Da Curtet a Pianezzo Grande per la Buca d'la Val - Bassa Ossola


Publiziert von atal , 19. Januar 2020 um 18:24.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:18 Januar 2020
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 8:00
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Superstrada del Sempione, uscita Premosello - Chiovenda. All'uscita svoltare subito a destra e poi ancora a destra arrivando a Migiandone. Senza addentrarsi tra le frazioni, percorrere fino al suo termine la strada che prosegue nel piano verso Ovest.

ll repulsivo versante tra Migiandone e Anzola d'Ossola, tutto balze di roccia scura e piccoli pianori sospesi che il sole illumina per poche ore al giorno, è inciso dal profondo vallone del Rial La Buca d'la Val (Rivo Bocca della Valle sulla Mappa Rabbini). Nonostante l'aspetto poco invitante, la zona in passato fu sfruttata intensamente per integrare la misera economia locale, come testimonia la grande quantità di alpetti, balme e una fitta rete di sentieri, unitamente alla presenza pervasiva dei grandi arbul, i castagni innestati, alcuni dei quali sembrano germogliati dalla nuda roccia.

Circa un anno fa avevamo attraversato la Buca d'la Val seguendo il vecchio sentiero tra gli Alpi Grefa (chiamato anche La Grelfa) e Crota (qui). In quest'occasione percorreremo un altro sentiero, a quote leggermente più basse rispetto al precedente, che collegava gli alpi Curtet  (Rabbini: Cortetto) e Pianezzo Grande o Piazza Grande (Rabbini: Piangrande).

Si tratta di un itinerario molto interessante con tratti costruiti che permettono di superare pareti altrimenti impercorribili. Con il percorso di Ca' Togn (link), è forse l'itinerario più ardito tra quelli che attraversano la destra idrografica della Bassa Ossola.

Annotazioni
Il riferimento, come per gli altri giri in questa zona, è sempre la preziosa mappa dipinta realizzata da Bruno Vadi ed esposta all'Alpe Campaccio.
Stando alla mappa in questione, il sentiero che cerchiamo traversa a Ovest, più o meno in piano, a partire dall'Alpe Curtet e, dopo avere superato il riale La Buca d'la Val, sale verso Pianezzo Grande. La mappa però non riporta gli altri sentieri, che pure esistono, paralleli a quello cercato, e la molteplicità di percorsi che si addentrano nel medesimo vallone a quote molto simili, sarà fonte di confusione e comporterà un serie estenuante di tentativi ed errori.

Disponendo già di indicazioni, il tempo totale indicato come dato sintetico dell'escursione si riduce grosso modo della metà. In effetti il sentiero che traversa (ma non lo sapevamo...) è stato recentemente segnalato con vernice rossa e attrezzato con cavi coassiali nei punti più esposti. Si tratta comunque di un percorso in ambiente selvaggio da non sottovalutare, con diversi passaggi che non ammettono distrazioni.

Il percorso
Con Ferruccio parto dal piccolo parcheggio antistante l'Oratorio della Madonna della Balma, al termine della strada, nei pressi della frazione Vadi di Migiandone, frazione che in effetti si chiamava Balma sulla carta militare di inizio '900...

Seguendo una stradina sterrata ci portiamo alle base della montagna e, superato un torrente che qui scorre in piano, il Rial Ciucchi, volgiamo a Est e raggiungiamo la costruzione alla base del pendio (Balmacia, sulla mappa dipinta).
Sulla costa a Ovest dell'edificio si rinviene una traccia con qualche segno rosso che aiuta a risalire il versante. Giunti nei pressi di un torrente, il percorso svolta a Ovest e sale a guadagnare una costa erbosa, dove è situato il rudere dell'Alpe della Marianna, già visitato in passato seguendo un diverso percorso. Il sentiero segnato di rosso (probabilmente per la manutenzione dell'elettrodotto) sale in diagonale verso Ovest e si immette sul percorso "ufficiale" per gli alpi Curtet e Grefa, anch'esso noto da precedenti visite.

