Via del Nevaio senza nevaio!
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Partiamo presto con la speranza di riuscire ad evitare il solito traffico della Valsassina, tra l’altro ci siamo accorti che c’è una sorta di raduno con tanto di tende e tendoni…
Lasciamo l’auto a Baiedo e saliamo agli incantevoli Pian di Nava, dove tutti dormono ancora. Anche il rifugio Riva è ancora chiuso, sfuma così il secondo caffè…
Proseguiamo sulla traversata bassa delle Grigne fino a prendere la deviazione per il P.so della Stanga. Proseguiamo con un lungo traversato fino al Passo che si supera con una breve scaletta. Continuiamo per il P.so del Zapel. Arrivati ai piedi del canalone di Val Cugnoletta si vede subito di che morte moriremo…
La salita si fa subito ripida su ghiaie. Superiamo una paretina attrezzata con catene. La pendenza diminuisce un poco e raggiungiamo una seconda paretina attrezzata (tutto molto semplice) e quindi usciamo a vista del P.so del Zapel che raggiungiamo con un ultima salita tra ghiaie in tipico ambiente dolomitico. Qui erroneamente siamo stati a sx. La Via del Nevaio invece è a dx. Un centinaio di metri dopo il P.so, su un sasso c’è l’indicazione Brioschi a sx e su un altro Monza (ex nome del rifugio Bogani) a dx. Anche qui perdiamo il sentiero che rimane alto a dx mentre noi inizialmente abbiamo seguito un’esile traccia in discesa su erba.
Recuperiamo il sentiero che sale sempre con buona pendenza tra ghiaie e e roccette. Due brevi passaggi su quel che resta del nevaio e quindi ci portiamo proprio sotto la cresta che raggiungiamo con un traverso. Usciamo sulla via invernale del Pialeral a circa una decina di minuti dal rifugio.
Sosta al rifugio. Anche oggi la temperatura non è alta e il vento, anche se meno di ieri, persiste.
Scendiamo al rifugio Pialeral lungo la via estiva e dopo la sosta pranzo proseguiamo per la Chiesetta di San Calimero e quindi Pian di Nava e Baiedo.
Anche oggi la Grigna ci ha regalato una bella giornata con una salita in un ambiente splendido e solitario…
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