Giro dei quattro rifugi tra il Monte Bisbino e il Sasso Gordona – EMTB
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Bellissima escursione transfrontaliera con la mountain bike in una giornata serena ma frescolina. Per la cronaca, nessuno dei quattro rifugi oggi era aperto. Poco importa, l’obiettivo della gita non era ovviamente una scampagnata a tutto gusto, tipo mangialonga.
Inizio dell’escursione: ore 7.30
Fine dell’escursione: ore 12.15
Temperatura alla partenza: 4,5°C
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa
Temperatura al rientro: 19°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 5.52
Tramonto del sole: 20.49
Raggiunta con l’auto la chiesa del paese di Sagno, proseguo lungo una stradina orizzontale in direzione NE fino alla quota di circa 735 m, all’imbocco della Via Bisbinia, dove uno slargo permette di parcheggiare fino a 4 auto.
Alle 7:30 mi avvio sul noto percorso: nei primi 500 m sulla ripida Via Conca Paradiso e dopo la barriera, sulla sterrata che presenta dei tratti con pietre emergenti, ma priva, per fortuna dei ricci di castagno e dei rami di robinia, che in autunno mi provocarono due forature. La pista passa da un acquedotto e più in alto in prossimità de “La Culmanéta” (929 m), un cocuzzolo nella foresta fitta. È uno dei tratti più impegnativi della pedalata, con punte del 30%, affrontato oltretutto con i muscoli ancora freddi. Dopo un quarto d’ora dalla partenza pervengo alla panoramica dorsale, oggi più bella che mai.
Il pascolo è un mare di narcisi: che spettacolo!
A Sella Cavazza (1162 m) mi concedo qualche minuto di pausa: la prima salita impegnativa è ormai alle spalle.
Continuo in leggera salita passando dall’Alpe Cavazza (1180 m). Trecento metri oltre l’alpeggio svolto a destra lungo un sentierino appena percettibile, che dopo pochi metri, in territorio italiano, diventa una bella pista. In 4 minuti pervengo all’Alpe Böcc (1153 m), raggiungibile anche dalle auto dal quart’ultimo tornante della strada del Bisbino.
Proseguo in leggera discesa, lungo il “Sentiero delle nostre genti” no. 2. Passo dalla Fonte Fracia (1145 m), fontana recuperata dall’Associazione Amici del Bisbino nel 1987 (acqua non potabile) e in breve raggiungo la strada asfaltata del Monte Bisbino, a circa 1140 m di quota, nella Valle della Colletta. La segnaletica indirizza in modo chiaro gli escursionisti verso i rifugi e gli agriturismi che da qui via si susseguono lungo la Via dei Monti Lariani.
Da Cà Bossi, seguo la jeeppabile in discesa, attraverso una fitta faggeta. In cinque minuti arrivo alla Colma del Bugone (1119 m), dove posso ammirare il Fautel, il famoso faggio monumentale, in piena fioritura.
In ulteriori 25 minuti di comoda pedalata raggiungo il Rifugio dei Murelli (1200 m), “aperto tutto l’anno”. I gestori sono in partenza per “far legna nel bosco”: niente caffè! Continuo verso la seconda importante salita, che mi porta alla colma a quota 1287 m, il punto più elevato della gita: sono trecento metri tosti. Qualche ciclista ha paragonato questo strappo al mitico Mortirolo. In cinque minuti di discesa pervengo all’imponente Rifugio Binate (1200 m), ex caserma della GdF, gestito dal CAI Cantù. Sembrerebbe abbandonato. Il panorama sul Sasso Gordona, roccaforte della Linea Cadorna, è incantevole. Alla Colma di Binate (1133 m) osservo la nevèra, la cisterna per l’acqua e la stalla con casera.
Mi trovo ad un trivio: a sinistra un sentierino pianeggiante, a mezza costa, nell’alta Valle di Rema, conduce alla Colma di Schignano o Colma della Crocetta (1118 m). Decido di raggiungerla rimanendo sulla mulattiera che si abbassa fino a Treviglio (1060 m), per poi risalire verso la Crocetta e il Sasso Gordona.
Ai bordi della successiva strada militare, che aggira il versante nord del Sasso Gordona, sono state posate numerose statue lignee di ottima fattura. All’inizio della radura del Rifugio Prabello (1201 m) la vista è libera di muoversi dall’alta Valle d’Intelvi alle Alpi Pennine.
Qui il sole ha già ingentilito l’aria: ne approfitto per uno spuntino. Ho consumato solo il 51% della carica della batteria. Per raggiungere l’Alpe Bonello, questa volta scelgo un sentierino di mucche, che si sviluppa senza dislivelli sul fianco meridionale del Poncione di Cabbio. In questo breve tratto di circa 600 m accompagno la bici.
Poco dopo l’Alpe Bonello ho la fortuna di vedere, per qualche secondo, una magnifica volpe a caccia di arvicole. Anche il pascolo dell’Alpe della Bolla (1088 m) mi offre delle vedute incantevoli: abbiamo la fortuna di vivere in una regione con paesaggi stupendi!
Non mi resta che scendere verso Rondagno e Muggio, località a partire dalla quale percorro la strada asfaltata del versante sinistro della Valle di Muggio, fino a Sagno, dove concludo l’anello ciclistico 4 ore e 45 minuti dopo la partenza.
Bellissimo itinerario transfrontaliero fra il Monte Bisbino, il Monte San Bernardo e il Sasso Gordona. Il percorso è per buona parte privo di acqua, in particolare quando si trovano i rifugi chiusi…
Tempo totale: 4 h 45 min
Tempi parziali
Posteggio sopra Sagno (735 m) – Alpe Böcc (1150 m): 50 min
Alpe Böcc (1150 m) – Rifugio Colma del Bugone (1119 m): 17 min
Rifugio Colma del Bugone (1119 m) – Rifugio dei Murelli (1200 m): 25 min
Rifugio dei Murelli (1200 m) – Rifugio Monte di Binate (1200 m): 20 min
Rifugio Monte di Binate (1200 m) – Rifugio Prabello (1201 m): 1 h
Rifugio Prabello (1201 m) – Alpe Bonello (1100 m): 45 min
Alpe Bonello (1100 m) – Fontane di Muggio (661 m): 33 min
Muggio (661 m) – Sagno (735 m): 34 min
Dislivello in salita: 1173 m
Quota massima: 1287 m
Quota minima: 552 m
Pendenza massima: 33,3%
Sviluppo complessivo: 33 km
Consumo batteria: 67%
Difficoltà: PD
Copertura della rete cellulare: discreta
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