Monte Corchia(1677 m) - Pania della Croce(1859 m)
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Dopo aver visitato e pernottato presso il bellissimo abitato di Castiglione in Garfagnana, al mattino siamo in loco già alle ore 9:0 e con scarponi ai piedi si parte da Levigliani verso il rifugio del Freo, passando davanti all'ingresso dell'Antro del Corchia: da qui una bella mulattiera si alza fino al Passo dell'Alpino e alle h 11:30 siamo al rifugio.
Dopo aver preso accordi con gestori, lasciamo un po di zavorra e proseguiamo per il monte Corchia, che raggiungiamo senza alcuna difficolta in ca 1:15 minuti: qualche foto di rito e rientriamo al rifugio per una piccola pausa pranzo.....Ma proprio piccola, perchè nel frattempo, con Chiara, considerando le previsioni meteo del giorno dopo, si decide di anticipare almeno una delle vette della gita di domani, la "Pania delle Croce" .
Si parte quindi spediti. Sopra le nostre teste incombe la nebbia e non si vede un tubazzo.....Anzi, qualcuno aveva anche un po tentato di dissuaderci alla salita, ma noi naturalmente l'abbiamo ignorato...... E meno male, perchè giunti in vetta, succede l'incredibile: la coltre nebbiosa, come per magia, si ferma esattamente alla cresta sommitale, lasciandoci per oltre 30 minuti a godere il tepore del sole..... E ne approfitto anche per suonare l'armonica.
La discesa è tutta a ritroso.

Le Apuane le ho scoperte tardi, credo soltanto una decina di anni fa, se non meno.......Ma le ho subito trovate affascinantissime, nonostante le cave di marmo, che in alcuni punti stanno davvero squartando e mangiandosi completamente le montagne. Però, nella zona in cui siamo stati - Corchia/Pania della Croce/Pania Secca - le cave ci arrivano solo di striscio, solo nel versante W del Corchia: questo perché da queste parti la roccia è prevalentemente data da calcare e non marmo, e dunque meno "interessante" da cavare.
Mi piace quindi un sacco tornarci, in Apuane. E in particolari occasioni, ancora di più. Nonostante si ripercorrano sentieri già fatti e si risalgano cime già raggiunte: xchè si trova sempre qualcosa di nuovo da scoprire...... E poi stavolta c'era anche il preambolo interessantissimo del passaggio in Garfagnana, rivista dopo aaaaaaaaaaaaaaaaaanni!
Un grazie a Francesco per questo invito
Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si era visto in estate,
vedere di giorno quel che si era visto di notte,
con il sole dove la prima volta pioveva,
vedere le messi verdi, il grano maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era.
Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini.
Bisogna ricominciare il cammino. Sempre.
(Josè Saramaga)
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