MONTE MUSINE' - "Via degli Speroni" (destro e sinistro) + "Via Virginia" (2° tratto)
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La mia iniziale intenzione era di provare qualche via alla bella Rocca Sella, visto che tanto mi aveva intrigato una settimana fà guardandola dalla vetta del monte Arpon.
In Rete trovo varie vie alla mia portata, ma poi scopro che, ormai e purtroppo, la roccia di tali vie è molto levigata, visto la notevole e datata frequentazione degli alpinisti torinesi.
L' unica via con roccia ottima sarebbe la VIA CUGINI: itinerario riscoperto e ripulito in tempi recenti, ma il VI° grado e l'esposizione piuttosto continua dei vari tiri mi fanno capire che provarla in solitaria sarebbe una scelta assolutamente folle, visto il mio allenamento (praticamente zero!) in fatto di arrampicata.
Sempre in Rete poi scopro il non lontano monte Musinè: vetta caratterizzata da tante e strane leggende... da avvistamenti UFO (anche in tempi recenti) e dalle misteriose Messe Nere celebrate di notte e di nascosto...
Ma il panoramicissimo Musinè è anche altro...
Cioè vie di arrampicata, di stampo classico, sul suo versante più soleggiato (Sud).
Tali vie sono adatte ad alpinisti alle prime armi... ad arrampicatori esperti che vogliono allenarsi e divertirsi senza lo stress di gradi troppo alti e senza esposizioni al cardiopalma... ed infine a chiunque voglia provare l' arrampicata in solitaria con un pizzico di avventura ed adrenalina, senza però correre notevoli ed inutili rischi...
Roccia
Semplicemente STUPENDA...!!!
Quindi cosa aspettare...?!
Ed infatti non ho aspettato... :-)
Relazione in "pillole" di ciò che mi ero prefissato e ciò che ho poi fatto:
• Da Milanere sentiero fino all' attacco dello Sperone Destro
• Arrampicata fino al suo termine e quindi breve discesa nel canale che separa i due Speroni rocciosi fino all' attacco delle placche più interessanti e significative dello Sperone Sinistro.
• Arrampicata sul più corto Sperone sinistro fino a quasi il suo termine, cioè fino a quando ho trovato una vera continuità di arrampicata.
• Discesa verso l' attacco del 2° tratto della "Via Virginia"
• Arrampicata fino al termine della via, quindi per tracce e poi per sentiero in vetta al Monte Musinè.
• Discesa dalla vetta a Milanere con il classico sentiero
VIA DEGLI SPERONI
Grado max: 4°+
Grado obbligato: 3°
Difficoltà sperone destro: 3° • 4° • 3° • 2° • 4° • 4° • 3°+ • 2° • 3° • 4° • 2°
Difficoltà sperone sinistro: 4° • 3° • 4° • 4°+ • 3° • 3°
Sviluppo: 500 metri circa...
VIA VIRGINIA (2° tratto)
Grado max: 5° / 5°+
Grado obbligato: 3°
Difficoltà 2° tratto: 4°+ • 4° • 3° • 5°/5°+ (a sinistra 3°) • 3°
Sviluppo: 150 metri circa...
Rispetto alla Cresta Est del monte Arpon, su queste due vie ho fortunatamente riscontrato molta più continuità, riguardo la pura arrampicata, ed anche maggiori difficoltà tecniche.
Continuità:
20% si cammina
20% si gattona sul I° grado
60% si arrampica dal 2° grado al 3° grado (molti passaggi) fino poi ad accarezzare il 4° grado
Difficoltà tecnica:
I passaggi di 2° e 3° la fanno da padroni e pochissime volte sono realmente e pericolosamente esposti.
I passaggi di 4° grado non sono molti e almeno la metà sono un pò esposti.
Tali passi di 4° grado sono quasi sempre evitabili ma, se si ha la voglia e il livello, sarebbe una vera "eresia" evitarli, visto che sono veramente entusiasmanti a causa della eccelsa qualità della roccia e della sua stessa conformazione (leggi placche corte ma stupende e lame da urlo di tutte le dimensioni...!!!)
5° grado:
Da ciò che avevo letto in Rete, sapevo che il 5° grado probabilmente lo avrei dovuto superare tre volte.
Probabilmente ma non forzatamente, ovviamente...
Visto il mio assoluto digiuno "arrampicatorio" un pò li temevo questi gradi che menzionavano le già citate relazioni consultate in Rete...
