Seconda Torre dell'Ongania - Via Giovani Marmotte + Bagliori a Pechino
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Ma che belle queste giornate magistralmente rubate alla pioggia! E, contro ogni pronostico, la roccia era pure già bella asciutta!! A parte, mannaggissima, sul passo più problematico del tiro chiave, dove la roccia sembrava una saponetta (giusto per rimanere in tema di lavatrici e calcare..) ... è sempre così... AHAHA
Dall'arrivo della funivia (q. 1635 m), seguire la strada fino al Rifugio Lecco (q. 1777 m).
Da qui imboccare la valle che sale verso lo Zuccone dei Campelli e, alla q. 1850 m circa, abbandonare il sentiero per seguire la piccola traccia che si stacca sulla destra. Seguire la traccia, sempre ben evidente, che, per ghiaioni, porta alla base della Seconda Torre dell'Ongania.
La Via "Giovani Marmotte" attacca sulla destra di un marcato canale chiuso da un evidente strapiombo giallognolo (qui passa la Via "Bagliori a Pechino").
L1: senza percorso obbligato, salire le rocce rotte a destra del canale detritico che divide la Seconda Torre dalla Terza. Spostarsi progressivamente verso lo spigolo (destra) fino ad incontrare la comoda sosta - IV, V 30m (noi non abbiamo riscontrato difficoltà di V grado...)
L2: aggirare sulla destra il muretto sopra la sosta, quindi per brevi paretine verticali ben appigliate e discontinue raggiungere la sosta posta alla base di un evidente diedro - IV+, IV, III 25m
L3: dalla sosta spostarsi a destra per poi risalire la bella paretina verticale ma generosa in fessure e appigli. Non entrare nel diedro ma spostarsi sulla sinistra, quindi per rocce via via più semplici guadagnare - IV+, V+, IV+, III 25m
L4: risalire il caratteristico e divertente camino (passo delicato per raggiungere il primo fittone), al termine del quale si esce a destra. Seguire il filo di cresta e poi l'ultima paretina fino alla vetta del Secondo Torrione ove si trova la sosta - V, IV+, IV 25m
Dalla vetta della Seconda Torre di Ongania (q. 2092 m), abbassarsi di pochi metri sul versante che guarda verso le Valle dei Camosci. Sotto ad un breve muretto si trovano i due fittoni di sosta per la calata (ultima sosta della difficile via "Summertime"). Con una doppia da 62 metri nel vuoto (le corde arrivano precise, anzi un paio di metri sopra la sosta ma senza difficoltà per raggiungerla) si arriva ad un anello di calata arancione. Qui è possibile sia effettuare una brevissima calata di 10 metri per tornare sul sentierino che costeggia la base della parete, sia scendere a piedi per erba e facili roccette.
Portarsi alla base del canale che divide la Seconda Torre dalla Terza: qui attacca la via "Bagliori a Pechino".
L1: risalire il canale molto franoso cercando di stare il più possibile sulla destra (2 fittoni). Quando sia apre, spostarsi a sinistra ove si trova la sosta - III+, III 20m
L2: dalla sosta proseguire brevemente nel canale per poi attaccare la paretine di sinistra. Per facili risalti si è alla sosta - IV- 30m
L3: abbassarsi leggermente per poi attaccare la bella e compatta paretina che si trasforma poi in un diedro appoggiato (possibilità di stare sia sul filo a destra sia nel diedro), al termine del quale per rocce rotte e più semplici si è alla sosta posta sotto all'evidente strapiombo giallognolo (visibile già dalla base) - V, V- 30m
L4: salire dritti sopra la sosta portandosi sotto al tettino. Superarlo sfruttando la bella fessura rovescia sulla sinistra, indi spostarsi a destra (delicato soprattutto se bagnato!). Doppiare lo spigolo ed entrare nella verticale fessura-canale, al termine della quale occorre traversare verso sinistra. Raggiunta la Cresta Ongania, seguirla brevemente fino alla sosta - VI 30m
Dall'ultima sosta è possibile sia proseguire lungo la Cresta Ongania (IV/V mai obbligati), oppure scendere con facile disarrampicata (III) fino alla base della Seconda Torre, risalirla ed effettuare le calate come per Giovani Marmotte.
Due divertenti itinerari (anche se l'ultimo tiro di "Bagliori a Pechino" non è affatto banale!) che salgono alla Seconda Torre dell'Ongania. Entrambe le vie son ben attrezzate a resinati e qualche chiodo (Bagliori a Pechino è chiodata leggermente più lunga rispetto a Giovani Marmotte); in Giovani Marmotte le soste son tutte da attrezzare su due resinati, mentre in Bagliori a Pechino sono già attrezzate con anello di calata (le calate da questa via sono sconsigliate a causa delle numerose cenge con sassi alquanto instabili); friends medi utili ma non indispensabili sull'ultimo tiro di Bagliori a Pechino.
con Peru, Alberto e Diego
Dall'arrivo della funivia (q. 1635 m), seguire la strada fino al Rifugio Lecco (q. 1777 m).
