Rifugio Vincino
|
||||||||||||||||||||||
Il Rifugio Vincino, una delle tante ex-caserme della GDF riconvertite che si trovano su questo versante del Lago di Como, avrebbe come scopo l'essere una base di avvicinamento nella salita del Monte Cardinello o di altre meno note vette di confine(Monte Ganda Rossa, Punta di Valstorna, Cima dello Stagn…), ma... è naturalmente sempre chiuso. Il normale avvicinamento si svolge attraverso due itinerari principali, uno con partenza dal Ponte di Maiavacca (comune di Consiglio di Rumo) e l'altro con partenza da Pian Castagno (comune di Dosso del Liro); questa escursione sfrutta invece una terza possibilità ormai quasi in totale disuso e piuttosto disagevole a tratti, per poi confluire nei due percorsi precedenti rispettivamente per la salita e per la discesa. Come si potrà notare dalla traccia GPS, noi, complice l'ora ancora "presta", abbiamo poi proseguito in andata e ritorno sul sentiero per la Bocchetta di Camedo per poco meno di un'ora di salita, ma la presenza di abbondanti quantità di ghiaccio vivo ci hanno fermato in vista dei ruderi dell'Alpe di Pian Pozzone. Notevolissimo l'interesse etnografico lungo tutto il percorso per la presenza di numerosi nuclei di baite sparsi nei castagneti, ahimè quasi tutte avviate a rapido decadimento per totale abbandono.
Dal piazzale della chiesa si intraprende l'attraversamento in ripida salita di tutto il paese: non esiste un itinerario preciso ed è anche interessante vagare fra le case, i sottoportici e le scalinate osservando le antiche architetture, gli affreschi e... i numerosissimi affabili gatti. Superate le ultime abitazioni, ci si ritrova in un parcheggio superiore a margine della carrozzabile che si addentra in Valle del Liro: pochi metri sulla sinistra e si incontra la partenza della vecchia mulattiera che qui coincide con la Via dei Monti Lariani; il fondo è ancora ben acciottolato e solo qua e là segnato dall'indebito passaggio delle moto. In corrispondenza di un agriturismo si ritrova la strada che si segue in salita per poche centinaia di metri; nei pressi di Pian Castagno - poco prima - dove le mappe riportano sulla sinistra lo staccarsi di un sentiero, attualmente si apre una recentissima pista sterrata che si addentra pianeggiante fra i grandi alberi: è l'inizio del terzo sentiero per Vincino. La traccia, a volte veramente poco visibile, segue un lungo traverso a saliscendi fra antiche coltivazioni di castagni e radure con notevoli agglomerati di baite; capita di notare qualche vecchissimo bollo di vernice rossa, ma la frequenza e la disposizione non lo rende di qualche utilità.
Oltrepassato un breve tratto esposto sul punto di distacco di una franetta, si arriva all'ultimo gruppo di case: il sentiero è scomparso, non ci sono segnali, ma... si sente il rumore del torrente nel fondovalle non lontano; sappiamo di dover raggiungere il ponte di Maiavacca, quindi la presenza nelle vicinanze di acqua scorrente incoraggia. Seguendo un tortuoso passaggio di animali attraverso la riva scoscesa arriviamo sul greto del Liro di Caürga: il ponte non c'è, ma troviamo una presa d'acqua della diga di Peglio (Pian dei Gorghigli); seguendo il sentiero di accesso all'impianto varchiamo su di un ponte-canale il Liro vero e, tramite una breve mulattiera, raggiungiamo la pista Consiglio di Rumo-Ponte di Maiavacca a pochissima distanza dal ponte stesso. L'ambiente è piuttosto brutto e non resta che seguire in salita la cementata che, con qualche curva, sale fino ai prati delle baite Marlone; al termine della vastissima radura, in corrispondenza di una piazzola di giro, parte il sentiero per la Bocchetta di Camedo. [Un tabellone vanta i lavori di ripristino degli antichi passaggi transfrontalieri mediante finanziamenti Interreg, ma, almeno per quanto riguarda il versante italiano, non mi sembra che i lavori conclusi nel 2013 siano andati oltre qualche sporadica e casuale verniciata; non esiste alcuna indicazione e i bivii non sono mai segnalati. Le uniche "frecce" presenti sono quelle gialle della pro-loco di Consiglio di Rumo a favore del proprio Rifugio Vincino]. Il sentiero quindi prosegue in traverso assecondando un paio di valloni minori, poi attraversa su di una passerella le acque di Val Piana e risale alle baite di Piazza: qui si svolta a sinistra in salita su di un acciottolato fino a Vincino; in alto, al limite del bosco, già si nota la costruzione porticata del Rifugio Vincino: per raggiungerla occorre proseguire a margine di un rimboschimento fino ad incontrare una deviazione che sale a tornanti nella faggeta. Della inconcludente deviazione verso Camedo in Val Fiumetto abbiamo già detto più in alto, quindi passiamo alla via di rientro. Dal rifugio si torna alla Piazza e, più in basso, presso alcune baite restaurate (inizialmente se ne vedono solo i tetti), si incontra il passaggio della VML: seguendola in ripida discesa a sinistra, ci si dirige verso il ponte di Vincino, ma per raggiungerlo occorre prima scendere un canalone franoso con ben pochi segni di passaggio. Sull'altra riva il sentierino prosegue in traverso con qualche tratto ripido ed esposto sulla boscaglia sottostante, oltrepassando qualche baita isolata e scorrendo in parallelo sotto la pista cementata Pian Castagno-Caiasco; quando i due percorsi convergono all'altezza delle baite di Bolgiana, non resta che seguire la carrozzabile fino a reincontrare il percorso di salita.
