Monte Giove e Monte Faierone sulle tracce del Camoscio
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Era da parecchi anni che il Faierone era nei miei pensieri, quante volte volevo salirci ma poi una volta giunto a Brissago imboccavo come sempre la strada che saliva verso Mergugno per andare una volta di più al Limidario snobbando di fatto uno dei fratelli minori della sua cresta SE, ma questa volta stimolato dalla recente relazione di Camoscio autore poco tempo fa di una poderosa cavalcata tra la Val Canobbina e il Ticino decido per questo sabato ( nei miei limiti ) di ripercorrere in parte i suoi passi.
Partenza sotto ad un sole estivo dal parcheggio poco prima del paese di Sant’Agata alle 11.45 per poi raggiungere il suo bel nucleo e la sua caratteristica chiesa e quindi di fatto muovermi verso i monti quando è già quasi mezzogiorno risalendo fino alla chiesetta di San Luca per poi continuare sulla mulattiera immersa nel bosco che esce a cielo aperto ai Monti Marcalone, da qui mi infilo nuovamente nel bosco un po’ per sentiero e un pò su forestale inizialmente asfaltata e poi sterrata che lascio una volta incontrata la deviazione per il Monte Giove punto panoramicissimo della vallata che mi vede in vetta quando sono passate da poco le 13, qui pausa di una decina di minuti e cambio della prima maglietta per poi iniziare a scendere al colletto nonché quadrivia di sentieri e forestali, da qui inizia la parte più impegnativa e una volta passato dal villaggio di Scierz mi inoltro inizialmente nel bosco per poi spuntare sulla cresta che prosegue fin sul Gridone incontrando però prima sulla mia strada il Monte Faierone che ben “ affannato “ mi vede in vetta quando sono le 14.50.
Ancora una volta … sarà l’età, sarà il peso in lievitamento, sarà l’allenamento andato purtroppo a farsi benedire ma sono proprio stremato, ovviamente non mi va di mangiare e bevo anche pochissimo e contrariamente a quello di Camoscio il mio “ spiritello buono " mi dice che è meglio non andare avanti, del resto a parte l’orario e le condizioni fisiche ho anche comunque una macchina da recuperare a Sant’Agata e quindi una volta abortito un timido tentativo di scendere verso San Bartolomeo e Cinzago e tornare a Sant’Agata da lì alle 15.30 mi rimetto in moto per ripercorrere l’itinerario di andata.
L’unica variante che mi concedo è una volta arrivato di nuovo al colletto sotto al Monte Giove dove anziché continuare sulla forestale prendo una pittoresca scalinata in pietra ( la “ scalascia “ insidiosissima ed infida in caso di pioggia o umido anche se ci sono comunque dei cavi a fare un minimo da parapetto ) che mi riporta sula strada forestale poco prima dei graziosi Monti Marcalone e da lì ripercorrendo fedelmente l’itinerario di andata alle 17.45 sono di ritorno a Sant’Agata parecchio stanco ma ben contento di aver conosciuto finalmente dei posti per me nuovi !
Giorgio
Escursione odierna di Km. 15
NB … Tempi indicati soste escluse :
Sant’Agata – Monti Marcalone – Monte Giove > 1h 15’
Monte Giove – Scierz – Monte Faierone > 1h 30’
Monte Faierone – Scierz – Monti Marcalone – Sant’Agata > 2h
Partenza sotto ad un sole estivo dal parcheggio poco prima del paese di Sant’Agata alle 11.45 per poi raggiungere il suo bel nucleo e la sua caratteristica chiesa e quindi di fatto muovermi verso i monti quando è già quasi mezzogiorno risalendo fino alla chiesetta di San Luca per poi continuare sulla mulattiera immersa nel bosco che esce a cielo aperto ai Monti Marcalone, da qui mi infilo nuovamente nel bosco un po’ per sentiero e un pò su forestale inizialmente asfaltata e poi sterrata che lascio una volta incontrata la deviazione per il Monte Giove punto panoramicissimo della vallata che mi vede in vetta quando sono passate da poco le 13, qui pausa di una decina di minuti e cambio della prima maglietta per poi iniziare a scendere al colletto nonché quadrivia di sentieri e forestali, da qui inizia la parte più impegnativa e una volta passato dal villaggio di Scierz mi inoltro inizialmente nel bosco per poi spuntare sulla cresta che prosegue fin sul Gridone incontrando però prima sulla mia strada il Monte Faierone che ben “ affannato “ mi vede in vetta quando sono le 14.50.
Ancora una volta … sarà l’età, sarà il peso in lievitamento, sarà l’allenamento andato purtroppo a farsi benedire ma sono proprio stremato, ovviamente non mi va di mangiare e bevo anche pochissimo e contrariamente a quello di Camoscio il mio “ spiritello buono " mi dice che è meglio non andare avanti, del resto a parte l’orario e le condizioni fisiche ho anche comunque una macchina da recuperare a Sant’Agata e quindi una volta abortito un timido tentativo di scendere verso San Bartolomeo e Cinzago e tornare a Sant’Agata da lì alle 15.30 mi rimetto in moto per ripercorrere l’itinerario di andata.
L’unica variante che mi concedo è una volta arrivato di nuovo al colletto sotto al Monte Giove dove anziché continuare sulla forestale prendo una pittoresca scalinata in pietra ( la “ scalascia “ insidiosissima ed infida in caso di pioggia o umido anche se ci sono comunque dei cavi a fare un minimo da parapetto ) che mi riporta sula strada forestale poco prima dei graziosi Monti Marcalone e da lì ripercorrendo fedelmente l’itinerario di andata alle 17.45 sono di ritorno a Sant’Agata parecchio stanco ma ben contento di aver conosciuto finalmente dei posti per me nuovi !
Giorgio
Escursione odierna di Km. 15
NB … Tempi indicati soste escluse :
Sant’Agata – Monti Marcalone – Monte Giove > 1h 15’
Monte Giove – Scierz – Monte Faierone > 1h 30’
Monte Faierone – Scierz – Monti Marcalone – Sant’Agata > 2h
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GIBI
Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano, Mountain at lunchtime " nà par muntagn o par bricch in dal mument del mangià "
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