Monte Barro: sentiero delle creste e semiperiplo
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Il Monte Barro è una piccola grande montagna: nonostante la quota modesta offre via di salita mai banali, panorami di prima classe e un dedalo di sentieri in cui giocare ad orientarsi.
Proprio il reticolo di vie mi induce, prima della partenza a chiedere consiglio a
turistalpi, formidabile conoscitore di questi luoghi e grazie alle sue dettagliate indicazioni, di buon ora, con l'amico Francesco, parcheggiamo al parcheggio di Pian Sciresa, poco sopra Malgrate.
Il sentierone è subito bello ripido e, transitando nel bosco, ci conduce in breve ai prati di Pian Sciresa ove risiede l'omonimo rifugio. Proseguiamo su buona via verso Ovest e risaliamo al Sasso della Vecchia, un formidabile osservatorio su Lecco e soprattutto sul Resegone che qui si manifesta con le sue frastagliate creste e gli ancora innevati canaloni.
Dal Sasso della Vecchia voltiamo a sinistra e saliamo su una costa ripida sino ad uscire all'ameno Praa della Corna, un cimotto con invitante prato dove fermarsi per una pausa contemplativa.
Avanti ora per cresta, il terreno si fa decisamente roccioso e in qualche saliscendi è necessario l'uso delle mani e una progressione attenta.
Arriviamo ora alla base dell'edificio sommitale e lo risaliamo senza problemi a giungere, un'ora e mezza dopo la partenza in vetta. Ora il panorama è a trecentossenta gradi. Potrei fare un lungo inventario bellezze ma poi, per chi non c'è mai stato, sarebbe un fastidioso spoiler!
Decidediamo per la discesa in cresta dei tre Corni e troviamo quasi subito il passaggio più impegnativo della gita: un paio di passi in disarrampicata valutabili attorno al II grado. Niente di impossibile ma cadere qui è davvero poco raccomandabile.
Su terreno più agevole affrontiamo gli up&down dei tre divertenti cornini e scendiamo su terreno noioso al bivio sentieri coincidente con il sentiero di mezzo che del Barro ne compie il periplo.
Voltiamo a destra mantenedoci sul versante ovest e poco dopo affrontiamo la stancante salita del 307 che ci condurrà alla Baita Alpini prima e all'Eremo poi.
In compagnia di un gattone affettuosissimo qui ci concediamo una birra acquistata al bel ristorante. Nello stesso posto la graziosa cameriera ci fornisce le indicazioni per il proseguio.
Scendiamo su asfalto un paio di tornanti e inforchiamo la via segnalata che con un lungo traverso ci riconduce al Sasso della Vecchia. Per la via di salita torniamo a Pian Sciresa e quindi all'auto che ci attende, accaldata, da sei ore.
Dislivello comprensivo di diversi saliscendi, prima della cima, tra i Corni e a giungere all'Eremo; tempi comprensivi di una buona ora di pause totali.
Sviluppo: 13 km circa; SE: 22.5 km circa.
Proprio il reticolo di vie mi induce, prima della partenza a chiedere consiglio a

Il sentierone è subito bello ripido e, transitando nel bosco, ci conduce in breve ai prati di Pian Sciresa ove risiede l'omonimo rifugio. Proseguiamo su buona via verso Ovest e risaliamo al Sasso della Vecchia, un formidabile osservatorio su Lecco e soprattutto sul Resegone che qui si manifesta con le sue frastagliate creste e gli ancora innevati canaloni.
Dal Sasso della Vecchia voltiamo a sinistra e saliamo su una costa ripida sino ad uscire all'ameno Praa della Corna, un cimotto con invitante prato dove fermarsi per una pausa contemplativa.
Avanti ora per cresta, il terreno si fa decisamente roccioso e in qualche saliscendi è necessario l'uso delle mani e una progressione attenta.
Arriviamo ora alla base dell'edificio sommitale e lo risaliamo senza problemi a giungere, un'ora e mezza dopo la partenza in vetta. Ora il panorama è a trecentossenta gradi. Potrei fare un lungo inventario bellezze ma poi, per chi non c'è mai stato, sarebbe un fastidioso spoiler!
Decidediamo per la discesa in cresta dei tre Corni e troviamo quasi subito il passaggio più impegnativo della gita: un paio di passi in disarrampicata valutabili attorno al II grado. Niente di impossibile ma cadere qui è davvero poco raccomandabile.
Su terreno più agevole affrontiamo gli up&down dei tre divertenti cornini e scendiamo su terreno noioso al bivio sentieri coincidente con il sentiero di mezzo che del Barro ne compie il periplo.
Voltiamo a destra mantenedoci sul versante ovest e poco dopo affrontiamo la stancante salita del 307 che ci condurrà alla Baita Alpini prima e all'Eremo poi.
In compagnia di un gattone affettuosissimo qui ci concediamo una birra acquistata al bel ristorante. Nello stesso posto la graziosa cameriera ci fornisce le indicazioni per il proseguio.
Scendiamo su asfalto un paio di tornanti e inforchiamo la via segnalata che con un lungo traverso ci riconduce al Sasso della Vecchia. Per la via di salita torniamo a Pian Sciresa e quindi all'auto che ci attende, accaldata, da sei ore.
Dislivello comprensivo di diversi saliscendi, prima della cima, tra i Corni e a giungere all'Eremo; tempi comprensivi di una buona ora di pause totali.
Sviluppo: 13 km circa; SE: 22.5 km circa.
Tourengänger:
rochi

Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
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Kommentare (4)