Pizzo del Becco, Via Rho-Calegari
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Vi piacciono i lunghi avvicinamenti e le vie completamente da proteggere? Allora la via Rho-Calegari alla parete nord del Pizzo del Becco fa per voi! :)
Partiamo alle 6 dal lago di Carona, decidiamo di fare il sentiero che sale al rifugio laghi gemelli, poi dopo circa 2 ore raggiungiamo l'incrocio con il sentiero del calvi, da qui con vari sali e scendi e percorrendo alcune gallerie in circa 40 minuti raggiungiamo la diga di Sardegnana.
Attraversiamo la diga e percorriamo un sentiero in piano sul lato sinistro con delle rotaie sino a raggiungere il fondo del lago, da qui per labile traccia ci inoltriamo nella valle a destra del torrente.
L'umidità e il caldo si fanno sentire, i piedi diventano zuppi di acqua per via della vegetazione alta e umida, inoltre un sacco di insetti si nutrono del nostro sangue (lo scopriremo a casa) :((.
Seguiamo alcuni omini che ci conducono ad una conca con sassi enormi, sempre seguendo gli omini ci abbassiamo a sinistra riprendendo il torrente per poi risalire a destra, questo per aggirare una bastionata rocciosa posta sotto la parete nord del Pizzo del Becco.
Una volta al di sopra della bastionata puntiamo il canale dove su delle placche inizia lo zoccolo roccioso con passi di I e II grado per arrivare alla base della via.
Lo zoccolo è di buona roccia ma bisogna stare attenti a dei sassi mobili, per gradoni saliamo, più in alto però preferiamo tirare fuori la corda per fare gli ultimi 60mt che conducono alla base della via (noi facciamo sosta su un cordino, ma sembra che ci siano anche dei chiodi che non abbiamo visto).
Da qui proseguiamo per alcuni metri sino alla base della parete e puntiamo tutto a sinistra nei pressi di una sosta con tre chiodi di un'altra via con il canale evidente della nostra via da risalire.
Tra una cosa e l'altra sono le 11 e sono già 5 ore che siamo in ballo!
L1: si risale il canale per facili rocce un po umide sino al un piano dove c'è una fettuccia intorno ad un masso e poco sopra quasi nascosto un vecchio chiodo. 50mt III°
L2: si sale ancora nel canale un po umido e si esce a destra qui c'è una specie di sosta su 2 chiodi, 15mt circa (noi facciamo sosta qui ma il tiro prosegue) sopra più facilmente si sale si incontra un friend incastrato e si arriva ad una sosta da attrezzare con 2 chiodi. 55mt IV° e III°
L3: noi qui stiamo tutto a sinistra e ci complichiamo un pochino la vita, invece bisogna stare nel camino dove si incontra anche un chiodo con cordino, poi più in alto si fa qualche metro più a destra. Noi facciamo sosta su uno spuntone. 55mt IV° e III°
L4: si continua nel diedro e si evitano la placche che vanno a sinistra , si risale per circa 50mt sino ad un chiodo con anello sempre in corrispondenza del diedro. 50mt III°+
L5: sempre nel diedro si continua sino a raggiungere una zona con rocce più rotte. Poco sotto la cresta o in cresta si sosta. Molti spuntoni per fare la sosta. 60mt III°+
L6: si esce in cresta e si prosegue in conserva sino alla croce. 100mt circa II°
Arriviamo in cima quindi verso le 14.15 con dei nuvoloni un po neri che non ci piacciono per niente, mangiamo qualcosa e dopo aver messo via il materiale scendiamo dalla ferrata del pizzo del becco per raggiungere poi il lago colombo incontrando, come al solito, molti stambecchi.
Da qui per sentiero 250 evitiamo (sigh!) di passare al rifugio laghi gemelli e puntiamo direttamente al lago del becco e quindi per discesa interminabile sino a carona.
E per non farci mancare nulla ovviamente una bella coda sino a villa d'almè...
Via su bellissima roccia, un po umida purtroppo all'inizio, immersa in un'ambiente solitario e severo, da fare in giornate calde.
Con il senno di poi forse era meglio fare la condotta del lago di sardegnana, cosi forse avremmo perso meno tempo nell'avvicinamento, ma avendolo già fatto una volta in discesa non ne avevo un bel ricordo perchè era bello ripido, per quello abbiamo preferito fare il sentiero per il rifugio laghi gemelli e poi prendere la deviazione per il sardegnana.
