Pizzo Castello -1607 mt- (da Madonna, Cimamulera).
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Dopo l'ultima salita al Mont Glacier 3186 mt del 5 ottobre, che ancora considero una gita cosiddetta estiva, visto le condizioni trovate, gli ampi spazi e panorami offerti dal percorso, desideravo con molta attesa, una tipica uscita autunnale, per poter apprezzare ambienti chiusi e boschivi con partenza da qualche caratteristico paese alpino di fondovalle. L'occasione giusta arriva e mi viene proposta dal concittadino e amico
Giuliano54 che a distanza di due anni ritrovo in forma con molto piacere.
LA GITA:
Dalla frazione Madonna di Cimamulera 480 mt, dopo aver parcheggiato nei pressi del lavatoio, si intercetta la palina segnaletica che invita a risalire un ripido e breve tratto di strada asfaltata. Dopodiché si prosegue all'interno del bosco di latifoglie, dove i ricci di castagno creano un tappeto molto suggestivo al sentiero. Il fondo del tracciato: a tratti in terra battuta, a tratti a gradoni lastricati, è costantemente invaso da rigagnoli rendendo assai viscide le rocce. Di conseguenza, l'ambiente nelle odierne condizioni rallenterà tutto il procedere dell'intera escursione. In sequenza transiteremo per i seguenti alpeggi: Alpe Sarciera 886 mt in stato di abbandono; Alpe Ceresola 935 mt ben mantenuto adagiato su un poggio molto panoramico; Alpe Propiano Inferiore 1180 e Alpe Propiano Superiore 1220 mt entrambi in ottime condizioni tra armoniose praterie, dove i faggi colore rame e oro, rendono meraviglioso il contesto ambientale. Infine si raggiungerà l'Alpe Castello 1320 mt anch'esso in posizione dominante che permette ampie visuali.
Dall'Alpe Castello 1320 mt il sentiero sale senza tregua all'interno di una fitta faggeta molto ripida, resa insidiosa dall'intenso periodo di pioggia che ha contraddistinto queste ultime settimane. Alcuni segnavia bianco-rossi invitano a mantenersi al centro di questa cresta boscosa, ma il progredire è poco agevole e l'aderenza al terreno viscido è per niente garantito. Per una maggiore sicurezza preferiamo spostarci a sinistra, al limite del bosco, dove si trova qualche roccia più asciutta e meno fogliame scomodo. Giunti ad una sorta di anticima, l'itinerario esce fortunatamente dalla faggeta, tagliando a mezza costa il pendio meridionale, all'interno di alte felci e vegetazione un po' opprimente. Ritornati sulla dorsale non resta che superare agevolmente dei grossi massi accatastati prima di raggiungere il punto più alto della montagna: Pizzo Castello 1609 mt. L'ottimo panorama sulla Valle Anzasca, Valle Antrona, Bognanco e la piana Ossolana, è un po' sporcato da formazioni nuvolose che preannunciano un immediato ritorno della bassa pressione e di maltempo. Discesa medesimo itinerario di salita.
NOTE: Itinerario segnalato. Buon sentiero definito e marcato fino all'Alpe Castello 1320 mt. Il ripido tratto finale nella faggeta di cresta che conduce in cima, nelle condizioni odierne, ha reso più impegnativo del previsto la gita, solo per quest'ultimo tratto e solo in condizioni di bagnato giustifico il T3.

LA GITA:
Dalla frazione Madonna di Cimamulera 480 mt, dopo aver parcheggiato nei pressi del lavatoio, si intercetta la palina segnaletica che invita a risalire un ripido e breve tratto di strada asfaltata. Dopodiché si prosegue all'interno del bosco di latifoglie, dove i ricci di castagno creano un tappeto molto suggestivo al sentiero. Il fondo del tracciato: a tratti in terra battuta, a tratti a gradoni lastricati, è costantemente invaso da rigagnoli rendendo assai viscide le rocce. Di conseguenza, l'ambiente nelle odierne condizioni rallenterà tutto il procedere dell'intera escursione. In sequenza transiteremo per i seguenti alpeggi: Alpe Sarciera 886 mt in stato di abbandono; Alpe Ceresola 935 mt ben mantenuto adagiato su un poggio molto panoramico; Alpe Propiano Inferiore 1180 e Alpe Propiano Superiore 1220 mt entrambi in ottime condizioni tra armoniose praterie, dove i faggi colore rame e oro, rendono meraviglioso il contesto ambientale. Infine si raggiungerà l'Alpe Castello 1320 mt anch'esso in posizione dominante che permette ampie visuali.
Dall'Alpe Castello 1320 mt il sentiero sale senza tregua all'interno di una fitta faggeta molto ripida, resa insidiosa dall'intenso periodo di pioggia che ha contraddistinto queste ultime settimane. Alcuni segnavia bianco-rossi invitano a mantenersi al centro di questa cresta boscosa, ma il progredire è poco agevole e l'aderenza al terreno viscido è per niente garantito. Per una maggiore sicurezza preferiamo spostarci a sinistra, al limite del bosco, dove si trova qualche roccia più asciutta e meno fogliame scomodo. Giunti ad una sorta di anticima, l'itinerario esce fortunatamente dalla faggeta, tagliando a mezza costa il pendio meridionale, all'interno di alte felci e vegetazione un po' opprimente. Ritornati sulla dorsale non resta che superare agevolmente dei grossi massi accatastati prima di raggiungere il punto più alto della montagna: Pizzo Castello 1609 mt. L'ottimo panorama sulla Valle Anzasca, Valle Antrona, Bognanco e la piana Ossolana, è un po' sporcato da formazioni nuvolose che preannunciano un immediato ritorno della bassa pressione e di maltempo. Discesa medesimo itinerario di salita.
NOTE: Itinerario segnalato. Buon sentiero definito e marcato fino all'Alpe Castello 1320 mt. Il ripido tratto finale nella faggeta di cresta che conduce in cima, nelle condizioni odierne, ha reso più impegnativo del previsto la gita, solo per quest'ultimo tratto e solo in condizioni di bagnato giustifico il T3.
Tourengänger:
Giuliano54,
GAQA


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