Da qui imboccare la valle che sale verso lo Zuccone dei Campelli e, alla q. 1850 m circa, abbandonare il sentiero per seguire la piccola traccia che si stacca sulla destra. Seguire la traccia, sempre ben evidente, che, per ghiaioni, porta alla base della Seconda Torre dell'Ongania.
La Via "Giovani Marmotte" attacca sulla destra di un marcato canale chiuso da un evidente strapiombo giallognolo (qui passa la Via "Bagliori a Pechino").
L1: senza percorso obbligato, salire le rocce rotte a destra del canale detritico che divide la Seconda Torre dalla Terza. Spostarsi progressivamente verso lo spigolo (destra) fino ad incontrare la comoda sosta - IV, V 30m (noi non abbiamo riscontrato difficoltà di V grado...)
L2: aggirare sulla destra il muretto sopra la sosta, quindi per brevi paretine verticali ben appigliate e discontinue raggiungere la sosta posta alla base di un evidente diedro - IV+, IV, III 25m
L3: dalla sosta spostarsi a destra per poi risalire la bella paretina verticale ma generosa in fessure e appigli. Non entrare nel diedro ma spostarsi sulla sinistra, quindi per rocce via via più semplici guadagnare - IV+, V+, IV+, III 25m
L4: risalire il caratteristico e divertente camino (passo delicato per raggiungere il primo fittone), al termine del quale si esce a destra. Seguire il filo di cresta e poi l'ultima paretina fino alla vetta del Secondo Torrione ove si trova la sosta - V, IV+, IV 25m
Dalla vetta della Seconda Torre di Ongania (q. 2092 m), abbassarsi di pochi metri sul versante che guarda verso le Valle dei Camosci. Sotto ad un breve muretto si trovano i due fittoni di sosta per la calata (ultima sosta della difficile via "Summertime"). Con una doppia da 62 metri nel vuoto (le corde arrivano precise, anzi un paio di metri sopra la sosta ma senza difficoltà per raggiungerla) si arriva ad un anello di calata arancione. Qui è possibile sia effettuare una brevissima calata di 10 metri per tornare sul sentierino che costeggia la base della parete, sia scendere a piedi per erba e facili roccette.
Portarsi alla base del canale che divide la Seconda Torre dalla Terza: qui attacca la via "Bagliori a Pechino".
L1: risalire il canale molto franoso cercando di stare il più possibile sulla destra (2 fittoni). Quando sia apre, spostarsi a sinistra ove si trova la sosta - III+, III 20m
L2: dalla sosta proseguire brevemente nel canale per poi attaccare la paretine di sinistra. Per facili risalti si è alla sosta - IV- 30m
L3: abbassarsi leggermente per poi attaccare la bella e compatta paretina che si trasforma poi in un diedro appoggiato (possibilità di stare sia sul filo a destra sia nel diedro), al termine del quale per rocce rotte e più semplici si è alla sosta posta sotto all'evidente strapiombo giallognolo (visibile già dalla base) - V, V- 30m
L4: salire dritti sopra la sosta portandosi sotto al tettino. Superarlo sfruttando la bella fessura rovescia sulla sinistra, indi spostarsi a destra (delicato soprattutto se bagnato!). Doppiare lo spigolo ed entrare nella verticale fessura-canale, al termine della quale occorre traversare verso sinistra. Raggiunta la Cresta Ongania, seguirla brevemente fino alla sosta - VI 30m
Dall'ultima sosta è possibile sia proseguire lungo la Cresta Ongania (IV/V mai obbligati), oppure scendere con facile disarrampicata (III) fino alla base della Seconda Torre, risalirla ed effettuare le calate come per Giovani Marmotte.
Due divertenti itinerari (anche se l'ultimo tiro di "Bagliori a Pechino" non è affatto banale!) che salgono alla Seconda Torre dell'Ongania. Entrambe le vie son ben attrezzate a resinati e qualche chiodo (Bagliori a Pechino è chiodata leggermente più lunga rispetto a Giovani Marmotte); in Giovani Marmotte le soste son tutte da attrezzare su due resinati, mentre in Bagliori a Pechino sono già attrezzate con anello di calata (le calate da questa via sono sconsigliate a causa delle numerose cenge con sassi alquanto instabili); friends medi utili ma non indispensabili sull'ultimo tiro di Bagliori a Pechino.
con Peru, Alberto e Diego
Tourengänger:
irgi99

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Kommentare (3)