Pirenei Giorno 4: Monte Perdido (3355 m)
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Anche questa a confine tra Spagna e Francia è raggiungibile da più punti di partenza. L'itinerario qui descritto è per la via più facile, per noi parte integrante di un trekking di 3 giorni. Dal libro Pyrenees, Ed. Cicerone, la miglior vista di questo 3000 la si ha dalla Valle de Pineta, che guarda in faccia la parete NE (itinerario di salita PD).
La sveglia suona alle sei ma la posticipiamo alle 6:20 e in un’ora siamo pronti, tenda smontata, colazione fatta e pronti per partire. Sono le 7.25 e la cima del Monte Perdido porta il cappello. Ben vestiti, partiamo in direzione N per la ripida salita di rocce ed erba per poi diventare più terrosa, sfasciumosa, fino a raggiungere una breve paretina di roccia che si supera con facili passaggi di arrampicata (I grado). Il sentiero ora segnato con ometti, percorre il vallone sotto il massiccio calcareo del Monte Perdido. Si sale per detriti e si supera una parte di grossi massi scuri. Sono presenti molte tracce di salita. Leggermente velati il Cilindro de Marboré ed il Pico de Marborè, a N/NW.
Prendiamo quota sempre per sentiero detritico per poi superare in traverso una parte più rocciosa, tagliando così un buon pezzo di sentiero originale. Siamo sulla morena di quello che rimane di un ghiacciaio e alla nostra sinistra c’è ancora della neve. Stiamo andando a passo super svelto superando tantissimo escursionisti. L’idea è di tornare il prima possibile per continuare il nostro anello di tre giorni.
Dapprima il sentiero è ancora ghiaioso, poi si sale per facili roccette e per finire un lungo zig-zag di circa 100 m che sale al colle prima della cima. Bisogna spingere forte sulle gambe e sui bastoncini per avanzare, non è detto che il passo sia sempre di progressione. Anche qui tanti escursionisti sono incerti e impauriti da questo terreno molto franoso, pare di essere in Dolomiti!
Il vento freddo soffia forte e le nubi in continuo movimento coprono la cima ed il panorama circostante. Fa un freddo bestia, brrrr!!!
Arrivati alla sella saliamo velocemente l’ultimo breve tratto di ripida salita ghiaiosa che porta al panettone della cima del Monte Perdido (1:47 h). Il panorama si apre solamente a tratti ma fortunatamente ci lascia scorgere le bellezze circostanti (tra cui il Lago di Marboré). Al riparo dal freddo ci concediamo una pausa mangereccia per poi riprendere il sentiero di discesa mantenendo il più possibile la traccia originale, passando non distante dal piccolo lago “Pequeno Lago Helado”. In un’ora e 20 circa raggiungiamo il Refugio de Goriz.
Durante la nostra discesa il cielo, e di conseguenza la vetta, si sgomberano dalle nuvole :(
NOTA: escursione n.121 del libro "Walks and climbs in the Pyrenees. Walks, Climbs and Multi-day Treks" di Kev Reynolds, Editore Cicerone.

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