Castagno Bike 355 – EMTB
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Impegnativa pedalata nel Malcantone seguendo in parte il percorso Castagno Bike 355.
Tigli e castagni sono in piena fioritura.
Inizio dell’escursione: ore 7.41
Fine dell’escursione: ore 11.15
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1013 hPa
Temperatura alla partenza: 21°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3600 m
Temperatura al rientro: 22°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 5.33
Per l’ultima escursione della primavera 2019 scelgo una pedalata nel Malcantone con partenza da Magliaso.
Conosco poco e male i paesini del Malcantone, in quanto rimangono fuori dall’abituale percorso stradale sud-nord. La mountain bike mi dà l’occasione di visitarli anche nelle viuzze più anguste, senza la preoccupazione di trovare un parcheggio.
È un giovedì festivo e me ne rendo immediatamente conto dal traffico ridotto sull’autostrada in direzione di Lugano.
Lasciata l’auto al parcheggio di un supermercato, oggi chiuso, alle 7:41 mi avvio in direzione dello Zoo Al Maglio. Poco prima di raggiungerlo svolto a destra e risalgo i tornanti verso Neggio. Il percorso è indicato con il solito logo della bici bianca, a sfondo rosso, ed è denominato “Castagno Bike 355”.
Il gatto di Neggio
Come ho già avuto modo di constatare, quando il tracciato è a doppio senso è molto facile commettere errori e portarsi fuori dalla retta via: i cartelli sono a volte ingannevoli. A Neggio compio infatti un giretto in senso inverso: poco male mi ravvedo in fretta e rimedio. A partire da Vernate (543 m) il percorso abbandona la strada e si inoltra nel fitto bosco in direzione di Iseo (685 m). È uno dei tratti più duri: mezz’ora di pura fatica! Oltre alla forte pendenza ci sono le radici emergenti che rendono la salita molto faticosa. Sarebbe meglio affrontare questo percorso in senso contrario. Alle 8:45 arrivo alla Chiesa di San Rocco di Iseo (685 m). Non c’è in giro nessuno. Continuo in direzione dello Stand di Tiro, sul Monte Santa Maria (777 m). Una bella radura con il cartello “Via ai Canavée” ricorda che qui, qualche decennio fa, si coltivava la canapa, quella “light”, che non si usava per scopi ricreativi. Il toponimo “Ur ròcul” ricorda altresì la pratica dell’uccellagione.
La pista boschiva prosegue in direzione nord verso San Bernardo (897 m), un promontorio nel comune di Cademario, sulla cui sommità è presente un oratorio in stile post romanico (XVI secolo).
Gran parte dell’area di San Bernardo è caratterizzata dalla selva castanile costituita da alberi di castagno da frutto ben spaziati e prato pascolato. Nei secoli scorsi, in Ticino si mangiavano fino a 150 kg di castagne a persona all’anno: era una fonte di sostentamento molto importante. In Ticino sono state recensite una sessantina di varietà di Castanea sativa, di cui ben 47 presenti in questo frutteto di conservazione.
Nella selva la sterrata è molto comoda: è puro relax.
A Lisone di Cademario (808 m) mi concedo una sosta caffè, ci voleva!
Da questa località inizia il tratto più bello della gita. La strada forestale, costruita dai soldati polacchi internati in Ticino durante la Seconda Guerra Mondiale, si snoda sulla collina che ospita l’Alpe Agra. Il paesaggio, arricchito pure da uno stagno, è veramente seducente; ritengo che sia uno dei più idilliaci del Canton Ticino. Il biotopo, riserva naturale e area protetta iscritta nell’inventario dei siti di riproduzione di anfibi di importanza nazionale, aveva rischiato di diventare un campo da golf.
Lasciata l’incantevole alpe scendo verso Arosio. Il Grotto Sgambada sarebbe un posto ideale per la pausa pranzo, ma è troppo presto, sono solo le dieci…
In breve raggiungo il villaggio più elevato del Malcantone: Arosio (864 m), frazione del comune Alto Malcantone. Gradirei visitare la Chiesa parrocchiale di San Michele, dove si trova una delle più importanti opere di Antonio Da Tradate realizzata nel 1508, con oltre duecento figure illustranti scene della vita di Gesù dall’Annunciazione alla Ascensione.
Come arrivo all’ingresso della chiesa, sento le litanie dei fedeli, a conclusione della messa, mentre si mettono in fila per la processione del Corpus Domini. Pazienza la visiterò in un’altra occasione.
Non mi resta che riprendere la sterrata dell’Alpe Agra fino a Cademario, quindi seguo con curiosità il segnavia 355, per la discesa al punto di partenza della gita.
Dopo soli 560 m percorsi sulla strada asfaltata, a partire dal quartiere Cetta il percorso si sviluppa su una stradina secondaria, che in breve si trasforma in un single trail impegnativo, con il fondo assai sconnesso, ricoperto di pietre di ogni forma e dimensione, la cui manutenzione è assente da tempo. Supero fortunatamente senza cadute e senza forature il tratto di oltre due chilometri, verso Cimo (557 m), quindi seguo la strada principale fino a Magliaso.
Interessante escursione in mountain bike, con numerosi stimoli paesaggistici e culturali che mi ha permesso di conoscere meglio questa parte di Malcantone. Mi riprometto di tornare in zona per visitare altri villaggi e altri sentieri del percorso 355.
Tempo totale: 3 h 35 min
Tempo di salita fino ad Arosio: 2 h 25 min
Dislivello in salita: 981 m
Quota massima: 938 m
Quota minima: 279 m
Sviluppo complessivo: 31 km
Difficoltà: AD-
Consumo batteria: 49%
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
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