Pirenei Giorno 1: Grande Fache (3005 m)
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La Valle du Marcadau è un'oasi verde tra le austere cime del massiccio di Balaitous ad ovest e del Vignemale a sud-est. Il nome Marcadau significa "luogo di mercato", in quanto si trova proprio a confine tra Francia e Spagna e qui avvenivano gli scambi di merci tra gli abitanti di Cauterets (Francia) e di Penticosa (Spagna).
Dopo una lunga dormita per recuperare la stanchezza delle 13 ore di viaggio del giorno prima, saliamo in auto fino poco prima il parcheggio a pagamento al Pont d'Espagne.
Superiamo il grande parcheggio e seguiamo le indicazioni per il Rifugio Du Clot. Una larga strada sterrata ci porta a quest'ultimo e qui un grande plateau verde diviso da un torrente invita ad un pic-nic ed una rinfrescata. Proseguiamo seguendo le indicazioni per il Rifugio Wallon. Saliamo per lieve pendenza su una strada asfaltata, che costeggia il più basso torrente Marcadau. Lo sviluppo è molto, il dislivello davvero poco. Sulla nostra strada si immette il sentiero che correva parallelo e che seguiremo al rientro. Un altro pianoro si apre davanti, un prato verde smeraldo abitato da pini silvestri, e sullo sfondo la nostra meta. Ora il sentiero si fa più stretto arrivando al grande Rifugio Wallon (1.45 h). Degli spazi verdi, stupendi, sono adibiti al campeggio. Il posto è affollato, davvero tantissimi escursionisti, giovani, anziani, famiglie, con zaini giganteschi e tende alla mano. Proseguiamo dopo una breve pausa mangereccia per un sentiero non indicato. Ci accorgiamo che siamo fuori traccia così attraversiamo il torrente e ci rimettiamo su quella giusta che, in leggera pendenza, porta ad un altro pianoro verde. Attraversato il torrente per un ponte di legno, al bivio prendiamo per il Col de la Fache, mentre a sinistra si va per il Port du Marcadau (via d'accesso per il Pic Falisse). Svoltato a destra, saliamo il ripido pendio a larghi tornanti, fino a giungere ad un grazioso laghetto di montagna. Il terreno si fa poi più sassoso ma la presenza dei numerevoli ometti rende impossibile perdere la traccia. Della roccia nera e luccicante risalta in mezzo a tutto questo verde. Costeggiando il torrente arriviamo al Col de la Fache (3.20 h). Ultimi 350 metri di larga cresta sfasciumosa e semplicissimi tratti dove è richiesto l'uso delle mani (molteplici vie di salita, tutte indicate con ometti) ed eccoci in cima al Grande Fache (4.05 h). Panorama particolare, notiamo paesi e città della pianura ma anche tantissime cime attorno a noi e altrettanti laghi. Spicca il panoramico Vignemale, possibile meta di domani. Ancora una pausa per poi scendere come per andata con qualche minore deviazione ed il sentiero parallelo alla starda asfaltata fatta all'andata.
Un buon inizio, con paesaggi paradisiaci che possono solo dare il via ad una bellissima vacanza in terra sconosciuta!
Ambiente ideale per semplici escursioni o per una giornata di relax in famiglia o in compagnia.
Entrambi cotti, da dubitare se riusciremo a fare tutto...postumi del Passo dello Stelvio???
NOTA: escursione n.45 e n.46 del libro "Walks and climbs in the Pyrenees. Walks, Climbs and Multi-day Treks" di Kev Reynolds, Editore Cicerone.
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