Anello in valle Ledù - Darengo con notte al bivacco Petazzi
|
||||||||||||||||||
Gli alti monti Lariani (da passio Iorio fino al confine con la Valchiavenna) sono montagne meravigliose e affascinanti che restano sostanzialmente poco conosciute e frequentate se si esclude il sentiero che porta alla capanna Como. A mio avviso sono di gran lunga più belle e soddisfacenti delle corrispettive lecchesi: le famose Grigne e il Legnone hanno parecchio da invidiare a questi monti. Roccia, acqua, pascoli e boschi rendono questi luoghi variegati e affascinanti. La solitudine spesso regna sovrana ed alla quiete si affianca sovente la malinconia attraversando alpeggi antichi ormai abbandonati. Il prezzo da pagare per queste bellezze è sempre una fatica non indifferente per raggiungere il cuore di questi monti. Dal lago, dalla svizzera o dalla Valchiavenna (ad eccezione di passo Iorio) la strada non arriva mai in quota e i dislivelli e le ore di cammino risultano sempre importanti.
Quello che descrivo è un percorso diviso in 2 giornate con notte al bivacco Petazzi-Ledù e che contempla alcune piccole varianti. I compagni di viaggio sono Ezio e, fino al bivacco, Claudio e Francesco.
Il percorso parte da crotto Dangri seguendo subito le indicazioni verso la capanna Como e il Bivacco Ledù. Dopo aver superato i monti di Baggio, il sentiero inizia a costeggiare il fiume ed in circa 1.30-2 h si raggiunge la località Pianezza dove si trova una radura meravigliosa e nuove indicazioni che separano il percorso verso la capanna Como (sinistra) e il bivacco (destra). Sottolineo che per raggiungere il bivacco è possibile deviare sulla destra prima di arrivare a pianezza (indicazioni scritte solo sul selciato all'ingresso di un ponte che attraversa il fiume): in questo caso ci si introduce direttamente in valle Ledù e si abbrevia di un po l'itinerario.
Da Pianezza, invece, bisogna superare il bellissimo ponte in sasso e individuare le sbiadite indicazioni presenti sui sassi che entrano nel bosco e poi si sollevano ripide verso l'alto. Nel caso probabile in cui si esca dal tracciato nessun problema: l'alpe Inghirina è posta esattamente al limitare della faggeta quindi basta continuare ad alzarsi per il bosco in stile"cercatore di funghi" e raggiungere la quota dei pascoli. Usciti dal bosco si raggiunge l'alpe e si entra in un monto antico da sogno. Da qui è possibile sia prendere il sentiero in salita che introduce nella valle a sinistra, sia proseguire in leggera pendenza puntando a costeggiare lo sperone montuoso per raggiungere la valle Ledù. Seguendo questo itinerario si percorre un sentiero da capre che però costeggia in modo davvero affascinante il versante e regala viste spettacolari sulla valle e il lago di Como. Dopo aver superato il costone delle montagna il sentiero giunge in valle Ledù e si unisce con quello in salita dall'altro ponte. Da qui è solo salita ripida e faticosamente si risale tutta la valle Ledù fino a spuntare in prossimità del bivacco. La zona del bivacco è semplicemente meravigliosa. Se si hanno ancora forze consiglio la salita al pizzo Rabbi (senza sentiero basta salire il ripido pendio) e un giro fino alla bochetta del Cannone.
Il Bivacco è il tipico lamierone rosso alpino ed è dotato di tutto il necessario (fino a 12 posti letto, coperte, pentole, acqua a pochi metri e fornelletto da campo; consigliabile portare solo la bomboletta).
La mattina si intraprende il sentiero (parte dell'alta via dei monti Lariani) che punta in leggero saliscendi verso Ovest. Arrivati alla bocchetta si rientra nella valle di Inghirina e si devono perdere qualche decina di metri di quota. Il nostro obbiettivo non è però tornare a valle, ma proseguire ancora. Il sentiero è spesso solo una traccia ed è quindi consigliabile cercare di non perdere quota, ma di mantenersi il più alti possibile costeggiando tutta la testa della valle per raggiungere la bocchetta successiva. Superata la bocchetta in pochi minuti si arriva più o meno in piano fino allo stupendo lago di Cavrig. Da qui si riprende il gioco di non perdere quota e nuovamente si aggira da est a ovest tutto la valle fino al raggiungimento della bocchetta di San Pio da cui si apre la vista sul lago d'Arengo e si rimane senza fiato. Dalla bocchetta è possibile scendere direttamente al lago, ma noi prendiamo il sentiero che supera verso Nord le roccette per costeggiare nuovamente anche l'anfiteatro della valle d'Arengo dirigendoci verso il passo dell'Orso. Lungo il sentiero (sempre molto aleatorio) deviamo in salita verso la bocchetta di Correggia per regalarci uno scorcio anche sulle valli Svizzere. Ripreso il sentiero si arriva prima al passo del Orso (con magnifica vista sul Cardinello e sul nuovo bivacco Zeb) e da qui si scende al lago d'Arengo e alla capanna Como.
