Monte Tamaro (1962 m) – Bike & Hike


Publiziert von siso , 11. Oktober 2019 um 19:50.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum: 7 Oktober 2019
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Mountainbike Schwierigkeit: S - Fahrtechnisch schwere Tour
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Tamaro-Lema 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 772 m
Abstieg: 1819 m
Strecke:Alpe Foppa (1527 m) – La Manèra (1858 m) – Capanna Tamaro (1867 m) – Bocchetta del Motto Rotondo (1842 m) – Monte Tamaro (1962 m) – Bocchetta del Motto Rotondo (1842 m) – Alpe Canigiolo (1494 m) – Pian Cusello (1343 m) – Alpe Farè (1323 m) – Alpe di Torricella (1257 m) – Azzano (1040 m) – Arosio (848 m) – Gravesano (372 m) – Taverne-Molino (362 m) – Mezzovico Stazione (420 m) – Camignolo (450 m) – Bironico (455 m) – Rivera Funivia (472 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2, uscita Rivera – Funivia Monte Tamaro.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Monte Tamaro.
Kartennummer:C.N.S. No. 1313 – Bellinzona - 1:25000; C.N.S. No. 1333 – Tesserete - 1:25000.

Da ben dodici anni non salivo più sulla cima del Monte Tamaro, oggi l’ho raggiunto avvalendomi della cabinovia fino all’Alpe Foppa (1527 m), della mtb fino alla Bocchetta del Motto Rotondo (1842 m) e infine a piedi fino alla croce di vetta.

Il toponimo “Tamaro” ha il significato di “recinto a stanghe, stecconata o palizzata per il bestiame”.

Sino al 1800, non lontano dalla cima esistevano ancora dei recinti per il bestiame.

 

Inizio dell’escursione: ore 9.10

Fine dell’escursione: ore 14.05

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1012 hPa

Temperatura alla partenza da Rivera: 14°C

Temperatura alla partenza dall’Alpe Foppa: 6,5°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2500 m

Temperatura al rientro: 23,5°C

Velocità media del vento: 10 km/h

Sorgere del sole: 7.30

Tramonto del sole: 18.53

 

È una bellissima giornata autunnale, leggermente ventilata, che promette un ottimo panorama, non solo lungo la classica traversata Tamaro-Lema, bensì anche nell’impegnativo anello del Tamaro in mountain bike.

Lasciata l’auto alla partenza della Funivia di Rivera, alle 8:30 precise salgo sulla prima cabina, con la bici agganciata all’esterno della porta.

In aprile raggiunsi l’Alpe Foppa di Sopra con la mtb, questa volta opto per la funivia, in quanto temo che la batteria non possa bastare per il lungo giro che intendo compiere. Arrivato al Ristorante Alpe Foppa voglio verificare se finalmente si sono dotati del cavetto per ricaricare la batteria del modello della mia bici. La gerente gentilmente controlla il contenuto della cassetta e mi conferma che “quello per la Yamaha è presente”. Benissimo, tengo presente per la prossima volta.

Alle 9:10 inizio la pedalata in direzione dell’antenna delle comunicazioni posizionata sull’altura La Manèra (1858 m). Mi aspettavo una salita semplice, ma non è così. Benché abbia percorso più volte questa sterrata a piedi non mi ricordavo bene lo stato del fondo. A piedi è un conto, con la bici le difficoltà sono diverse. I numerosi sassi emergenti, ma soprattutto quelli cedevoli pongono non pochi problemi di equilibrio e di presa delle ruote, con conseguenti impuntamenti. Ci sono pure alcuni gradini alti che ostacolano la risalita: riesco a piazzare un paio di bunny hop, difficili in salita, ma poi decido di risparmiare le energie e conservare le ossa per il resto del percorso.

La temperatura è rigida, non mi dà fastidio la giacchetta a vento. Questa notte ha piovuto e le pozzanghere sono gelate. Dopo 38 minuti arrivo alla Capanna Tamaro (1867 m): sono il primo avventore. Mentre bevo la cioccolata discuto con i gestori, che mi danno delle utili informazioni sul resto del percorso.

Poco dopo le dieci riprendo la bici e continuo sul tratto più esposto del percorso. Il sentiero presenta dei notevoli gradini naturali sulla roccia che mi inducono ad accompagnare il mezzo, per evitare una rovinosa caduta nel dirupo.
 

                                        Monte Tamaro (1962 m), cresta ENE

Raggiunta la Bocchetta del Motto Rotondo (1842 m), non citata sulla carta topografica, assicuro la mtb ad una fune metallica e mi avvio verso la vetta. In 15 minuti pervengo alla grande croce metallica, accarezzata dalle bandierine tibetane: dopo dodici anni eccomi di nuovo al Monte Tamaro (1962 m)!

Non c’è una nuvola: il panorama è spettacolare! Scatto diverse foto fintanto che la cima è ancora libera da escursionisti; lo resterà per poco.

Sono i fugaci momenti che mi danno la carica. Condivido il pensiero di Emilio Comici: “Sulla montagna sentiamo la gioia di vivere, la commozione di sentirsi buoni e il sollievo di dimenticare le miserie terrene.”

 

Dalla via principale cominciano a salire numerosi turisti, soprattutto tedescofoni, impegnati nella classica traversata.

Tornato alla bocchetta, inforco la bici e inizio l’impegnativa discesa nella Valle Cusella.