"Sarò ancora capace...?"
"Riuscirò a gestire le paure...?"
Queste le mie domande...
Mi confortava il fatto che tali gradi non sono obbligatori...
Ma mi intrigava anche il fatto di provarli e, quindi, di mettermi io stesso alla prova...
Tali gradi sono così distribuiti: uno sulla "Via degli Speroni" e due sulla "Via Virginia" (sempre nel 2° tratto)
Sulla "Via degli Speroni" tale difficoltà si trova nell' ultima placca prima del finale tratto crestoso (3° grado) relativo allo Sperone sinistro. Tali relazioni lo valutano 4°+/5°- ma, secondo me, è "solo" 4°/ 4°+
Sulla "Via Virginia", e più precisamente sul secondo tratto, avrei dovuto superare all' inizio una bella ma tosta placca di 4°+/5°-
A mio avviso anche in questo caso è "solo" 4°+, ma di difficile lettura devo ammetterlo...
Sempre su questa via il 5° grado (o 5°+ come riportato nello schizzo delle vie d'arrampicata al Musinè, vedi foto N.69) si trova nella magnifica scaglia-pilastro, alta circa 15 metri, e ben visibile anche dal percorso della "Via degli Speroni" (Vedi foto N.34) o dal canale adiacente fatto in discesa (Foto N.42)
In tale spettacolare parete ho constatato che è l'unica volta che si prova la vera verticalità assoluta, sia rispetto al resto della via e sia anche rispetto alle placche della "Via degli Speroni".
La prima parte è sì verticalissima ma piuttosto semplice...
La parte mediana leggermente più difficile...
La parte finale, dove occorre avere più "testa" visto l'esposizione, è si un bellissimo V° grado, ma sono "solo" due-tre metri. (Vedi da foto N.44 a foto N.56)
Se le maggiori difficoltà fossero state distribuite in 5 o addirittura 10 metri della verticalissima scaglia-pilastro, sinceramente non l'avrei affrontata, perchè il rischio sarebbe stato troppo grande e perchè su questa placca non esistono spit.
Né occorrerebbero almeno tre di spit, in un' ottica di completa sicurezza e tranquillità...
*** Questi tre passaggi "al profumo" di V° grado sono tutti evitabili... ***
Note:
La "Via degli Speroni" è stata recentissimamente riattrezzata dalla Guida Alpina Umberto Bado.
A posto delle vecchie e non più affidabili protezioni artigianali ora, sulle varie placche e speroni che si susseguono, sono stati messi dei nuovissimi spit.
In questa via d'arrampicata sono presenti numerosi bolli bianchi che direzionano, nel modo corretto, l'arrampicata stessa e i vari e brevissimi "trasferimenti" da una placca a quella successiva.
Questa medesima funzione, ovviamente in parete, la svolgono gli spit nei passaggi più difficili e tecnici.
Il lavoro di spittatura è veramente ben fatto: quindi veri complimenti ad Umberto Bado.
P.S.
Dato che i polemici dell' inutile ci sono e ci saranno sempre...
Per chi dovesse trovare eccessivo il numero di spit posizionati in qualche placca, ricordatevi sempre di chi è meno esperto e di chi vuole solo ed unicamente divertirsi.
CONSIGLI:
• La roccia è si bellissima ma anche piuttosto abrasiva! Quindi se avete le mani non abituate o da autentica fighetta (come me) vi consiglio di usare i guantini da ferrata... :-)
• Se arrampicate con un socio/a, su queste vie vi consiglio di usare una corda da 25-30 metri e di portare 4-5 rinvii + qualche Friends (...giusto per divertirsi a posizionarli)
• Se arrampicate in solitaria, vi consiglio di usare le scarpette d'arrampicata. Ovviamente quelle "comode" che usate nelle vie lunghe in montagna e non certamente quelle strette, strette e performanti da falesia!
• Sempre ai "solitari": indossate l' imbrago + fettuccia da 60cm. con moschettone a ghiera, già fissata sull' anello di servizio dell' imbrago... così gli spit potrebbero aiutarvi in un momento di crisi!
Io non mi sono mai appeso agli spit, ma il fatto di avere l'imbrago mi ha dato più tranquillità.
Anche se la vera rilassatezza mentale e la susseguente fiducia mi sono arrivate grazie alla eccelsa qualità della roccia, quindi alla sua reale affidabilità e quando si è soli ciò conta tantissimo...
