TARDIE 928 m -REXIA 1183 m con discesa a Sambuco
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Lasciamo l’auto alla Torre dal Saraceno e saliamo alla Tardia di Ponente. Poco prima del P.so della Gavetta ci accoglie un vento freddo e teso che ci accompagnerà per tutta la giornata. Sul crinale delle Tardie rischiamo di essere buttati a terra più volte ma giunti al P.so Tardie facciamo lo stesso una veloce deviazione alla Tardia di Levante per poi portarci al P.so della Gava.
Da anni ci incuriosisce il cartello al P.so della Gava, Sambuco sentiero EE. Era appunto l’anello studiato a casa e la giornata sembra proprio quella giusta, almeno avremo un poco di tregua dal vento.
Il sentiero benché ben segnato ha più le caratteristiche di una traccia, nessuna difficoltà oggettiva se non il fatto che diversamente dal resto della zona è un sentiero meno evidente, con tratti a picco sul torrente e due attraversamenti dello stesso che, in caso di molta acqua, potrebbero essere difficoltosi se non impossibili. Già oggi per il secondo abbiamo dovuto spostarci più in alto rispetto al tracciato originale dove l’acqua era troppo alta e impetuosa. Per cui l’indicazione EE ben venga.
Giunti al grazioso paesino facciamo una breve sosta e quindi riprendiamo la salita per il Monte Rexia. Il sentiero parte proprio nei pressi della chiesa. La salita mai troppo faticosa, se non fosse per il vento che ha ripreso a tormentarci, risale il contrafforte del Monte Rexia.
Al bivio per il P.so della Gava, proseguiamo verso dx direzione P.so Faiallo. Giunti a vista del P.so, svoltiamo a sx, entriamo in un boschetto di faggi. Attravesatolo ci portiamo in cresta nei pressi del Monte Faiallo, veloce deviazione e quindi proseguimento per il il Monte Rexia passando da un stele, che da lontano pensavo fosse la cima. Sulla stese è incisa la frase “NON CE LA FAREMO MAI”. Inizialmente avevo letto solo “CE LA FAREMO” e stavo per fotografarla come buon auspicio, il resto la mia testa lo aveva ignorato, purtroppo invece Marco aveva letto meglio…
In cima impossibile sostare, proseguiamo a fatica fino alla Madonna della Vaccaria e tornati al P.so omonimo scendiamo per tornare al P.so della Gava e quindi P.so della Gavetta da dove saliamo alla Madonna della Gavetta per continuare lungo una traccia segnata da ometti che ci porta alla sterrata per il Curlo. Sterrata che si può tagliare tramite sentiero.
Dal Curlo torniamo velocemente alla strada asfaltata che in breve ci riporta alla Torre del Saraceno.
Purtroppo il rientro sarà funestato dalla notizia del decreto di imminente approvazione.
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