Dosso di Naro: una scala per il Bregagno
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Per motivi socio-culturali stamane spengo la sveglia delle 5.30 e continuo a dormire. Rinuncio alla montagna e mi dedicheró al giardinaggio... Poi arriva la luce del sole, alzo le tapparelle e mi rendo conto che razza di giornata é oggi, cambio subito idea e cerco ripari!
Sono le dieci, una coda assassina a Ossuccio, un pullman che non ci passa neanche a spingerlo... con fatica arrivo a Cremia e devio verso i monti. Inizia la sterrata, potrei salire oltre ma lascio l'auto due tornanti dopo Marte (no, non il pianeta...), cosí raccolgo un po' di castagne. Sono le 11, ricevo una foto di Ivan che é giá arrivato alla bocchetta del Cannone... io invece metto via il sacchettino di castagne e inizio ora l'escursione.
Decido di raggiungere Naro seguendo la Via dei Monti Lariani per poi salire tutto il dosso integralmente. Mi viene in mente il ricordo di una ventina di anni fa quando dovetti desistere per la vegetazione troppo folta sopra il paesino. Oggi, anche grazie al Gps, intercetto subito il sentiero che, tra l'altro, é pulito perfettamente con il decespugliatore almeno fino a quota 1500 m quando ormai felci e arbusti si fanno piú radi.
Nonostante la stagione le ginestre profumano come a primavera, ma l'autunno si vede che sta arrivando.
Dietro le mie spalle c'é quello che credo sia il panorama piú adrenalinico ed emozionante del Lago piú bello del mondo. Oggi é terso, ogni dettaglio nitido come raramente succede da queste parti. Si vede tutto, dalle guglie della Grignetta alle ville sul lago. Dalle Alpi marittime al Pizzo dei Tre Signori.
Verso i "duemila" c''è un filo di vento fresco, ma è una temperatura ideale per camminare. Raggiunta la cima identifico il mio sasso per riposare e affogo nel mio semplice ma gustoso pranzo.
Guardando il lago penso che se ci fossero oggi le frecce tricolori a Varenna, sarebbe magnifico vederle da qui.
Scendo dal Bregagnino, poi giù per prati, ad un certo punto incrocio un sentiero mezzacosta che dovrebbe portarmi al Canua... e così sarà. Qui scopro che la strada, seppur sterrata, oramai ha raggiunto il rifugio e un escavatore mi fa pensare che ci siano ancora lavori in corso. Meno male che un sentiero la evita e più direttamente raggiungo l'auto.
Solitaria ma splendida giornata! La prossima volta che ritornerò sul dosso di Naro lo vorrei fare a ritroso, in maniera da godere appieno del panorama, ma con la speranza di trovare sempre la via pulita dalle felci nella parte piú bassa.
Sono le dieci, una coda assassina a Ossuccio, un pullman che non ci passa neanche a spingerlo... con fatica arrivo a Cremia e devio verso i monti. Inizia la sterrata, potrei salire oltre ma lascio l'auto due tornanti dopo Marte (no, non il pianeta...), cosí raccolgo un po' di castagne. Sono le 11, ricevo una foto di Ivan che é giá arrivato alla bocchetta del Cannone... io invece metto via il sacchettino di castagne e inizio ora l'escursione.
Decido di raggiungere Naro seguendo la Via dei Monti Lariani per poi salire tutto il dosso integralmente. Mi viene in mente il ricordo di una ventina di anni fa quando dovetti desistere per la vegetazione troppo folta sopra il paesino. Oggi, anche grazie al Gps, intercetto subito il sentiero che, tra l'altro, é pulito perfettamente con il decespugliatore almeno fino a quota 1500 m quando ormai felci e arbusti si fanno piú radi.
Nonostante la stagione le ginestre profumano come a primavera, ma l'autunno si vede che sta arrivando.
Dietro le mie spalle c'é quello che credo sia il panorama piú adrenalinico ed emozionante del Lago piú bello del mondo. Oggi é terso, ogni dettaglio nitido come raramente succede da queste parti. Si vede tutto, dalle guglie della Grignetta alle ville sul lago. Dalle Alpi marittime al Pizzo dei Tre Signori.
Verso i "duemila" c''è un filo di vento fresco, ma è una temperatura ideale per camminare. Raggiunta la cima identifico il mio sasso per riposare e affogo nel mio semplice ma gustoso pranzo.
Guardando il lago penso che se ci fossero oggi le frecce tricolori a Varenna, sarebbe magnifico vederle da qui.
Scendo dal Bregagnino, poi giù per prati, ad un certo punto incrocio un sentiero mezzacosta che dovrebbe portarmi al Canua... e così sarà. Qui scopro che la strada, seppur sterrata, oramai ha raggiunto il rifugio e un escavatore mi fa pensare che ci siano ancora lavori in corso. Meno male che un sentiero la evita e più direttamente raggiungo l'auto.
Solitaria ma splendida giornata! La prossima volta che ritornerò sul dosso di Naro lo vorrei fare a ritroso, in maniera da godere appieno del panorama, ma con la speranza di trovare sempre la via pulita dalle felci nella parte piú bassa.
Tourengänger:
paolo aaeabe

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Kommentare (14)