Baita Monte Pigna
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Anche quest'anno mi sono portato in ferie le scarpe ed i calzoncini per poter andare a fare almeno una corsa.
Da Lurisia, dove siamo in vacanza, non ci sono molte possibilità di correre visto che i sentieri non sono assolutamente segnalati e correrei quindi il rischio di girovagare per qualche ora fra i boschi, decido quindi di salire al Monte Pigna dove si trova l'omonimo rifugio che serviva la dismessa funivia.
Peccato che questo impianto sia stato chiuso l'inverno scorso: salendo fino al Monte Pigna anche Anna avrebbe avuto la possibilità di fare una gita sullo spartiacque fra il Vallone di Lurisia e la Valle Ellero, senza l'aiuto della funivia il dislivello per lei è decisamente troppo.
Parto da casa alle 6,30 e percorro il chilometro di asfalto che mi separa dalla stazione di valle della dismessa funivia, sulla destra parte la strada di servizio che coincide in molti punti con la pista da sci.
Il fondo è piuttosto malmesso, dilavato com'è dalle pioggie primaverili, soprattutto la pendenza è veramente impegnativa per cui non riesco a correre molto.
Finalmente, più in alto, riesco a vedere un po' di panorama e, quando arrivo nei pressi delle baite di Zocco Alto vengo raggiunto dal sole e posso guardarmi intorno: a destra vedo il Monte Beimauda (o Bisalta) ed il Bric Costa Rossa, due caratteristiche montagne fra la Valle Pesio e la Val Colla, a Sud la pianura ancora avvolta dalla bruma. Davanti a me ecco la mia meta, decido di salire diritto per la pista da sci e poi tagliando per un sentierino in un prato che adduce al rifugio. La salita è decisamente ripida ma alle 7,40 sono davanti alla baita.
Tutto è in abbandono, un vero peccato: da qui il panorama è magnifico, vi è una luce fantastica ed un gran silenzio, sento solo il frinire degli insetti ed un abbaiare lontano.
La cima vera e propria del Monte Pigna non è lontana e sono decisamente tentato di rubare una mezz'ora al tempo concordato con Anna per questa mia uscita... vabbè, lasciamo perdere, riparto in discesa ed arrivo a casa in meno di 40 minuti, forse ce l'avrei fatta a salire in cima senza sforare troppo.
Il Monte Pigna nonostante la presenza di una funivia che parte dal fondovalle e qualche skilift in quota, è un bel monterozzo, estremamente panoramico, posto all'inizio della Valle Ellero, la società che gestiva gli impianti è fallita recentemente e, con tutta probabilità non riaprirà, così tutti i manufatti resteranno, come d'abitudine in Italia, sul posto degradandosi sempre di più.
Un peccato che in questa zona non vi sia una gestione integrata delle risorse: le montagne sono bellissime, vi sono paesi ricchi di storia e di monumenti eccezionali, si mangia bene... eppure ogni cosa viene lasciata all'iniziativa del singolo senza che municipalità ed enti turistici riescano a "fare" iniziative concordate e comuni.
Da Lurisia, dove siamo in vacanza, non ci sono molte possibilità di correre visto che i sentieri non sono assolutamente segnalati e correrei quindi il rischio di girovagare per qualche ora fra i boschi, decido quindi di salire al Monte Pigna dove si trova l'omonimo rifugio che serviva la dismessa funivia.
Peccato che questo impianto sia stato chiuso l'inverno scorso: salendo fino al Monte Pigna anche Anna avrebbe avuto la possibilità di fare una gita sullo spartiacque fra il Vallone di Lurisia e la Valle Ellero, senza l'aiuto della funivia il dislivello per lei è decisamente troppo.
Parto da casa alle 6,30 e percorro il chilometro di asfalto che mi separa dalla stazione di valle della dismessa funivia, sulla destra parte la strada di servizio che coincide in molti punti con la pista da sci.
Il fondo è piuttosto malmesso, dilavato com'è dalle pioggie primaverili, soprattutto la pendenza è veramente impegnativa per cui non riesco a correre molto.
Finalmente, più in alto, riesco a vedere un po' di panorama e, quando arrivo nei pressi delle baite di Zocco Alto vengo raggiunto dal sole e posso guardarmi intorno: a destra vedo il Monte Beimauda (o Bisalta) ed il Bric Costa Rossa, due caratteristiche montagne fra la Valle Pesio e la Val Colla, a Sud la pianura ancora avvolta dalla bruma. Davanti a me ecco la mia meta, decido di salire diritto per la pista da sci e poi tagliando per un sentierino in un prato che adduce al rifugio. La salita è decisamente ripida ma alle 7,40 sono davanti alla baita.
Tutto è in abbandono, un vero peccato: da qui il panorama è magnifico, vi è una luce fantastica ed un gran silenzio, sento solo il frinire degli insetti ed un abbaiare lontano.
La cima vera e propria del Monte Pigna non è lontana e sono decisamente tentato di rubare una mezz'ora al tempo concordato con Anna per questa mia uscita... vabbè, lasciamo perdere, riparto in discesa ed arrivo a casa in meno di 40 minuti, forse ce l'avrei fatta a salire in cima senza sforare troppo.
Il Monte Pigna nonostante la presenza di una funivia che parte dal fondovalle e qualche skilift in quota, è un bel monterozzo, estremamente panoramico, posto all'inizio della Valle Ellero, la società che gestiva gli impianti è fallita recentemente e, con tutta probabilità non riaprirà, così tutti i manufatti resteranno, come d'abitudine in Italia, sul posto degradandosi sempre di più.
Un peccato che in questa zona non vi sia una gestione integrata delle risorse: le montagne sono bellissime, vi sono paesi ricchi di storia e di monumenti eccezionali, si mangia bene... eppure ogni cosa viene lasciata all'iniziativa del singolo senza che municipalità ed enti turistici riescano a "fare" iniziative concordate e comuni.
Tourengänger:
paoloski

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