3 cime attorno al Cuvignone- Valcuvia
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Escursione solitaria sulle montagne vicine alla ricerca di qualche novità in questo inverno senza neve in un grigio sabato mattina.
Lascio la macchina sulla strada nei pressi di Sant'Antonio. Avendo intenzione di salire al Cuvignone decido per una via che, curiosamente, non avevo mai percorso. Solitamente salgo dal sentiero che sale parallelamente alla strada. Questa volta seguo il percorso della corsa podistica CFT (Campo dei Fiori Trail) che, nello scorso settembre si è sviluppata per 90km sulle montagne circostanti, via che comporta 150m di dislivello in discesa in più. Inizio il cammino sul sentiero 225A in direzione di Pira che, nel primo tratto, coincide con la strada che scende a Caldè. Al primo tornante, lascio la strada seguendo il sentiero che, attraversati due ponti su rispettivi torrenti, prende a scendere decisamente. Il sentiero, che è stato pulito di recente col soffiatore, offre ampie visuali sul lago. Superato un primo bivio per la cascata della Froda, raggiungo il secondo bivio dove devio decisamente a destra iniziando la salita per il Cuvignone sul sentiero 225B. La via procede risalendo a zigzag sul ripido pendio. Poco dopo una cappella il sentiero si congiunge con il 225A proveniente da Sant'Antonio. Proseguo la salita sul tracciato che, in un breve tratto, torna sulla strada e raggiunge il rifugio Adamoli. Il rifugio Adamoli del CAI di Besozzo è stato ricavato da uno degli edifici che costituivano l'Alpe Cuvignone, alpeggio utilizzato fino agli anni sessanta per il pascolo di bovini e pecore. Poche decine di metri prima del rifugio lascio il sentiero e, tagliando nel bosco, salgo alla cima boscata del Pizzo Cuvignone (1018). Seguendo la cresta scendo al "pujò dul diavul" poggio panoramico, affacciato al Verbano, facilmente raggiungibile in piano dal rifugio. Passo accanto al Rifugio Adamoli disabitato e, tagliando il pendio erboso, ritorno sulla strada. La volta precedente che ero stato nei paraggi avevo adocchiato la possibilità di salire al Monte La Teggia dal rifugio Adamoli su una breve cresta con tratti aperti e ne ho voluto verificarne la fattibilità. Su una scalinata arrivo ad una abitazione privata di color giallo. Mi inerpico sul pendio a monte della casa seguendo la dorsale. Prestando attenzione al terreno ripido e friabile e, sfruttando l'appoggio degli alberi, seguo il filo della cresta che offre punti panoramici. Raggiunto il poco evidente colmo del Monte La Teggia (1103) proseguo trovando il sentiero dei pizzoni (205A) che scende al vicino passo stradale del Cuvignone. Attraversata la strada prendo a salire sul 205D (Via di cresta del Monte Nudo). Dopo poche decine di metri pervengo al primo panoramico colle da cui si scende all'avvallamento dove scendeva l'antica pista di sci del Cuvignone. Sul pendio della pista, ora boscato, è stato di recente tracciato un sentiero, non ancora segnato, che scende alla colonia del Cuvignone. Dall'avvallamento risalgo alla panoramica Punta (1102) senza nome sulle carte. Scendo dal versante opposto per risalire sulla via che va a lambire la pista tagliafuoco (205C) del Monte Nudo, per poi distaccarsene e proseguire sulla cresta che arriva alla croce di vetta del Monte Nudo (1235). Dopo una doverosa visita alla croce prendo la via di discesa proseguendo sul 205C, ripidissimo nel primo tratto, che mi porta alla radura di Pozzopiano. Per tornare a Sant'Antonio lascio la tagliafuoco e scendo sul vecchio sentiero segnato con vecchie bandiere biancorosse. Questo sentiero è ormai abbandonato da decenni ma resta qualche segno che ritrovo di tanto in tanto che mi conforta sulla giusta direzione. Dopo i primi segni perdo subito la via e quindi taglio il ripido pendio su terreno instabile seguendo la direzione della meta che intravedo tra gli alberi. La presenza di tracce percorse da mufloni e caprioli complica le cose. Comunque nella parte bassa la via è più evidente con passaggi obbligati tra le rocce e resti di muri di sostegno. Su percorso parallelo al sentiero nei tratti intralciati da alberi caduti perdo quota e raggiungo la strada nei pressi di Sant'Antonio dove avevo lasciato l'auto, chiudendo l'anello.
