Monte Aviolo 2881 m
|
||||||||||||||
![]() |
![]() |
Approfittiamo di quest’altro bel fine settimana per fare due escursioni in Valcamonica, non ci veniamo da tanto per cui…
L’idea iniziale era di partire da Mu, il navigatore però ci porta in via Mu Sonico. Diamo un’occhiata al GPS e vediamo che non siamo molto lontani da Mu paese, pensiamo che, tra spostarci a Mu e trovare un altro posteggio e partire da qui…beh forse possiamo partire da qui…solo che il qui, lo vedremo dopo, è circa 150 m più basso…vicini in linea d’aria sì ma…
Raggiungiamo quindi Mu, un graziosissimo paesino. Non ci sono indicazioni ma troviamo una mulattiera bollata Cai. La seguiamo e giungiamo a un tornante, parcheggio, con i cartelli del Parco Adamello. Troviamo l’indicazione per il Baitello Valmazzone, scopriamo così di aver seguito il sentiero che avremmo voluto fare in discesa. Prendendo ora per il baitello finiamo sul sentiero 1 che era quello che avremmo voluto fare in salita.
Saliamo quindi alla località Pozzolo, congiungendoci al sentiero da dove si partirebbe abitualmente per il Monte Aviolo. Con buona pendenza ma con bei tornanti giungiamo nella conca morenica Foppa, davanti a noi l’imponente bastionata del Monte Aviolo. Anche se in ambiente tipicamente adamellino, fortunatamente di pietraia vera e proprio non ne facciamo molta, poiché il sentiero riesce a starne fuori. Passiamo il primo tratto attrezzato e facciamo una breve deviazione a un caratteristico colletto panoramico. Proseguiamo in mezzo alla pietraia e giungiamo al secondo tratto attrezzato, dove abbiamo l’amara sorpresa di vedere una bella colata di ghiaccio vivo proprio dove dovremmo salire con la catena. Ci sembra ci sia un passaggio più asciutto e fattibile a dx ma per raggiungerlo dobbiamo comunque mettere i ramponcini (siamo ancora in modalità estiva!).
Andiamo così a vedere. Provo a salire ma non è cosa buona…in qualche modo supero il saltino ma suggerisco a Marco di rimanere sul percorso corretto, catena e ramponcini sono decisamente meglio di dove sono passata io. Infatti, supera il tratto ghiacciato agevolmente. Poco sopra la catena è spezzata, per fortuna qui c’è neve, dura sì ma non ghiaccio e con i ramponcini non ci sono problemi. Passiamo altri punti con neve ma sono facilmente aggirabili e comunque non difficili. Poco sopra raggiungiamo una spalla e torniamo al sole. Da qui alla cima tutto pulito. Ancora qualche tratto attrezzato, una sorta di ripido canale da risalire con facili passaggi su roccia e infine la cima!
Facciamo un veloce spuntino dopo di che scendiamo anche per toglierci immediatamente il pensiero del tratto ghiacciato. Scendiamo entrambi lungo la catena, io con un passaggio molto poco alpinistico, la testa di Marco è un comodo appoggio e tutto fa brodo…
Al bivio per P.so Foppa e Malga Stain, svoltiamo a sx, e con un buon traverso raggiungiamo il P.so da dove scendiamo, con vista sulla maestosa Punta Adami, al rifugio Malga Stain che, con piacevole sorpresa troviamo aperta. Scopriamo anche che il gestore è il figlio di un conoscente di Marco…
Pausa pranzo/merenda e poi rientro a Sonico lungo un ripido sentiero che si ricollega a quello fatto in salita nei pressi del tornante con posteggio. Da qui riprendiamo il sentiero fatto la mattina.
Kommentare (8)