Heij Bärg (2472 m)
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Escursione ad anello nella Valle di Bosco Gurin, fino all’“Alta Montagna” dei Walser.
Inizio dell’escursione: ore 8.05
Fine dell’escursione: ore 15.20
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1022 hPa
Temperatura alla partenza: 12°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 4300 m
Temperatura al rientro: 19°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 6.49
Tramonto del sole: 19.59
Da alcuni anni ho in cantiere il progetto Heij Bärg; sarà forse per il nome simil-scandinavo, che rievoca gli incitamenti sentiti durante le gare di sci di fondo: “Heia heia Norge!” ed anche “Heja Swerige!” oppure semplicemente perché Bosco Gurin riveste un fascino particolare per la bellezza del paese e per il paesaggio da cartolina, soprattutto in autunno quando i larici ingialliscono.
Nulla di esotico, anzi! Il toponimo è nella lingua walser, per la precisione in “Gurijnartitsch” e significa la “Montagna alta”. Vista dal fondovalle e dal terrazzo di Grossalp è una cresta rocciosa che sembrerebbe inaccessibile. Per la verità, sulla parete ovest ci sono delle vie di arrampicata che arrivano ad una difficoltà 6c (VIII-). Per contro, si lascia salire abbastanza facilmente, in uno stretto passaggio sul versante nord-est, a partire dal laghetto della sella Herli Sattel.
Alle 8:05 parto dal nucleo del paese in direzione di Ferder (1547 m), località che si presenta con delle nuove case rispettose dello stile del luogo e altri rustici molto ben riattati. Al segnavia continuo verso ovest sulla strada asfaltata ancora per 80 m, quindi svolto a destra sul sentiero che passando da Tschochna mi accompagna fino al guado di un ramo del Riale di Bosco e al limite superiore del bosco. Uscito dal lariceto il caldo si fa sentire. Incuriosito da una baita ricoperta da licheni rossi, abbandono il sentiero e la raggiungo. È ubicata su un ripiano a 2020 m di quota ed ha un tetto in piode ricostruito in tempi recenti. La particolarità sta nel fatto che non dispone di una porta. Le due finestre, senza telaio, permettono, in inverno, di entrare a ripararsi in caso di maltempo. Riguadagnato il sentiero, marcato in bianco-rosso, devo ora superare un ripido dislivello di duecento metri, in un tratto munito persino di una corda, fissata nella parte superiore, che funge da corrimano.
Poco sopra, a 2232 m di quota arrivo al magnifico monte Bann. Il bivacco è purtroppo chiuso. Il lucchetto della porta è apribile con una combinazione di numeri, ma non c’è un recapito telefonico a cui rivolgersi in caso di bisogno. L’area, molto ben curata, dispone di tavoli, di panche, di un’altalena e persino di una vasca esterna con acqua corrente di falda.
Il sentiero continua verso ovest, allontanandosi dalla mia meta; punta in direzione del valico Hendar Furggu/Bocchetta Foglia (2352 m), tuttavia, a 2232 m di quota trovo la deviazione per la sella Herli Sattel (2420 m). Il sentiero si sviluppa in un bellissimo ambiente alpino. Sono accompagnato fin quasi alla bocchetta da un continuo andirivieni di rondini montane (Ptyonoprogne rupestris).
Alle 10:55 la raggiungo; sono passate meno di tre ore dalla partenza da Bosco Gurin. Dal laghetto osservo il versante di salita. Disegno mentalmente un possibile percorso, dapprima sulla pietraia, quindi su un lembo di verde a forma di esse, che immette sulla cresta sommitale. Mi avvio senza indugi e in soli tredici minuti pervengo alla “Montagna Alta”: Heij Bärg (2472 m) geschafft!
Heij Bärg (2472 m)
Uno spettacolare mare di nebbia mi regala una visione surreale. Il Pizzo Stella emerge momentaneamente dalla cappa, ma la situazione è molto mutevole. La temperatura è elevata per questa quota. È un invito ad una breve sosta in vetta per uno spuntino e per comunicare ai miei follower la conquista della cima prevista.
Tornato alla sella maturo l’idea di compiere l’anello che passando dai tre laghetti mi riporterà a Bosco Gurin. Dapprima visito il Lender See (2420 m), quindi il Lago Melo (2315 m). Qui ho un inaspettato incontro con un gregge di giovani capre e di un becco, che mi seguono e mi attorniano insistentemente come se fossi il loro capraio. Non riesco a liberami da tanto affetto…
Finalmente posso condividere l’attenzione con altri due escursionisti bernesi, che mi facilitano la “fuga” verso il lago successivo. Il percorso è un saliscendi fra estese pietraie di gneiss intercalate da rocce montonate, da lembi d’erba e da specchi d’acqua.
Il Lago Pero/Uesser See (2395 m) fa onore al proprio nome. Il sentiero piega ora verso destra e scende velocemente di quota sui pascoli di Wolfstaffel, prima di raggiungere il lariceto. Nel bosco vedo una grande quantità di laricini (Suillus grevillei), funghi eduli che non raccolgo, perché non ho un cestino; vista la temperatura, si guasterebbero prima di tornare a valle. Dopo una camminata di sette ore e un quarto, praticamente senza soste, chiudo l’anello a Bosco Gurin davanti ad una fetta di torta e un boccale di birra: salute!
Finalmente ho coronato il desiderio di conquistare l’Heij Bärg o Heeja Baarg, la “montagna alta” dei Walser di Bosco Gurin, che potrebbe diventare anche un’interessante meta invernale. L’itinerario di salita è limitato ad uno stretto passaggio sul versante NE; tutt’attorno ci sono dei notevoli salti di roccia, molto pericolosi in caso di nebbia.
Tempo totale: 7 h 15 min
Tempo di salita fino all’Heij Bärg: 3 h 5 min
Dislivello in salita: 1399 m
Quota massima: 2472 m
Quota minima: 1483 m
Sviluppo complessivo: 13,10 km
Difficoltà: T2 fino all’Herli Sattel, T3+ fino alla vetta
Coordinate Heij Bärg: 680'992 / 131'804
Copertura della rete cellulare: buona
Libro di vetta: no
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