Origlio Bike 357 – EMTB


Publiziert von siso , 15. Oktober 2019 um 15:55.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:11 Oktober 2019
Mountainbike Schwierigkeit: L - Leicht fahrbar
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI 
Zeitbedarf: 3:30
Aufstieg: 662 m
Strecke:Sala Capriasca (547 m) – Centro Balneare Capriasca – Narbeno (546 m) – Vaglio (560 m) – Oratorio di San Clemente (619 m) – Torre di Redde (615 m) – Matro Rotondo (614 m) – Oratorio di San Bernardo (706 m) – Alambicco di Comano (565 m) – Comano (504 m) – Loco (500 m) – Piancamara (470 m) – Lantói (442 m) – Lago di Origlio (418 m) – San Giorgio (454 m) – Taverne-Torricella (338 m) – Al Mulino (350 m) – Formighé (400 m) – Ponte Capriasca (449 m) – Sala Capriasca (547 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Lugano Sud – Tesserete – Sala Capriasca.
Unterkunftmöglichkeiten:Alberghi a Tesserete.
Kartennummer:C.N.S. No. 1333 – Tesserete - 1:25000.

Facile itinerario naturalistico culturale, avvalorato dalla mostra Artinbosco, un percorso espositivo realizzato nei boschi di San Clemente a Capriasca, per scoprire l’arte nella natura, ma anche la natura nell’arte.

 

Inizio dell’escursione: ore 8.50

Fine dell’escursione: ore 12.25

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1025 hPa

Temperatura alla partenza: 7°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3800 m

Temperatura al rientro: 20°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 7.35

Tramonto del sole: 18.45

 

È una bellissima giornata autunnale, con una temperatura alla partenza frescolina: solo 7°C al sorgere del sole.

Parcheggio a poche decine di metri dalla chiesa parrocchiale di S. Antonio Abate di Sala Capriasca, un edificio tardo medievale con un imponente campanile romanico dal tetto conico.

Il segnavia rosso Origlio Bike 357 mi indirizza verso l’Arena sportiva di Capriasca e Val Colla, ubicata nella favolosa cornice verde della Media Capriasca e caratterizzata dallo stabilimento balneare composto da tre vasche comunicanti. Il percorso continua in direzione di Vaglio, nel quartiere Narbeno (546 m), Narbèn nel dialetto del luogo, un toponimo che forse è da ricondurre ad “arbosto”, “luogo piantato ad alberi”. In effetti il tracciato entra nella Selva di Narbeno, in un bosco a castagni e faggi che si estende fino agli oratori di San Clemente e San Bernardo.

In prossimità di Vaglio sono incuriosito da alcuni arbusti con bacche rosse: mi avvicino e scopro che si tratta della Rosa canina, ossia del Gratacüü.

                                                          Rosa canina

Inconsapevolmente mi immetto nel percorso espositivo Artinbosco, una sorta di “Land art” con installazioni di diversi artisti, realizzate con materiali naturali. Per un lungo tratto la pedalata sarà frequentemente interrotta per osservare e fotografare le opere. Non ho portato la reflex, con la quale la qualità delle foto, nell’ombra del bosco, sarebbe stata sicuramente migliore. Pazienza, mi accontento del telefonino.

In una radura del bosco all’improvviso appare la candida chiesetta di San Clemente (619 m), di proprietà dei terrieri di Vaglio, particolarmente cara agli abitanti di Vaglio e della Pieve della Capriasca. Il luogo sacro in passato era meta di processioni votive per invocare l’acqua nei periodi di prolungata siccità.

A 180 m di distanza dall’oratodio, in direzione ovest, si trova la Torre di Redde o di San Clemente, di origine medievale, attestata in un documento del 1310 come appartenente alla famiglia Rusca. Faceva parte di un complesso abitato comprendente un villaggio, Redde, la casa-fortezza e la chiesa.

Il villaggio fu abbandonato nel ‘500, forse a causa della peste, e di esso restano tracce di muri coperti da terra e foglie. In settembre in questa radura si tiene la Festa di Redde, con numerosi intrattenimenti, tra i quali combattimenti con le spade. Per l’occasione l’unica moneta che ha corso all’interno del villaggio e con la quale si può commerciare è il “Redde”, che si compone di 0,5, 1, 2, 5 e 10 unità.

