Aiguille d'Entreves - 3604 m
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La prima volta al Monte Bianco non poteva che essere con 4 persone speciali, con 4 amici divenuti oramai insostituibili e grandi compagni di avventure indimenticabili...
Mettici poi una divertentissima cresta; un'esile lama affilata che taglia il blu del cielo; un panorama che solo nei sogni mi era capitato di vedere... e il gioco è fatto!
Dal Rifugio Torino (q. 3375 m) seguire la traccia che, passando ai piedi del Grand Flambeau e dell'Aiguille de Toula, scende sul Glacier du Geant. Senza abbassarsi troppo nel vallone, proseguire in direzione della Tour Ronde, quindi seguire la traccia che si stacca sulla sinistra e che porta al Col d'Entreves (q. 3517 m), posto tra l'Aiguille d'Entreves e la Tour Ronde.
Attaccare la cresta SW, inizialmente facile e poco esposta, fino a raggiungere l'esile lama dell'antecima. Qui è necessario abbassarsi qualche metro sul versante destro della cresta per poi traversare per cengia detritica e risalire un breve e facile canalino che permette l'accesso allo stretto intaglio che separa l'antecima dalla cresta. A questo punto, sfruttando solide lame leggermente aggettanti, con passo atletico e non banale (IV+/V-) ritornare sul filo di cresta che diviene, ora, decisamente più esposto ed affilato (IV).
Proseguire in orizzontale lungo la cresta fino ad un muretto con spit. Raggiungere la sommità del muretto e, con passo espostissimo (2 spit) abbassarsi nuovamente sul filo. Risalire i facili ma verticali gradoni fino a guadagnare un terrazzino con sosta a spit. A questo punto, occorre affrontare il passo chiave della via: un breve ma strapiombante muro con fessura attrezzato con canapone (in libera: 5b). Sperata anche questa difficoltà per facili lame si è in vetta all'Aiguille d'Entreves (q. 3600 m).
Dalla cima, proseguire lungo l'affilatissima cresta puntando ad un evidente intaglio, che si raggiunge con un passo bello esposto ed emozionante. Qui si trova un anello di calata. Ignorarlo e scendere lungo il facile diedro-camino fino al sottostante terrazzo, anch'esso attrezzato con anello di calata.
Effettuare una calata di 15/20 metri nel canale posto sotto il filo di cresta fino a raggiungere una sosta con cordoni e maglia rapida. Una seconda doppia di 30 metri porta ad una conca di massi instabili.
Ritornare sul filo di cresta, abbassarsi un poco sulla destra per aggirare le difficoltà e riportarsi infine nuovamente sul filo (II/III). A questo punto si effettua una terza ed ultima calata di 20 metri che riporta sul Ghiacciaio.
Su terreno abbastanza ripido si torna alla traccia percorsa all'andata.
CONDIZIONI AL 03/08/19:
con Peru, Emil, Vale e Chiara
Mettici poi una divertentissima cresta; un'esile lama affilata che taglia il blu del cielo; un panorama che solo nei sogni mi era capitato di vedere... e il gioco è fatto!
Dal Rifugio Torino (q. 3375 m) seguire la traccia che, passando ai piedi del Grand Flambeau e dell'Aiguille de Toula, scende sul Glacier du Geant. Senza abbassarsi troppo nel vallone, proseguire in direzione della Tour Ronde, quindi seguire la traccia che si stacca sulla sinistra e che porta al Col d'Entreves (q. 3517 m), posto tra l'Aiguille d'Entreves e la Tour Ronde.
Attaccare la cresta SW, inizialmente facile e poco esposta, fino a raggiungere l'esile lama dell'antecima. Qui è necessario abbassarsi qualche metro sul versante destro della cresta per poi traversare per cengia detritica e risalire un breve e facile canalino che permette l'accesso allo stretto intaglio che separa l'antecima dalla cresta. A questo punto, sfruttando solide lame leggermente aggettanti, con passo atletico e non banale (IV+/V-) ritornare sul filo di cresta che diviene, ora, decisamente più esposto ed affilato (IV).
Proseguire in orizzontale lungo la cresta fino ad un muretto con spit. Raggiungere la sommità del muretto e, con passo espostissimo (2 spit) abbassarsi nuovamente sul filo. Risalire i facili ma verticali gradoni fino a guadagnare un terrazzino con sosta a spit. A questo punto, occorre affrontare il passo chiave della via: un breve ma strapiombante muro con fessura attrezzato con canapone (in libera: 5b). Sperata anche questa difficoltà per facili lame si è in vetta all'Aiguille d'Entreves (q. 3600 m).
Dalla cima, proseguire lungo l'affilatissima cresta puntando ad un evidente intaglio, che si raggiunge con un passo bello esposto ed emozionante. Qui si trova un anello di calata. Ignorarlo e scendere lungo il facile diedro-camino fino al sottostante terrazzo, anch'esso attrezzato con anello di calata.
Effettuare una calata di 15/20 metri nel canale posto sotto il filo di cresta fino a raggiungere una sosta con cordoni e maglia rapida. Una seconda doppia di 30 metri porta ad una conca di massi instabili.
Ritornare sul filo di cresta, abbassarsi un poco sulla destra per aggirare le difficoltà e riportarsi infine nuovamente sul filo (II/III). A questo punto si effettua una terza ed ultima calata di 20 metri che riporta sul Ghiacciaio.
Su terreno abbastanza ripido si torna alla traccia percorsa all'andata.
CONDIZIONI AL 03/08/19:
- Ghiacciaio in buone condizioni con bella traccia e crepi per lo più chiusi o comunque ben visibili e con buoni ponti di neve;
- La cresta è completamente pulita e affrontabile senza ramponi;
- Dopo l'ultima doppia, il ripido pendio che riporta sulla traccia percorsa all'andata comincia a presentare dei tratti ghiacciati e una crepaccia terminale da oltrepassare velocemente.
- Raggiunta l'antecima noi ci siamo abbassati per qualche metro sul versante destro per poi riportarci allo stretto intaglio ed affrontare il passaggio di IV.
con Peru, Emil, Vale e Chiara
Tourengänger:
irgi99
Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (17)