripariamo qualche minuto al bar all'interno.
La maggior parte dei visitatori ha deciso di risalire comodamente fino a qui per poi proseguire a piedi. Solamente una coppia percorre il nostro stesso itinerario.
Ci rimettiamo in cammino, calpestando ora poca neve, seguendo inizialmente la jeppabile, per poi seguire una esile traccia su neve più abbondante che ci porta sulla cima di un cratere minore, Cratere Piano del Lago. Il sottile strato si neve ghiacciata sul suo versante NO ci impedisce di fare un breve giro ad anello. Ritornati sulla strada principale, la percorriamo per ancora qualche centinaia di metri, fino a scorgere il cratere sommitale ed il suo denso fumo. Per accorciare il tragitto risaliamo un pendio, Piano del Lago, che passa dal Bivacco Mobile Etna Sud fino a raggiungere lo spiazzo che funge da parcheggio per le jeep e bus-navetta. Da qui si può proseguire solamente a piedi accompagnati da una guida.
Visitiamo velocemente i Crateri Barbagallo nei pressi della sbarra da cui parte il sentiero per i crateri sommitali. L'aria è gelida e ci affrettiamo a scendere per la via di salita.
Un vero peccato non aver potuto visitare questo ambiente particolare, a noi sconosciuto. Purtroppo l'unicità del posto non è riuscita ad emozionarci per la forte antropizzazione, sarebbe curioso esplorare versanti meno frequentati.
Tourengänger:
martynred

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