• Portare almeno 1,5 litri di acqua perchè, vista la modesta quota e l'esposizione a Sud, qui si rischia di patire il caldo anche a Febbraio (...proprio come è capitato a me!)
Quindi arrampicate su queste vie belle soleggiate da metà ottobre a metà marzo.
• Portare i bastoncini telescopici perchè il sentiero che dalla vetta porta al parcheggio, in molti tratti, è ripidissimo...!!!
Accesso all' attacco della VIA DEGLI SPERONI:
Dal parcheggio di Milanere (400 metri di quota) percorrere il sentiero fino ad incrociare la pista tagliafuoco e il tabellone "Rio Corto" a quota 528 metri.
Qui andare a sinistra (Ovest) per circa 20 metri e poi seguire il sentiero a destra (Nord) che, con andamento piuttosto ripido, porta ad incrociare il sentiero superiore a quota 747 metri.
A questo incrocio non seguire l'indicazione lignea "Musinè" che indica di proseguire verso sinistra, bensì svoltare in direzione opposta, cioè a destra (Est).
Dopo poche centinaia di metri e aver perso un pò di quota, si oltrepassa il Rio Corto e, con una brevissima risalita, si giunge all' attacco dello sperone destro, a quota 764 metri.
Tale attacco è segnalato con una scritta. (vedi foto N.8 e N.9)
Lo sperone destro è più lungo (...e anche più bello) rispetto al sinistro ed inizia a una quota più bassa.
Questi due speroni sono quasi paralleli e sono divisi da un evidente canalone largo poche decine di metri.
Difficoltà escursionistiche:
T2 il sentiero di salita all' attacco della Via degli Speroni (destro)... il tratto di collegamento tra i due speroni nel canalone pietroso ed infine il sentiero di discesa dalla vetta del monte Musinè fino al parcheggio.
T3 qualche tratto per raggiungere l' attacco del secondo tratto della "Via Virginia" dalla parte finale dello sperone sinistro.
Ora vi lascio alla relazione fotografica... e alle mie emozioni che oggi sono state veramente molto intense...
Cari Saluti a Tutti...
Angelo
P.S.
Che bello ritornare a casa con le due braccia e le due mani completamente piene di graffi e abrasioni... :-)
Ma ora ritorniamo a camminare...
Forse...
In Rete trovo varie vie alla mia portata, ma poi scopro che, ormai e purtroppo, la roccia di tali vie è molto levigata, visto la notevole e datata frequentazione degli alpinisti torinesi.
L' unica via con roccia ottima sarebbe la VIA CUGINI: itinerario riscoperto e ripulito in tempi recenti, ma il VI° grado e l'esposizione piuttosto continua dei vari tiri mi fanno capire che provarla in solitaria sarebbe una scelta assolutamente folle, visto il mio allenamento (praticamente zero!) in fatto di arrampicata.
Sempre in Rete poi scopro il non lontano monte Musinè: vetta caratterizzata da tante e strane leggende... da avvistamenti UFO (anche in tempi recenti) e dalle misteriose Messe Nere celebrate di notte e di nascosto...
Ma il panoramicissimo Musinè è anche altro...
Cioè vie di arrampicata, di stampo classico, sul suo versante più soleggiato (Sud).
Tali vie sono adatte ad alpinisti alle prime armi... ad arrampicatori esperti che vogliono allenarsi e divertirsi senza lo stress di gradi troppo alti e senza esposizioni al cardiopalma... ed infine a chiunque voglia provare l' arrampicata in solitaria con un pizzico di avventura ed adrenalina, senza però correre notevoli ed inutili rischi...
Roccia
Semplicemente STUPENDA...!!!
Quindi cosa aspettare...?!
Ed infatti non ho aspettato... :-)
Relazione in "pillole" di ciò che mi ero prefissato e ciò che ho poi fatto:
• Da Milanere sentiero fino all' attacco dello Sperone Destro
• Arrampicata fino al suo termine e quindi breve discesa nel canale che separa i due Speroni rocciosi fino all' attacco delle placche più interessanti e significative dello Sperone Sinistro.
• Arrampicata sul più corto Sperone sinistro fino a quasi il suo termine, cioè fino a quando ho trovato una vera continuità di arrampicata.
• Discesa verso l' attacco del 2° tratto della "Via Virginia"
• Arrampicata fino al termine della via, quindi per tracce e poi per sentiero in vetta al Monte Musinè.