https://www.relive.cc/view/vJOKXzGVZ56
Dal piazzale della chiesa si intraprende l'attraversamento in ripida salita di tutto il paese: non esiste un itinerario preciso ed è anche interessante vagare fra le case, i sottoportici e le scalinate osservando le antiche architetture, gli affreschi e... i numerosissimi affabili gatti. Superate le ultime abitazioni, ci si ritrova in un parcheggio superiore a margine della carrozzabile che si addentra in Valle del Liro: pochi metri sulla sinistra e si incontra la partenza della vecchia mulattiera che qui coincide con la Via dei Monti Lariani; il fondo è ancora ben acciottolato e solo qua e là segnato dall'indebito passaggio delle moto. In corrispondenza di un agriturismo si ritrova la strada che si segue in salita per poche centinaia di metri; nei pressi di Pian Castagno - poco prima - dove le mappe riportano sulla sinistra lo staccarsi di un sentiero, attualmente si apre una recentissima pista sterrata che si addentra pianeggiante fra i grandi alberi: è l'inizio del terzo sentiero per Vincino. La traccia, a volte veramente poco visibile, segue un lungo traverso a saliscendi fra antiche coltivazioni di castagni e radure con notevoli agglomerati di baite; capita di notare qualche vecchissimo bollo di vernice rossa, ma la frequenza e la disposizione non lo rende di qualche utilità.
Oltrepassato un breve tratto esposto sul punto di distacco di una franetta, si arriva all'ultimo gruppo di case: il sentiero è scomparso, non ci sono segnali, ma... si sente il rumore del torrente nel fondovalle non lontano; sappiamo di dover raggiungere il ponte di Maiavacca, quindi la presenza nelle vicinanze di acqua scorrente incoraggia. Seguendo un tortuoso passaggio di animali attraverso la riva scoscesa arriviamo sul greto del Liro di Caürga: il ponte non c'è, ma troviamo una presa d'acqua della diga di Peglio (Pian dei Gorghigli); seguendo il sentiero di accesso all'impianto varchiamo su di un ponte-canale il Liro vero e, tramite una breve mulattiera, raggiungiamo la pista Consiglio di Rumo-Ponte di Maiavacca a pochissima distanza dal ponte stesso. L'ambiente è piuttosto brutto e non resta che seguire in salita la cementata che, con qualche curva, sale fino ai prati delle baite Marlone; al termine della vastissima radura, in corrispondenza di una piazzola di giro, parte il sentiero per la Bocchetta di Camedo. [Un tabellone vanta i lavori di ripristino degli antichi passaggi transfrontalieri mediante finanziamenti Interreg, ma, almeno per quanto riguarda il versante italiano, non mi sembra che i lavori conclusi nel 2013 siano andati oltre qualche sporadica e casuale verniciata; non esiste alcuna indicazione e i bivii non sono mai segnalati. Le uniche "frecce" presenti sono quelle gialle della pro-loco di Consiglio di Rumo a favore del proprio Rifugio Vincino]. Il sentiero quindi prosegue in traverso assecondando un paio di valloni minori, poi attraversa su di una passerella le acque di Val Piana e risale alle baite di Piazza: qui si svolta a sinistra in salita su di un acciottolato fino a Vincino; in alto, al limite del bosco, già si nota la costruzione porticata del Rifugio Vincino: per raggiungerla occorre proseguire a margine di un rimboschimento fino ad incontrare una deviazione che sale a tornanti nella faggeta. Della inconcludente deviazione verso Camedo in Val Fiumetto abbiamo già detto più in alto, quindi passiamo alla via di rientro. Dal rifugio si torna alla Piazza e, più in basso, presso alcune baite restaurate (inizialmente se ne vedono solo i tetti), si incontra il passaggio della VML: seguendola in ripida discesa a sinistra, ci si dirige verso il ponte di Vincino, ma per raggiungerlo occorre prima scendere un canalone franoso con ben pochi segni di passaggio. Sull'altra riva il sentierino prosegue in traverso con qualche tratto ripido ed esposto sulla boscaglia sottostante, oltrepassando qualche baita isolata e scorrendo in parallelo sotto la pista cementata Pian Castagno-Caiasco; quando i due percorsi convergono all'altezza delle baite di Bolgiana, non resta che seguire la carrozzabile fino a reincontrare il percorso di salita.
https://www.relive.cc/view/vJOKXzGVZ56
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (3)