Tempo di percorrenza: 3h23'
Meteo: Coperto, limpido.
Lascio la macchina sulla strada nei pressi di Sant'Antonio. Avendo intenzione di salire al Cuvignone decido per una via che, curiosamente, non avevo mai percorso. Solitamente salgo dal sentiero che sale parallelamente alla strada. Questa volta seguo il percorso della corsa podistica CFT (Campo dei Fiori Trail) che, nello scorso settembre si è sviluppata per 90km sulle montagne circostanti, via che comporta 150m di dislivello in discesa in più. Inizio il cammino sul sentiero 225A in direzione di Pira che, nel primo tratto, coincide con la strada che scende a Caldè. Al primo tornante, lascio la strada seguendo il sentiero che, attraversati due ponti su rispettivi torrenti, prende a scendere decisamente. Il sentiero, che è stato pulito di recente col soffiatore, offre ampie visuali sul lago. Superato un primo bivio per la cascata della Froda, raggiungo il secondo bivio dove devio decisamente a destra iniziando la salita per il Cuvignone sul sentiero 225B. La via procede risalendo a zigzag sul ripido pendio. Poco dopo una cappella il sentiero si congiunge con il 225A proveniente da Sant'Antonio. Proseguo la salita sul tracciato che, in un breve tratto, torna sulla strada e raggiunge il rifugio Adamoli. Il rifugio Adamoli del CAI di Besozzo è stato ricavato da uno degli edifici che costituivano l'Alpe Cuvignone, alpeggio utilizzato fino agli anni sessanta per il pascolo di bovini e pecore. Poche decine di metri prima del rifugio lascio il sentiero e, tagliando nel bosco, salgo alla cima boscata del Pizzo Cuvignone (1018). Seguendo la cresta scendo al "pujò dul diavul" poggio panoramico, affacciato al Verbano, facilmente raggiungibile in piano dal rifugio. Passo accanto al Rifugio Adamoli disabitato e, tagliando il pendio erboso, ritorno sulla strada. La volta precedente che ero stato nei paraggi avevo adocchiato la possibilità di salire al Monte La Teggia dal rifugio Adamoli su una breve cresta con tratti aperti e ne ho voluto verificarne la fattibilità. Su una scalinata arrivo ad una abitazione privata di color giallo. Mi inerpico sul pendio a monte della casa seguendo la dorsale. Prestando attenzione al terreno ripido e friabile e, sfruttando l'appoggio degli alberi, seguo il filo della cresta che offre punti panoramici. Raggiunto il poco evidente colmo del Monte La Teggia (1103) proseguo trovando il sentiero dei pizzoni (205A) che scende al vicino passo stradale del Cuvignone. Attraversata la strada prendo a salire sul 205D (Via di cresta del Monte Nudo). Dopo poche decine di metri pervengo al primo panoramico colle da cui si scende all'avvallamento dove scendeva l'antica pista di sci del Cuvignone. Sul pendio della pista, ora boscato, è stato di recente tracciato un sentiero, non ancora segnato, che scende alla colonia del Cuvignone. Dall'avvallamento risalgo alla panoramica Punta (1102) senza nome sulle carte. Scendo dal versante opposto per risalire sulla via che va a lambire la pista tagliafuoco (205C) del Monte Nudo, per poi distaccarsene e proseguire sulla cresta che arriva alla croce di vetta del Monte Nudo (1235). Dopo una doverosa visita alla croce prendo la via di discesa proseguendo sul 205C, ripidissimo nel primo tratto, che mi porta alla radura di Pozzopiano. Per tornare a Sant'Antonio lascio la tagliafuoco e scendo sul vecchio sentiero segnato con vecchie bandiere biancorosse. Questo sentiero è ormai abbandonato da decenni ma resta qualche segno che ritrovo di tanto in tanto che mi conforta sulla giusta direzione. Dopo i primi segni perdo subito la via e quindi taglio il ripido pendio su terreno instabile seguendo la direzione della meta che intravedo tra gli alberi. La presenza di tracce percorse da mufloni e caprioli complica le cose. Comunque nella parte bassa la via è più evidente con passaggi obbligati tra le rocce e resti di muri di sostegno. Su percorso parallelo al sentiero nei tratti intralciati da alberi caduti perdo quota e raggiungo la strada nei pressi di Sant'Antonio dove avevo lasciato l'auto, chiudendo l'anello.
Tempo di percorrenza: 3h23'
Meteo: Coperto, limpido.
Tourengänger:
morgan

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