Riprendo a pedalare nella sterrata del bosco, ma già dopo 4 minuti vedo un cartello che indica una variante del percorso ciclistico: l’Oratorio di San Bernardo. Non posso perdere l’occasione per visitarlo. Il sentiero è ripido e poco ciclistico, anzi per nulla ciclistico. Non importa! Spingo la mia pesante bike per circa 420 m fino all’antico eremo di San Bernardo (706 m). Dal promontorio, in territorio comunale di Comano, si gode di una vista e di un panorama sulla Val Colla da rimanere sbalorditi.

La tappa successiva è alle porte di Comano: su un cartello leggo “alambicco”. Mi fermo senza indugi e chiedo di vederlo e fotografarlo. Il custode gentilmente me lo mostra e mi spiega che si tratta di un alambicco semi-automatico. Tra pochi giorni entrerà in piena attività per la distillazione delle vinacce.

Raggiunta la chiesa di Comano (510 m), il segnavia mi indirizza lungo una stradina secondaria in direzione di Origlio. Il lago è ricoperto da una pellicola di microalghe verdi. Per proteggere i valori naturalistici dell’acqua, dal 1985 la balneazione non è più permessa.

Alle 11:30 riprendo il percorso. Dal promontorio di San Giorgio (454 m), la pista scende nel bosco fino al punto più basso della gita a 338 m di quota. Mi trovo ora sul trafficato rettilineo della Stazione di Taverne-Torricella: uno dei tratti più pericolosi dei percorsi di Svizzera Mobile che abbia mai fatto. Le auto e i camion sono “costretti” a sorpassare i ciclisti ad una distanza molto ravvicinata, visto che ci sono delle aiuole spartitraffico che  impediscono di tenere uno spazio di sicurezza. Un incidente su dieci che coinvolge una bicicletta si verifica quando il ciclista viene sorpassato o superato da altri veicoli.

La distanza laterale da osservare rispetto a un veicolo sorpassato non è regolamentata con precisione dalla normativa sulla circolazione stradale. L’articolo 35 LCStr recita: “Chi sorpassa deve avere speciale riguardo agli altri utenti della strada, in particolare a coloro che vuole sorpassare.”

Percorro i 1100 m del falsopiano con il rapportone, cercando così di ridurre il tempo di esposizione al pericolo. In località Al Mulino (350 m) svolto a destra sulla Via Canavée che vedo per la prima volta. Dopo poche decine di metri si passa dal traffico infernale alla quiete più assoluta. In una decina di minuti arrivo a Ponte Capriasca (449 m). Ai rintocchi del mezzogiorno mi trovo di fronte alla Chiesa di Sant’Ambrogio. La tappa è d’obbligo per rivedere l’Ultima Cena, una buona copia del Cenacolo di Leonardo, risalente al 1550 e attribuito ad un anonimo leonardesco della bottega di Bernardino Luini.

Purtroppo, un riflesso solare proprio a metà dell’affresco mi nega la soddisfazione di foto soddisfacenti.

Dal nucleo del villaggio imbocco la ripida strada del Bossago, che presenta delle pendenze superiori al 20%. È il primo e l’ultimo sforzo della gita, visto che Sala Capriasca è lì, a circa 800 m di distanza.

L’interessante anello si conclude dopo tre ore e mezza dalla partenza nel magnifico verde della Media Capriasca.

 

Escursione alla portata di tutti che offre numerosi stimoli naturalistici e culturali.

 

Tempo totale: 3 h 35 min

Tempi parziali

Sala Capriasca (547 m) – Torre di Redde (615 m): 1 h

Torre di Redde (615 m) Oratorio di San Bernardo (706 m): 30 min

Oratorio di San Bernardo (706 m) Alambicco di Comano (565 m): 20 min

Alambicco di Comano (565 m) – Lago d’Origlio (418 m): 35 min

Lago d’Origlio (418 m) Sala Capriasca (547 m): 1 h

Dislivello in salita: 662 m

Quota massima: 706 m

Quota minima: 338 m

Sviluppo complessivo: 19 km

Difficoltà MTB: F

Consumo batteria: 26%

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Coordinate San Bernardo: 717'940 / 100'442

Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 16. Oktober 2019 um 19:53
Molto bello ... giro da tener in debito conto per le future sgambate invernali !

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Oktober 2019 um 20:19
Per te 20 km sono fattibilissimi!
Ciao Giorgio,
siso.


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