Intorno ai 570 m di quota si incontra un bivio evidente ma non segnalato. Qui abbandoniamo il percorso principale, che continua in salita, e seguiamo il sentiero che traversa in piano addentrandosi nel vallone della Buca della Valle (si tratta di un percorso non segnato sulla mappa dipinta). Il sentiero, panoramico e pulito dalla vegetazione, si porta nei pressi di un tubo dell'acqua e, con qualche passaggio attrezzato (catene), arriva alle costruzioni dell'acquedotto in prossimità sul torrente.

Il sentiero dell'acquedotto termina qui ma noi decidiamo di provare ad attraversare il torrente per verificare l'esistenza di eventuali sentieri abbandonati sull'opposto versante. Sulla sinistra idrografica, in uscita da un ripido canalino troviamo un tratto costruito e dei tagli, segno che c'era un percorso anche in questa zona.

Saliamo nel ripido bosco e traversiamo a destra (Ovest), arrivando nei pressi di un lungo muro a secco (terrazzamento) con grandi castagni da frutto. Più in alto il pendio si restringe sempre più per finire sotto una parete rocciosa.
Verso Ovest un sentiero traversa in leggera discesa fino ad una giavina ma non sembra possibile proseguire oltre la costa che divide in due rami il canale della Buca d'La Val. Da questa prospettiva, il ramo Ovest, che è quello secondario, appare più incassato di quello principale.

Fatto ritorno al terrazzamento con gli arbui, seguiamo una traccia che traversa a SE per addentrarsi nel ramo principale del canale, fino ad un altro muro di sostegno alle spalle di un enorme masso erratico. In questa zona si può guadare facilmente il torrente. Sulla destra idrografica incontriamo un sentiero che, dopo dei resti di muretti (probabilmente quello che rimane di un abbeveratoio...) su un canalino laterale, traversa a Nord in leggera salita (gradini) e arriva in pochi minuti all'Alpe Curtet. Il sentiero, già noto da un giro precedente, evidentemente è quello per l'acqua (non segnato sulla mappa dipinta).

Ritorniamo sulla sinistra idrografica e saliamo nel ripido bosco su vaghe tracce per cercare il punto debole nei pendii rocciosi sovrastanti, senza trovare nulla di assimilabile ad un vecchio percorso. Forzando un po' forse avremmo potuto continuare nella salita ma lo scopo del giro era trovare il sentiero e non arrivare a tutti i costi sul versante di Pianezzo...

Quando ormai stiamo perdendo ogni speranza, come ultimo tentativo prima di gettare la spugna, proviamo a risalire la sinistra idrografica rimanendo in prossimità del torrente. Dopo una zona franosa, arriviamo in un bosco poco ripido dove troviamo delle betulle con segni rossi recenti.
Evidentemente si tratta del sentiero che parte dall'Alpe Curtet pochi metri sopra il percorso dell'acqua e che traversa in leggera salita verso la Buca d'la Val. Avevamo già seguito questo sentiero meno di un anno fa, quando ancora non era stato segnato con la vernice ma, giunti in una zona con molte piante cadute in prossimità del torrente, lo avevamo perso per poi ritrovare, poco più in alto, un altro sentiero proveniente da Grefa...

Seguiamo i segni rossi fino alla base di una zona rocciosa, che si supera traversando una piodata inclinata con buoni appoggi e un muretto di sostegno (esposto). Più avanti si incontra un tratto ripido attrezzato con un cavetto di ferro molto scivoloso, seguito da una serie di traversi, più o meno esposti, dove un cavo coassiale nero funge da corrimano. Il sentiero scavalca la dorsale che divide in due il vallone, supera il ramo Ovest, a sua volta interrotto da diverse nervature, e raggiunge dei ruderi azzerati in una valletta boscosa a Est di Pianezzo Grande, dove la traversata ha termine.

Scendiamo quindo da Pianezzo Grande ad Anzola sul sentiero segnalato e ritorniamo a Migiandone su uno sterrato che serpeggia nella campagna di fondovalle, rigorosamente gelida nei mesi invernali.

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (2)


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wildfrog hat gesagt: Poche parole
Gesendet am 20. Januar 2020 um 13:35
Venni, vidi, ammirai....

atal hat gesagt: RE:Poche parole
Gesendet am 20. Januar 2020 um 21:35
Grazie wild. Mi fa piacere risentirti.
E' stato un giro più impegnativo e anche più interessante del previsto...quando sembrava che non rimanesse quasi più niente da vedere nei dintorni di Migiandone.



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