Dente del Gigante - 4013m
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Cosa non mi scorderò mai? Il grandissimo gelo... i (vani) tentativi di riscaldarsi ballando del buon reggaeton... la felicità stampata sul viso dei miei 4 compagni di viaggio... e.... dulcis in fundu... la massacrante discesa verso valle...
Grazie di cuore per questa esperienza indimenticabile... Quando la prossima?
Dal Rifugio Torino (q. 3375 m), scendere sul Ghiacciaio e, in leggera discesa, traversare alla base dell'Aiguille Marbreés, per poi compiere un ampio semicerchio dirigendosi verso il ripido pendio roccioso che racchiude sulla sinistra il bacino glaciale.
Oltrepassata la crepaccia, per ripidi sfasciumi molto instabili guadagnare il filo di cresta in corrispondenza di un evidente gendarme. A questo punto, seguendo tracce e radi ometti, piegare a destra e puntare al successivo torrione, che si può aggirare sia sulla sinistra (più pericoloso, ma più rapido), sia sulla destra.
Si guadagna così la famosa "Gengiva", cioè il pendio di neve alla base del Dente del Gigante vero e proprio. Portarsi alla base della parete rocciosa, quindi traversare verso sinistra in leggera discesa sfruttando una stretta cengia attrezzata con corda fissa fino a raggiungere l'attacco ("Salle à Manger" - q. 3850 m).
L1: doppiare lo spigolo e alzarsi di qualche metro fino alla sosta - IV
L2: traversare verso sinistra e aggiarre lo spigoletto, quindi proseguire per facili gradoni nel canale fino alla comoda sosta a metà di esso - III
L3: proseguire nel canale, ora più verticale, sfruttando bellissime lame e fessure. Un attimo prima del suo termine, uscire a sinistra con passo strapiombante e atletico, ma aiutato grazie alla presenza di una corda fissa - III+/IV
L4: portarsi sull'ampio terrazzino sopra la sosta e attaccare la bellissima Placca Burgener. Risalire la splendida parete incisa da solide fessure stando sul lato sinistro fino a raggiungere sosta - IV/IV+
L5: sfruttando la presenza del canapone, risalire la placca in obliquo verso sinistra. Raggiunto lo spigolo traversare facilmente verso destra fino a portarsi sotto al punto chiave dell'intera salita: un diedro liscio, fisico e strapiombante, al termine del quale si trova la sosta - V+
L6: proseguire nel diedro canale, ora più esposto, fino alla successiva sosta - IV
L7: proseguire per aerea cresta fino alla base della Punta Sella - III+
L8: senza necessariamente raggiungere la sommità dell'antecima, traversare verso destra sfruttando piccoli ma solidi appoggi per i piedi (molto esposto), doppiare lo spigolo e scendere in disarrampicata lungo la bella ed affilata lama. Raggiunto un saltino strapiombante di 2/3 metri, aiutandosi con la corda fissa, lasciarsi "cadere" sul terrazzino sottostante e, per facile cresta, portarsi alla base dell'ultimo muro finale - III+
L9: risalire l'ultimo muro fessurato (corda fissa) fino alla sommità della Punta Graham, dove si trova la Madonnina di vetta (q. 4013 m) - IV
Dalla cima principale del Dente del Gigante (q. 4013 m), tornare alla base della Punta Sella (possibile effettuare una doppia dalla Madonnina), dove si trova la prima sosta di calata:
- prima calata di 20/30 metri fino ad un diedro obliquo dove si trova la sosta;
- seconda calata di 55 metri nel vuoto e obliqua: raggiunta una cengetta bisogna pendolare leggermente verso sinistra (faccia verso la parete), oppure spostarsi a sinistra aiutandosi con lo spuntone posto sulla cengetta (calata non banale da trovare, fare attenzione!);
- terza calata di 45 metri fino alla base del Dente.
A questo punto, aiutandosi con gli ometti in discesa ben più visibili rispetto che in salita, si torna al Ghiacciaio prima e al Rifugio poi (gli ometti conducono ad un masso con due cordini e una maglia rapida dove è possible e consigliato effettuare una doppia).
CONDIZIONI AL 04/08/19:
- Il Ghiacciaio è in buone condizioni: solo qualche piccolo crepaccio che non oppone problemi e la crepaccia terminale presenta un solido e spesso ponte.
- Il pendio che dalla fine del Ghiacciaio conduce alla Gengiva è molto pericoloso a causa del terreno molto franoso e, in alcuni punti, esposto. Di notte non è facile trovare la via di salita corretta, quindi occorre fare molta attenzione!
- Via completamente pulita (ma gelida!)... noi siamo saliti con 9 lunghezze di corda, sostando a tutte le soste... però il numero di tiri può essere molto variabile!
- Soste per le doppie attrezzate con spit e anello di calata/maglia rapida. Fare attenzione sulla seconda calata!
con Peru, Vale, Emil e Chiara

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