Monte Capanne - Le Calanche da Pomonte
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La prima particolarità del nostro percorso è il fatto di essere partiti dal livello del mare. L'altezza delle montagne percorse ne indica già il dislivello. La seconda caratteristica riguarda la traccia di andata, di sempre più ampio respiro verso vedute di mare e di altre isole e poi via via a completare i contorni delle coste elbane. La terza nota riguarda il percorso di ritorno, tracciato che si fa strada all'interno della macchia mediterranea, scoprendo angoli selvaggi nascosti alla vista che ricordano la nostra Valgrande ossolana, felci e cinghiali come comune denominatore e poi un ruscello, con una esigua portata d'acqua ma provvidenziale per i miei piedi dolenti (dimenticate le solette degli scarponi!!...un pò di muschio asciutto ha assolto in extremis la medesima funzione...della serie: la necessità aguzza l'ingegno!!!).
Il percorso ci conduce in ascesa, passo dopo passo, al centro dell'isola. E' un'isola a dimensione d'uomo, lo accompagna senza sovrastarlo con distacco, è un'isola nata sulle alture, pastori e "cavatori" che in seguito si sono avvicinati al mare e alle sue risorse, pesca e turismo. I paesi più antichi sono in alto, S,Piero, S. Ilario, Marciana, Capoliveri, e caprili lungo i pendii e anche lungo il nostro sentiero; poi a seguire le "marine" con i loro porti turistici. Isola che è stata anche terra di pirati e di leggende, come quella dell'Innamorata, che rivive ogni anno proprio a luglio attraverso una rievocazione folkloristica molto suggestiva . E terra di personaggi che hanno fatto la storia, come Napoleone, e che l'isola conserva nella sua memoria. In un'isola di queste dimensioni c'è attenzione per le cose semplici, si cerca di valorizzare quello che il territorio offre senza stravolgerne la bellezza naturale. Ed ecco che i paesi originari trasformano le proprie vie in mostre fotografiche itineranti, e una radura panoramica diventa osservatorio astronomico con tanto di pannelli informativi e oggetti di genere. E le impervie vie di accesso alle coste più suggestive diventano sentieri numerati della complessa rete GTE. E ancora rocce scavate dal mare diventano "le piscine", uno dei luoghi di mare più suggestivi da vivere lungo la costa vicino a Fetovaia, insieme alle imponenti rocce levigate di S. Andrea, diventate "spiaggia" malgrado l'assenza di sabbia o ciottoli. E poi Pomonte con il suo relitto, a movimentare la vita di fondale... Questi e altri pensieri attraversano la mente lungo il cammino verso le Calanche, dopo una settimana d'Elba, mentre lo sguardo passa alternativamente dalla sagoma dell'isola Piana, sempre più definita nella sua pianura, alla vicina e antitetica Montecristo, "isola-scoglio senza il minimo accenno di "piana" nè all'interno nè sulle coste. Sullo sfondo chiaramente visibili oggi i profili montuosi delle coste della Corsica, scenario naturale dei tramonti vissuti sull'Elba.
Tutti i sensi sono stati allertati e sollecitati durante questo percorso ad anello. Per ultimo ma non da ultimo, i profumi intensi della macchia mediterranea che ci hanno accompagnato soprattutto in salita, esaltati dal calore del sole. Uno in particolare simile al finocchio selvatico, di un arbusto con dei piccoli fiori gialli e foglie come piccoli aghi verde chiaro. Profumi che hanno contribuito a costruire un'immagine dell'isola nella mia memoria. L'immagine precedente dopo 12 anni di assenza dal luogo reale si era affievolita. Ora è viva più che mai. Impossibile, ora, pensare di lasciare passare altri 12 anni per riaccenderne i contorni, negli occhi e nella mente.

[https://www.youtube.com/watch?v=yh5jZfMC6kM Voglio andare al Mare]
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