Riprendendo il sentiero principale in circa 2 h si ritorna a Dangri.
Posti assolutamente da frequentare che rimangono nel cuore.
Nota: la traccia caricata possiede alcune imprecisioni nella zona del lago d'Arengo e serve quindi solo per dare un idea del percorso
Marco
Quello che descrivo è un percorso diviso in 2 giornate con notte al bivacco Petazzi-Ledù e che contempla alcune piccole varianti. I compagni di viaggio sono Ezio e, fino al bivacco, Claudio e Francesco.
Il percorso parte da crotto Dangri seguendo subito le indicazioni verso la capanna Como e il Bivacco Ledù. Dopo aver superato i monti di Baggio, il sentiero inizia a costeggiare il fiume ed in circa 1.30-2 h si raggiunge la località Pianezza dove si trova una radura meravigliosa e nuove indicazioni che separano il percorso verso la capanna Como (sinistra) e il bivacco (destra). Sottolineo che per raggiungere il bivacco è possibile deviare sulla destra prima di arrivare a pianezza (indicazioni scritte solo sul selciato all'ingresso di un ponte che attraversa il fiume): in questo caso ci si introduce direttamente in valle Ledù e si abbrevia di un po l'itinerario.
Da Pianezza, invece, bisogna superare il bellissimo ponte in sasso e individuare le sbiadite indicazioni presenti sui sassi che entrano nel bosco e poi si sollevano ripide verso l'alto. Nel caso probabile in cui si esca dal tracciato nessun problema: l'alpe Inghirina è posta esattamente al limitare della faggeta quindi basta continuare ad alzarsi per il bosco in stile"cercatore di funghi" e raggiungere la quota dei pascoli. Usciti dal bosco si raggiunge l'alpe e si entra in un monto antico da sogno. Da qui è possibile sia prendere il sentiero in salita che introduce nella valle a sinistra, sia proseguire in leggera pendenza puntando a costeggiare lo sperone montuoso per raggiungere la valle Ledù. Seguendo questo itinerario si percorre un sentiero da capre che però costeggia in modo davvero affascinante il versante e regala viste spettacolari sulla valle e il lago di Como. Dopo aver superato il costone delle montagna il sentiero giunge in valle Ledù e si unisce con quello in salita dall'altro ponte. Da qui è solo salita ripida e faticosamente si risale tutta la valle Ledù fino a spuntare in prossimità del bivacco. La zona del bivacco è semplicemente meravigliosa. Se si hanno ancora forze consiglio la salita al pizzo Rabbi (senza sentiero basta salire il ripido pendio) e un giro fino alla bochetta del Cannone.
Il Bivacco è il tipico lamierone rosso alpino ed è dotato di tutto il necessario (fino a 12 posti letto, coperte, pentole, acqua a pochi metri e fornelletto da campo; consigliabile portare solo la bomboletta).
La mattina si intraprende il sentiero (parte dell'alta via dei monti Lariani) che punta in leggero saliscendi verso Ovest. Arrivati alla bocchetta si rientra nella valle di Inghirina e si devono perdere qualche decina di metri di quota. Il nostro obbiettivo non è però tornare a valle, ma proseguire ancora. Il sentiero è spesso solo una traccia ed è quindi consigliabile cercare di non perdere quota, ma di mantenersi il più alti possibile costeggiando tutta la testa della valle per raggiungere la bocchetta successiva. Superata la bocchetta in pochi minuti si arriva più o meno in piano fino allo stupendo lago di Cavrig. Da qui si riprende il gioco di non perdere quota e nuovamente si aggira da est a ovest tutto la valle fino al raggiungimento della bocchetta di San Pio da cui si apre la vista sul lago d'Arengo e si rimane senza fiato. Dalla bocchetta è possibile scendere direttamente al lago, ma noi prendiamo il sentiero che supera verso Nord le roccette per costeggiare nuovamente anche l'anfiteatro della valle d'Arengo dirigendoci verso il passo dell'Orso. Lungo il sentiero (sempre molto aleatorio) deviamo in salita verso la bocchetta di Correggia per regalarci uno scorcio anche sulle valli Svizzere. Ripreso il sentiero si arriva prima al passo del Orso (con magnifica vista sul Cardinello e sul nuovo bivacco Zeb) e da qui si scende al lago d'Arengo e alla capanna Como.
Riprendendo il sentiero principale in circa 2 h si ritorna a Dangri.
Posti assolutamente da frequentare che rimangono nel cuore.
Nota: la traccia caricata possiede alcune imprecisioni nella zona del lago d'Arengo e serve quindi solo per dare un idea del percorso
Marco
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare