Cima Bianca - Cima di Livournea
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2 giorni in Val St. Barthelemy con pernottamento al biv. Reboulaz e salita a 2 cime panoramiche come Cima Bianca (T3 la parte finale) e Cima di Livournea (T4). Per la Cima Bianca e' importante non farsi sfuggire il segnavia 13B poco visibile in particolare al mattino in controsole. Il sentiero 13B si perde nei prati in vista di un primo alpeggio da raggiungere per poi proseguire direzione Sud verso un secondo alpeggio prima del quale si gira a sinistra (pali di legno) ritrovando i segnavia gialli. Si perviene alla cima da sud incrociando la traccia da seguire nel ritorno che scende in Valtournanche. Ritornati dalla cima si attraversa un piccolo altipiano sassoso per poi trovare una bella traccia che scende al diroccato alpeggio Erbioi (trovate mucche al pascolo sorvegliate da 5 cani poco mansueti ... nessun pastore intorno) e successivamente al sentiero 19 realizzato da pochi anni per le MTB e diretto al biv. Tsan presso l' omonimo lago. La tentazione di chiudere qui la giornata e' forte ma porterebbe ad un secondo giorno troppo lungo; percio' si prosegue sull' Alta Via 1 che rientra in Valle S. Barthelemy tramite la Fenetre du Tzan; evidente in discesa, il bivio per il biv. Reboulaz che si raggiunge in falsopiano.
Dopo una notte tutto sommato tranquilla condivisa con 2 polacchi giunti tardi al bivacco, si parte per la Cima di Livournea seguendo l' itinerario di avvicinamento alla Becca di Luseney. Qualche ometto guida verso un ripido pendio erboso cui seguono 2 ripiani detritici. Per la Cima di Livournea occorre risalire al meglio (si trova un ultimo ometto) l' ampio pendio detritico a destra (Nord) con una diagonale in direzione Est. Seguire le pendenze meno ripide evitando diversi tratti con pietre troppo mobili. Invertire poi la direzione (quindi di nuovo verso Ovest) avvicinandosi alla cresta sommitale: si procede meno ripidamente a tratti su comode cenge detritiche. In vista della cima risalire decisamente verso la cresta da raggiungere oltre una piccola anticima da cui in pochi minuti in vetta. Ritorno per lo stesso itinerario: e' fondamentale memorizzare il percorso di salita perche' non ci sono altre difficolta'.
Tornati al bivacco (anche solo per dissetarsi alla fontana un poco esausta in questa stagione) si decide di seguire l' AV1 per il rif. Cuney cosi' da evitare il piu' breve ma decisamente monotono percorso sul fondo del vallone. Il tracciato dell' AV1 resta invece sempre oltre i 2500 metri con diversi saliscendi e scorci panoramici; di tanto in tanto qualche passo scomodo per scavalcare piccoli resti di frane scese negli anni dai ripidi pendii sovrastanti (a causa di cio' il Tor des Geants per qualche anno non e' piu' transitato da qui). Giunti al Rif. Cuney non resta che seguire il segnavia 11 - 11B che, passato il Col Salve' riportano a Porliod con ultimo tratto su sterrata accorciabile con diverse scorciatoie separate.
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