L’aria si è riscaldata: ora si sta bene. Il silenzio della montagna è intercalato dal forte bramito di due cervi che riecheggia sulle placconate rocciose del versante orientale del Tamaro.

Il sentiero è cosparso di pietre sciolte, per nulla facili da gestire. A partire dalla Bassa di Indemini il fondo migliora, ma il sentiero si fa più stretto e in alcune zone è molto infossato nel terreno. Man mano la quota diminuisce, il tracciato diventa più godibile, già a partire dall’Alpe Canigiolo (1494 m). A Pian Cusello (1343 m) arrivo su una bella strada forestale, che seguo senza problemi fino ad Arosio (848 m) il paese dell’Alto Malcantone, dal quale si gode un meraviglioso panorama sul Golfo di Lugano.

Mi fermo ad osservare, per l’ennesima volta, le belle meridiane. Sono opere che mi affascinano da sempre, anche perché hanno il pregio di ricordare all’uomo la sua sottomissione all’implacabile scorrere del tempo. Contribuiscono a rendere più umili le persone.

Ho percorso finora circa 16 km, me ne rimangono oltre 18, su strada o su piste ciclabili: non ci sono più difficoltà tecniche; dovrò semmai prestare attenzione alle auto nel tratto molto trafficato presso la stazione di Taverne Torricella.

Alle 14:05 arrivo al parcheggio della Funivia del Tamaro, cinque ore e mezza dopo la partenza, gremito all’inverosimile per la massiccia affluenza di turisti.

 

Per la prima volta ho affrontato con piena soddisfazione l’anello del Tamaro in mountain bike: un percorso difficile, con tratti esposti e su un fondo molto sassoso che richiede equilibrio, buona tecnica e un buon mezzo.

 

Tempo totale: 4 h 55 min

Tempo di salita: 1 h 30 min

Tempi parziali

Alpe Foppa (1527 m) – Capanna Tamaro (1867 m): 38 min

Capanna Tamaro (1867 m) Bocchetta del Motto Rotondo (1842 m): 20 min

Bocchetta del Motto Rotondo (1842 m) Monte Tamaro (1962 m): 15 min

Monte Tamaro (1962 m) – Alpe Canigiolo (1494 m): 55 min

Alpe Canigiolo (1494 m) – Arosio (848 m): 45 min

Arosio (848 m) – Mezzovico Stazione (420 m): 1 h

Mezzovico Stazione (420 m) – Rivera Funivia (472 m): 38 min

Dislivello in salita: 772 m

Dislivello in discesa: 1819 m

Quota massima: 1962 m

Quota minima: 341 m

Sviluppo complessivo: 35 km

Difficoltà MTB: D

Consumo batteria: 36%

Copertura della rete cellulare: Swisscom buona

Coordinate Alpe Foppa Corte di Sopra: 712'450 / 108'340

Coordinate Monte Tamaro: 710'367 / 106'824

Libro di vetta: no.

Tourengänger: siso


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Kommentare (6)


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gbal hat gesagt:
Gesendet am 11. Oktober 2019 um 21:39
Complimenti siso. Anche tu hai provato l'ebbrezza della discesa da lassù. Mi fa piacere.
Bravo.

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 11. Oktober 2019 um 22:13
Grazie Giulio!
Per percorrere quel sentiero così sassoso converrebbe indossare delle ginocchiere di protezione. A partire dall'Alpe Canigiolo il fondo migliora sensibilmente e da Pian Cusello diventa un completo relax. Per la verità c'è ancora un tratto insidioso: saranno più o meno 400 m, all'altezza della stazione FFS di Taverne. In questo tratto si deve pedalare su una strada con traffico intenso; i veicoli sono costretti a sorpassarti molto vicini per via delle aiuole spartitraffico. Sono passato ancora oggi in quel rettilineo e l'ho trovato assai pericoloso, benché faccia parte di percorsi bike pubblicizzati da Svizzera Mobile.
Ciao,
siso.

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 12. Oktober 2019 um 21:51
Bella salita, Siso... ma che brutte notizie che ci tocca leggere a proposito del Motto Rotondo, unica cima del gruppo in cui ancora si potesse assaporare un pò di selvaggio, specie pervenendo dal lato Val Cusella. Una degradazione colossale in nome di un business d'etichetta, che allontanerà gli escursionisti in cerca di pace e silenzio.
Bah...

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Oktober 2019 um 09:37
Accanto a impianti costretti a chiudere, ci sono delle stazioni che in controtendenza mirano ad un'espansione delle offerte e ad ammodernare le infrastrutture.
Gli amanti dei luoghi romiti e silenziosi dovranno salire verso il Gradiccioli o il Camoghè o il Pizzo dell'Uomo, o il Pizzo di Vogorno, solo per citare le montagne circostanti.
Ciao Emiliano,
siso.

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 16. Oktober 2019 um 19:49
Troppo bella anche la sola vista della cresta ENE per non aver voglia di salirci almeno una volta l'anno ... certo che tu ... funivia ... bike ... hike ... te l'ho già detto una volta che ti mancherebbe solo il parapendio per completare l'opera e nel caso legala bene la bici prima di lanciarti ...

Comunque complimenti

ciao Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 16. Oktober 2019 um 19:53
L'estate scorsa ero lì lì per lanciarmi nel mio primo volo. La meteo non mi ha supportato. Sarà forse per l'anno prossimo...
Grazie Giorgio, un caro saluto!


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