E chi non va allo Scalotta... va al Sur al Cant (Q2848)!!!


Publiziert von Serzo , 25. Februar 2020 um 00:11.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Surselva
Tour Datum:28 April 2018
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT3 - Anspruchsvolle Schneeschuhwanderung
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR 

In preda all’astinenza da gite, mi permetto di proporre questa mia escursione della tarda primavera 2018, che mi pare non abbia ancora trovato spazio su Hikr quanto meno in versione bianca e nel dantesco idioma. Nata per sbaglio, proseguita letteralmente in totale incoscienza, alla fine si è rivelata davvero interessante.

Sono appena le 6:30 e a Bivio (unico paese svizzero di lingua italiana oltre la linea dei Passi) non c’è anima viva. Impianti di risalita già chiusi. Dal campetto scuola sci per bambini prendo il sentiero per lo Stallerberg che presto dovrebbe piegare secco a destra per costeggiare la base del massiccio Crap de Radons e salire ripidamente verso quota 2365m, cioè fino al colle che porta in Val Gronda, e dal quale la vetta dello Scalotta (mio obiettivo) dovrebbe essere già visibile o quasi. Quanti condizionali, e infatti…

... infatti, un po’ rimbambito dalla partenza a orario illegale (uscito di casa alle 4) e dalla strana luce, continuo a salire in dolce pendenza. Anche troppo, dolce. Ma non ci penso, rassicurato dalla continua presenza della bastionata rocciosa alla mia destra che sono convinto sia il Crap de Radons: prima o poi dovrà finire, e finalmente si scollinerà a quota 2365m. Le ciaspole fanno buona presa e non si sprofonda più di tanto… strano, per un’esposizione Est in questa stagione, ma fa freschino e non mi insospettisco più di tanto. Nemmeno i camosci, che continuano a brucare l’erba del versante Sud (ehm…) della bastionata.

Non controllo nemmeno l’altimetria e, in totale solitudine e dentro un’atmosfera fosca e un po’ crepuscolare, entro al traverso in un canalino ripido e tortuoso che va percorso solo in condizioni di sicurezza perché è un vero imbuto. Da qui si apre una bellissima valle limitata a destra dalla parte superiore dei bastioni prima costeggiati, e frontalmente da una strana serie di punte e dentini. In mezzo, una evidente bocchetta che decido dover essere necessariamente il colle che mi interessava raggiungere…

Ma al colle l’amara sorpresa: a destra c'è una cima, invece della discesa alternativa su Stalveder descritta dalle relazioni su Scalotta-Surparè, di fronte addirittura c'è una discesa al posto del traverso ascendente che in Val Gronda passa sotto al Surparè, in lontananza a destra un paesino che deve essere necessariamente Juf (dominato dal Wengahorn), e a sinistra una strana cresta che porta a qualche cimetta e sul cui sfondo si stagliano una specie di Resegone engadinese e una fantastica cima nevosa.

Il cartello giallo con una scritta nera (stile De Andrè) mi riporta alla realtà: altro che colle 2365m, sono molto più in alto e precisamente alla Fuorcla della Valletta, circa 2585m. Ora qualcosa non mi torna. Ancora non ci credo e cerco di convincermi che ho letto male le relazioni, quindi magari il colle che cercavo era in realtà a quota 2585m, e il pendio che sprofonda a destra è l’alternativa per Stalveder... Ma allora di fronte dovrei avere lo Scalotta, e non… il vuoto. Non mi va di fermarmi qui: a destra c’è una cima, che a casa scoprirò essere l'Uf da Flue), ma il pendio è in piedi e ha expo Sud integrale, non mi convince; quindi aggiro un po’ penosamente il pendio che da sinistra si spegne alla bocchetta, e attacco decisamente la cresta di sinistra, leggermente impegnativa e con un paio di traversi un po’ostici, notando intanto poco sotto due scialpinisti che di traverso vanno nella mia stessa direzione.

Ormai è chiaro che non sto andando allo Scalotta, e di certo nemmeno quei due, che comunque a un certo punto perdo di vista il che mi rende piuttosto nervoso. Superato un ometto a quota circa 2780m, dopo breve discesa risalgo alla quota più elevata che ho attorno, almeno tra quelle “umane”. Si tratta della Q2848 (Q2847 per altri, di sicuro senza nome sulle carte), che qualcuno chiama anche “Columban” come il laghetto sottostante, o “Sur al Cant - quota 2848”. In basso a sinistra l’elevazione del Sur al Cant Q2716, raggiungibile dirigendosi a Sud-Ovest dall’arrivo alto degli skilift.

Nonostante la vicinanza degli impianti di Bivio, il senso di isolamento sulla Q2848 è notevole, almeno oggi ho questa impressione. Per evitare problemi, non mi fermo troppo in vetta e rapidamente torno a Bivio ripetendo il percorso dell’andata, ora chiaramente su neve più cedevole. Le marmotte escono dalle tane.

La sera, con calma e mappe alla mano, mi rendo conto dell’errore: aver cioè percorso integralmente la valletta della Beiva (da cui Bivio prende il nome), totale esposizione Nord, invece dell’evidentissimo pendio esposto a Sud-Est ben visibile fin dal centro di Bivio! Le belle vette che da Sud sovrastano questa elevazione sono quindi il resegonico Piz Forcellina (scuro e repulsivo) e il Piz Turba, dove stavano dirigendosi i due skialper. Un anno dopo, tornato con Kiara per chiudere il conto con lo Scalotta, mi è parso davvero incredibile l’aver mancato l’evidentissima deviazione verso l’alto e proseguito invece nel solco del vallone. Comunque, giornata che ricorderò a lungo…e infatti dopo 2 anni i dettagli sono ancora vivissimi!

Tourengänger: Serzo
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (8)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 26. Februar 2020 um 08:35
Bel giro e simpatica quanto minuziosa descrizione ... unico neo per i miei gusti l'orario di partenza da casa ... ma ognuno ha i suoi personali ritmi di vita !

complimenti .... ciao Giorgio

Serzo hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. Februar 2020 um 18:11
Grazie Giorgio. Si presta anche a un bell'anello, concatenando la cima dell'Uf da Flue che è anche raggiungibile sempre da Bivio deviando a sx dalla via normale per lo Scalotta una volta entrati in val gronda. Zona di aquile!

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 26. Februar 2020 um 13:07
Bellissimo errore, Sergio... ;)

Serzo hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. Februar 2020 um 18:08
Emiliano, ci ho messo un po' a digerirlo (diciamo fino al marzo 2019 quando ho salito lo Scalotta), ma in effetti ripensandoci confermo: bello sbagliare così!

gbal hat gesagt:
Gesendet am 27. Februar 2020 um 12:14
Comunque non hai buttato il tuo tempo direi proprio.
Bravo e tenace come dimostra il ritorno caparbio e vittorioso dell'anno successivo.

Serzo hat gesagt: RE:
Gesendet am 26. März 2020 um 13:14
In montagna in effetti il tempo non è MAI buttato. E mai come in questi giorni ci rendiamo conto di come sia bello andarci...

Alpingio hat gesagt:
Gesendet am 27. Februar 2020 um 22:09
Anche io una volta dovevo andare allo Scalotta ed invece sono finito sul Uf da fllue!!
Capita :)

Serzo hat gesagt: RE:
Gesendet am 27. Februar 2020 um 22:26
La prox volta che vado a Bivio, proprio all'Uf voglio salire! Evidentemente è un luogo che ti rapisce i sensi... Comunque, almeno tu avevi scollinato :-)))
Ciao, Sergio


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