• Discesa dalla vetta a Milanere con il classico sentiero
VIA DEGLI SPERONI
Grado max: 4°+
Grado obbligato: 3°
Difficoltà sperone destro: 3° • 4° • 3° • 2° • 4° • 4° • 3°+ • 2° • 3° • 4° • 2°
Difficoltà sperone sinistro: 4° • 3° • 4° • 4°+ • 3° • 3°
Sviluppo: 500 metri circa...
VIA VIRGINIA (2° tratto)
Grado max: 5° / 5°+
Grado obbligato: 3°
Difficoltà 2° tratto: 4°+ • 4° • 3° • 5°/5°+ (a sinistra 3°) • 3°
Sviluppo: 150 metri circa...
Rispetto alla Cresta Est del monte Arpon, su queste due vie ho fortunatamente riscontrato molta più continuità, riguardo la pura arrampicata, ed anche maggiori difficoltà tecniche.
Continuità:
20% si cammina
20% si gattona sul I° grado
60% si arrampica dal 2° grado al 3° grado (molti passaggi) fino poi ad accarezzare il 4° grado
Difficoltà tecnica:
I passaggi di 2° e 3° la fanno da padroni e pochissime volte sono realmente e pericolosamente esposti.
I passaggi di 4° grado non sono molti e almeno la metà sono un pò esposti.
Tali passi di 4° grado sono quasi sempre evitabili ma, se si ha la voglia e il livello, sarebbe una vera "eresia" evitarli, visto che sono veramente entusiasmanti a causa della eccelsa qualità della roccia e della sua stessa conformazione (leggi placche corte ma stupende e lame da urlo di tutte le dimensioni...!!!)
5° grado:
Da ciò che avevo letto in Rete, sapevo che il 5° grado probabilmente lo avrei dovuto superare tre volte.
Probabilmente ma non forzatamente, ovviamente...
Visto il mio assoluto digiuno "arrampicatorio" un pò li temevo questi gradi che menzionavano le già citate relazioni consultate in Rete...
"Sarò ancora capace...?"
"Riuscirò a gestire le paure...?"
Queste le mie domande...
Mi confortava il fatto che tali gradi non sono obbligatori...
Ma mi intrigava anche il fatto di provarli e, quindi, di mettermi io stesso alla prova...
Tali gradi sono così distribuiti: uno sulla "Via degli Speroni" e due sulla "Via Virginia" (sempre nel 2° tratto)
Sulla "Via degli Speroni" tale difficoltà si trova nell' ultima placca prima del finale tratto crestoso (3° grado) relativo allo Sperone sinistro. Tali relazioni lo valutano 4°+/5°- ma, secondo me, è "solo" 4°/ 4°+
Sulla "Via Virginia", e più precisamente sul secondo tratto, avrei dovuto superare all' inizio una bella ma tosta placca di 4°+/5°-
A mio avviso anche in questo caso è "solo" 4°+, ma di difficile lettura devo ammetterlo...
Sempre su questa via il 5° grado (o 5°+ come riportato nello schizzo delle vie d'arrampicata al Musinè, vedi foto N.69) si trova nella magnifica scaglia-pilastro, alta circa 15 metri, e ben visibile anche dal percorso della "Via degli Speroni" (Vedi foto N.34) o dal canale adiacente fatto in discesa (Foto N.42)
In tale spettacolare parete ho constatato che è l'unica volta che si prova la vera verticalità assoluta, sia rispetto al resto della via e sia anche rispetto alle placche della "Via degli Speroni".
La prima parte è sì verticalissima ma piuttosto semplice...
La parte mediana leggermente più difficile...
La parte finale, dove occorre avere più "testa" visto l'esposizione, è si un bellissimo V° grado, ma sono "solo" due-tre metri. (Vedi da foto N.44 a foto N.56)
Se le maggiori difficoltà fossero state distribuite in 5 o addirittura 10 metri della verticalissima scaglia-pilastro, sinceramente non l'avrei affrontata, perchè il rischio sarebbe stato troppo grande e perchè su questa placca non esistono spit.
Né occorrerebbero almeno tre di spit, in un' ottica di completa sicurezza e tranquillità...
*** Questi tre passaggi "al profumo" di V° grado sono tutti evitabili... ***
Note:
La "Via degli Speroni" è stata recentissimamente riattrezzata dalla Guida Alpina Umberto Bado.