Materiale consigliato: 7 rinvii, vari cordini e moschettoni per preparare le soste, friends/nuts, corda intera o mezze corde da 60mt.
Con Paola
Partiamo alle 6 dal lago di Carona, decidiamo di fare il sentiero che sale al rifugio laghi gemelli, poi dopo circa 2 ore raggiungiamo l'incrocio con il sentiero del calvi, da qui con vari sali e scendi e percorrendo alcune gallerie in circa 40 minuti raggiungiamo la diga di Sardegnana.
Attraversiamo la diga e percorriamo un sentiero in piano sul lato sinistro con delle rotaie sino a raggiungere il fondo del lago, da qui per labile traccia ci inoltriamo nella valle a destra del torrente.
L'umidità e il caldo si fanno sentire, i piedi diventano zuppi di acqua per via della vegetazione alta e umida, inoltre un sacco di insetti si nutrono del nostro sangue (lo scopriremo a casa) :((.
Seguiamo alcuni omini che ci conducono ad una conca con sassi enormi, sempre seguendo gli omini ci abbassiamo a sinistra riprendendo il torrente per poi risalire a destra, questo per aggirare una bastionata rocciosa posta sotto la parete nord del Pizzo del Becco.
Una volta al di sopra della bastionata puntiamo il canale dove su delle placche inizia lo zoccolo roccioso con passi di I e II grado per arrivare alla base della via.
Lo zoccolo è di buona roccia ma bisogna stare attenti a dei sassi mobili, per gradoni saliamo, più in alto però preferiamo tirare fuori la corda per fare gli ultimi 60mt che conducono alla base della via (noi facciamo sosta su un cordino, ma sembra che ci siano anche dei chiodi che non abbiamo visto).
Da qui proseguiamo per alcuni metri sino alla base della parete e puntiamo tutto a sinistra nei pressi di una sosta con tre chiodi di un'altra via con il canale evidente della nostra via da risalire.
Tra una cosa e l'altra sono le 11 e sono già 5 ore che siamo in ballo!
L1: si risale il canale per facili rocce un po umide sino al un piano dove c'è una fettuccia intorno ad un masso e poco sopra quasi nascosto un vecchio chiodo. 50mt III°
L2: si sale ancora nel canale un po umido e si esce a destra qui c'è una specie di sosta su 2 chiodi, 15mt circa (noi facciamo sosta qui ma il tiro prosegue) sopra più facilmente si sale si incontra un friend incastrato e si arriva ad una sosta da attrezzare con 2 chiodi. 55mt IV° e III°
L3: noi qui stiamo tutto a sinistra e ci complichiamo un pochino la vita, invece bisogna stare nel camino dove si incontra anche un chiodo con cordino, poi più in alto si fa qualche metro più a destra. Noi facciamo sosta su uno spuntone. 55mt IV° e III°
L4: si continua nel diedro e si evitano la placche che vanno a sinistra , si risale per circa 50mt sino ad un chiodo con anello sempre in corrispondenza del diedro. 50mt III°+
L5: sempre nel diedro si continua sino a raggiungere una zona con rocce più rotte. Poco sotto la cresta o in cresta si sosta. Molti spuntoni per fare la sosta. 60mt III°+
L6: si esce in cresta e si prosegue in conserva sino alla croce. 100mt circa II°
Arriviamo in cima quindi verso le 14.15 con dei nuvoloni un po neri che non ci piacciono per niente, mangiamo qualcosa e dopo aver messo via il materiale scendiamo dalla ferrata del pizzo del becco per raggiungere poi il lago colombo incontrando, come al solito, molti stambecchi.
Da qui per sentiero 250 evitiamo (sigh!) di passare al rifugio laghi gemelli e puntiamo direttamente al lago del becco e quindi per discesa interminabile sino a carona.
E per non farci mancare nulla ovviamente una bella coda sino a villa d'almè...
Via su bellissima roccia, un po umida purtroppo all'inizio, immersa in un'ambiente solitario e severo, da fare in giornate calde.
Con il senno di poi forse era meglio fare la condotta del lago di sardegnana, cosi forse avremmo perso meno tempo nell'avvicinamento, ma avendolo già fatto una volta in discesa non ne avevo un bel ricordo perchè era bello ripido, per quello abbiamo preferito fare il sentiero per il rifugio laghi gemelli e poi prendere la deviazione per il sardegnana.
Materiale consigliato: 7 rinvii, vari cordini e moschettoni per preparare le soste, friends/nuts, corda intera o mezze corde da 60mt.
Con Paola
Tourengänger:
Alpingio

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