Ober Gabelhorn (4063 m) traversata Arbengrat-Cresta NE
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"L'Ober Gaberhorn si presenta come una bella piramide di roccia e di ghiaccio. Due sono le creste principali che si dipartono dalla vetta: una scende verso est-nord-est e raggiunge la Wellenkuppe mentre l'altra va verso ovest-sud-ovest, viene detta Arbengrat e passato l'Arbenjoch risale al Mont Durand. Una terza cresta meno pronunciata e detta Le Coeur ha andamento nord-nord-ovest. La parete sud (quella rivolta verso il Cervino) si presenta rocciosa; al contrario la parete nord si presenta nevosa fin sulla vetta."
Oggi è il 15 agosto e passeggiare per le strade di Zermatt è estremamente piacevole e, contagiati dal clima festaiolo, con passo allegro attraversiamo il paese e ci incamminiamo per il lungo sentiero che porta all' Arbenbiwak. Vero, verissimo che il sentiero è lungo ma gli scorci che regala sul Cervino sono davvero unici e così tra una pausa e un'occhiata alla gran Becca le ore passano veloci e giusti giusti per l'ora di cena arriviamo al bivacco, dove troviamo ad accoglierci il caloroso sorriso dell'ex guardiano che con un italiano un po' bislacco (ma molto apprezzato) ci dà il benvenuto.
Oltre a noi due sono presenti altre quattro cordate e tutte abbiamo lo stesso obiettivo, per cui dopo una cena veloce ognuno si rintana nel proprio letto in attesa dell'ora giusta per partire.
Quando la sveglia suona è buio e, nel silenzio rotto solo dal tintinnio dell'attrezzatura, ci prepariamo ed iniziamo la nostra avventura. Il sentiero che porta verso la cresta è segnalato da piccoli omini in pietra che sembrano rallegrarsi ogni volta che la luce delle frontali li illumina e così mi diverto a giocare un pò con loro...
Al momento di indossare i ramponi ci prendiamo una breve pausa...sta albeggiando e guardare le montagne salutare le notte ed illuminarsi del nuovo giorno è sempre un momento magico.
Raggiunta la cresta un vento fastidioso abbassa la temperatura ed è subito freddo...così, nella speranza di scaldarci acceleriamo il passo e proseguiamo senza fermarci finché non troviamo una rientranza soleggiata che sembra fatta apposta per godersi il tepore del sole ammirando sua maestà il Cervino poi,dopo una buona mezz'ora, riprendiamo a salire e, quasi senza rendercene conto, arriviamo in vetta.
Per un lungo attimo ci fermiamo come sospesi tra imponenti montagne e la spettacolare parete nord sotto di noi, ma dalla normale arrivano alcune cordate...dobbiamo lasciargli il posto quindi, a poco a poco, cominciamo la lunga discesa che ci porterà fino alla Rothornhutte. La via verso il rifugio è lunga e richiede un importante impegno sia fisico che mentale e solo dopo aver raggiunto il ghiacciaio (diverse ore dopo ) possiamo rilassarci e concludere tra sorrisi e risate questa memorabile traversata. Al rifugio arriviamo un po' segnati dal sole, dal vento e dalle emozioni, ma la buona minestra e l'ottima birra ci rimettono subito in sesto...ora non ci resta che fare una bella dormita e poi fare ritorno a Zermatt e preparare i bagagli per il mare!
Una traversata stupenda, in un contesto non a caso definito "corona imperiale".
Oggi è il 15 agosto e passeggiare per le strade di Zermatt è estremamente piacevole e, contagiati dal clima festaiolo, con passo allegro attraversiamo il paese e ci incamminiamo per il lungo sentiero che porta all' Arbenbiwak. Vero, verissimo che il sentiero è lungo ma gli scorci che regala sul Cervino sono davvero unici e così tra una pausa e un'occhiata alla gran Becca le ore passano veloci e giusti giusti per l'ora di cena arriviamo al bivacco, dove troviamo ad accoglierci il caloroso sorriso dell'ex guardiano che con un italiano un po' bislacco (ma molto apprezzato) ci dà il benvenuto.
Oltre a noi due sono presenti altre quattro cordate e tutte abbiamo lo stesso obiettivo, per cui dopo una cena veloce ognuno si rintana nel proprio letto in attesa dell'ora giusta per partire.
Quando la sveglia suona è buio e, nel silenzio rotto solo dal tintinnio dell'attrezzatura, ci prepariamo ed iniziamo la nostra avventura. Il sentiero che porta verso la cresta è segnalato da piccoli omini in pietra che sembrano rallegrarsi ogni volta che la luce delle frontali li illumina e così mi diverto a giocare un pò con loro...
Al momento di indossare i ramponi ci prendiamo una breve pausa...sta albeggiando e guardare le montagne salutare le notte ed illuminarsi del nuovo giorno è sempre un momento magico.
Raggiunta la cresta un vento fastidioso abbassa la temperatura ed è subito freddo...così, nella speranza di scaldarci acceleriamo il passo e proseguiamo senza fermarci finché non troviamo una rientranza soleggiata che sembra fatta apposta per godersi il tepore del sole ammirando sua maestà il Cervino poi,dopo una buona mezz'ora, riprendiamo a salire e, quasi senza rendercene conto, arriviamo in vetta.
Per un lungo attimo ci fermiamo come sospesi tra imponenti montagne e la spettacolare parete nord sotto di noi, ma dalla normale arrivano alcune cordate...dobbiamo lasciargli il posto quindi, a poco a poco, cominciamo la lunga discesa che ci porterà fino alla Rothornhutte. La via verso il rifugio è lunga e richiede un importante impegno sia fisico che mentale e solo dopo aver raggiunto il ghiacciaio (diverse ore dopo ) possiamo rilassarci e concludere tra sorrisi e risate questa memorabile traversata. Al rifugio arriviamo un po' segnati dal sole, dal vento e dalle emozioni, ma la buona minestra e l'ottima birra ci rimettono subito in sesto...ora non ci resta che fare una bella dormita e poi fare ritorno a Zermatt e preparare i bagagli per il mare!
Una traversata stupenda, in un contesto non a caso definito "corona imperiale".
Tourengänger:
Laura.

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Kommentare (14)