A posto delle vecchie e non più affidabili protezioni artigianali ora, sulle varie placche e speroni che si susseguono, sono stati messi dei nuovissimi spit.
In questa via d'arrampicata sono presenti numerosi bolli bianchi che direzionano, nel modo corretto, l'arrampicata stessa e i vari e brevissimi "trasferimenti" da una placca a quella successiva.
Questa medesima funzione, ovviamente in parete, la svolgono gli spit nei passaggi più difficili e tecnici.
Il lavoro di spittatura è veramente ben fatto: quindi veri complimenti ad Umberto Bado.
P.S.
Dato che i polemici dell' inutile ci sono e ci saranno sempre...
Per chi dovesse trovare eccessivo il numero di spit posizionati in qualche placca, ricordatevi sempre di chi è meno esperto e di chi vuole solo ed unicamente divertirsi.
CONSIGLI:
• La roccia è si bellissima ma anche piuttosto abrasiva! Quindi se avete le mani non abituate o da autentica fighetta (come me) vi consiglio di usare i guantini da ferrata... :-)
• Se arrampicate con un socio/a, su queste vie vi consiglio di usare una corda da 25-30 metri e di portare 4-5 rinvii + qualche Friends (...giusto per divertirsi a posizionarli)
• Se arrampicate in solitaria, vi consiglio di usare le scarpette d'arrampicata. Ovviamente quelle "comode" che usate nelle vie lunghe in montagna e non certamente quelle strette, strette e performanti da falesia!
• Sempre ai "solitari": indossate l' imbrago + fettuccia da 60cm. con moschettone a ghiera, già fissata sull' anello di servizio dell' imbrago... così gli spit potrebbero aiutarvi in un momento di crisi!
Io non mi sono mai appeso agli spit, ma il fatto di avere l'imbrago mi ha dato più tranquillità.
Anche se la vera rilassatezza mentale e la susseguente fiducia mi sono arrivate grazie alla eccelsa qualità della roccia, quindi alla sua reale affidabilità e quando si è soli ciò conta tantissimo...
• Portare almeno 1,5 litri di acqua perchè, vista la modesta quota e l'esposizione a Sud, qui si rischia di patire il caldo anche a Febbraio (...proprio come è capitato a me!)
Quindi arrampicate su queste vie belle soleggiate da metà ottobre a metà marzo.
• Portare i bastoncini telescopici perchè il sentiero che dalla vetta porta al parcheggio, in molti tratti, è ripidissimo...!!!
Accesso all' attacco della VIA DEGLI SPERONI:
Dal parcheggio di Milanere (400 metri di quota) percorrere il sentiero fino ad incrociare la pista tagliafuoco e il tabellone "Rio Corto" a quota 528 metri.
Qui andare a sinistra (Ovest) per circa 20 metri e poi seguire il sentiero a destra (Nord) che, con andamento piuttosto ripido, porta ad incrociare il sentiero superiore a quota 747 metri.
A questo incrocio non seguire l'indicazione lignea "Musinè" che indica di proseguire verso sinistra, bensì svoltare in direzione opposta, cioè a destra (Est).
Dopo poche centinaia di metri e aver perso un pò di quota, si oltrepassa il Rio Corto e, con una brevissima risalita, si giunge all' attacco dello sperone destro, a quota 764 metri.
Tale attacco è segnalato con una scritta. (vedi foto N.8 e N.9)
Lo sperone destro è più lungo (...e anche più bello) rispetto al sinistro ed inizia a una quota più bassa.
Questi due speroni sono quasi paralleli e sono divisi da un evidente canalone largo poche decine di metri.
Difficoltà escursionistiche:
T2 il sentiero di salita all' attacco della Via degli Speroni (destro)... il tratto di collegamento tra i due speroni nel canalone pietroso ed infine il sentiero di discesa dalla vetta del monte Musinè fino al parcheggio.
T3 qualche tratto per raggiungere l' attacco del secondo tratto della "Via Virginia" dalla parte finale dello sperone sinistro.
Ora vi lascio alla relazione fotografica... e alle mie emozioni che oggi sono state veramente molto intense...
Cari Saluti a Tutti...
Angelo
P.S.
Che bello ritornare a casa con le due braccia e le due mani completamente piene di graffi e abrasioni... :-)
Ma ora ritorniamo a camminare...
Forse...
Tourengänger:
Angelo & Ele

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