Dente del Gigante (4013 m)
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Il sabato saliamo alla Tour Ronde e torniamo al Rifugio Torino per cena e per una dormita. Il sonno è profondo ma tutti e tre ci svegliamo per le raffiche di vento. Sveglia definitiva alle 3:30, colazione abbondante alle 4:00. (buonissima! caffè, latte, thé, cereali, yogurt, succo, pane, marmellata, fette biscottate, nutella, miele). Controlliamo ancora fuori, il cielo è limpido e c'è vento. Qualcuno è già partito, munito di frontale, e decidiamo anche noi di lasciare il confortevole rifugio.
Nel buio della notte attraversiamo il plateau innevato puntando a NE. Arriviamo alla base della Gengiva del dente. Le tracce su neve conducono alle prime roccette. Tutto l'avvicinamento alla base del Dente è uno sfasciume di massi instabili e terreno molto friabile, da prestare molta attenzione specialmente se in cordata. Per il 95% sono blocchi e rocce, qualche raro ometto indica la via, ma ben più utili i segni delle ramponate. Il rimanente 5% è neve, che si può evitare aggirandola. Qualche passaggio non banale, di III grado, non protetto...ma Raffaele è agile ed è il suo ambiente naturale.
In 2.15 h siamo alla base del Dente e sono le 6:45. Davanti a noi già qualche cordata e le ultime due in attesa di partire... dovremo attendere nel vento gelido 1.30 h prima di poter iniziare anche noi. C'è chi salta, chi si ripara dietro un masso e chi balla, per scaldarsi.
Sarà Raffaele a condurre la cordata, alternandoci io ed Adriano in seconda posizione. L'arrampicata inizia con un traverso munito di corda fissa per poi salire verticale con un passaggio di IV, anche questo con l'aiuto di corda fissa. L'arrampicata procede più facile per due tiri fino alla base delle spettacolari placche Burgener, raggiunte con un passaggio fisico in uscita del 3° tiro. L'aria gelida e l'ombra del mattino non aiutano la progressione e le attese in sosta.
Un tiro lungo, caratterizzato da fessure verticali, anche questo percorso da canaponi, ci porta alla quarta sosta. Anche il quinto tiro si farà ben sentire: un diedro corto ma severo consumerà tutte le mie energie. Finalmente ultimo tratto di arrampicata per giungere alla Punta Sella. Passiamo avanti io ed Adriano per calarci dal muretto di 2-3 metri (corda fissa) e proseguire fino sotto Punta Graham. Una volta riuniti, risaliamo gli ultimi metri attrezzati fino a raggiungere la Madonnina dalla testa fulminata!
Incredibile ma vero siamo sul mitico Dente del Gigante!!!
Il panorama è indescrivibile ma il pensiero della delicata discesa non mi fa godere appieno il momento.
Finalmente alla luce ed il calore del sole ci riportiamo sotto il muretto precedentemente sceso e ci prepariamo per le 3 calate in doppia (2 corde da 60 mt) sulla parete sud. Raggiunta la sommità della Gengiva, chiamata Salle à Manger, recuperiamo l'attrezzatura lasciata alla base e ci rimettiamo in cammino come per la via di salita, con qualche leggera deviazione e facendo una breve doppia per superare un salto roccioso (attrezzata con 2 cordini).
Una meritata bibita fresca al Rifugio Torino prima di scendere a Courmayeur e chiudere le parentesi week-end.
...la credevo meno impegnativa SIGH...
Nel buio della notte attraversiamo il plateau innevato puntando a NE. Arriviamo alla base della Gengiva del dente. Le tracce su neve conducono alle prime roccette. Tutto l'avvicinamento alla base del Dente è uno sfasciume di massi instabili e terreno molto friabile, da prestare molta attenzione specialmente se in cordata. Per il 95% sono blocchi e rocce, qualche raro ometto indica la via, ma ben più utili i segni delle ramponate. Il rimanente 5% è neve, che si può evitare aggirandola. Qualche passaggio non banale, di III grado, non protetto...ma Raffaele è agile ed è il suo ambiente naturale.
In 2.15 h siamo alla base del Dente e sono le 6:45. Davanti a noi già qualche cordata e le ultime due in attesa di partire... dovremo attendere nel vento gelido 1.30 h prima di poter iniziare anche noi. C'è chi salta, chi si ripara dietro un masso e chi balla, per scaldarsi.
Sarà Raffaele a condurre la cordata, alternandoci io ed Adriano in seconda posizione. L'arrampicata inizia con un traverso munito di corda fissa per poi salire verticale con un passaggio di IV, anche questo con l'aiuto di corda fissa. L'arrampicata procede più facile per due tiri fino alla base delle spettacolari placche Burgener, raggiunte con un passaggio fisico in uscita del 3° tiro. L'aria gelida e l'ombra del mattino non aiutano la progressione e le attese in sosta.
Un tiro lungo, caratterizzato da fessure verticali, anche questo percorso da canaponi, ci porta alla quarta sosta. Anche il quinto tiro si farà ben sentire: un diedro corto ma severo consumerà tutte le mie energie. Finalmente ultimo tratto di arrampicata per giungere alla Punta Sella. Passiamo avanti io ed Adriano per calarci dal muretto di 2-3 metri (corda fissa) e proseguire fino sotto Punta Graham. Una volta riuniti, risaliamo gli ultimi metri attrezzati fino a raggiungere la Madonnina dalla testa fulminata!
Incredibile ma vero siamo sul mitico Dente del Gigante!!!
Il panorama è indescrivibile ma il pensiero della delicata discesa non mi fa godere appieno il momento.
Finalmente alla luce ed il calore del sole ci riportiamo sotto il muretto precedentemente sceso e ci prepariamo per le 3 calate in doppia (2 corde da 60 mt) sulla parete sud. Raggiunta la sommità della Gengiva, chiamata Salle à Manger, recuperiamo l'attrezzatura lasciata alla base e ci rimettiamo in cammino come per la via di salita, con qualche leggera deviazione e facendo una breve doppia per superare un salto roccioso (attrezzata con 2 cordini).
Una meritata bibita fresca al Rifugio Torino prima di scendere a Courmayeur e chiudere le parentesi week-end.
...la credevo meno impegnativa SIGH...
Tourengänger:
martynred
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Kommentare (18)