Pizzo Centrale (2999 m) - Skitour
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Salita in solitaria al più alto Duemila della Svizzera, partendo dal Gemsstock.
Oltre all’abituale attrezzatura sci alpinistica, oggi ho portato anche piccozza e ramponi: si sono rivelati assolutamente indispensabili!
Inizio dell’escursione: ore 8.30 da Andermatt, ore 9.05 dal Gemsstock
Fine dell’escursione: ore 15:45
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1046 hPa
Umidità relativa: 60%
Velocità media del vento: 5 km/h
Temperatura alla partenza da Andermatt: -7,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1300 m
Temperatura al Gemsstock, ore 9.00: -10°C
Temperatura al rientro ad Andermatt: 8,5°C
Sorgere del sole: 6.15
Tramonto del sole: 18.47
La giornata è splendida; oltre agli abituali vacanzieri residenti ad Andermatt, oggi ci sarà sicuramente una forte affluenza di sciatori, attratti non solo dalle favorevoli condizioni meteorologiche ma anche dal fatto che la giornaliera, acquistata in anticipo in internet, costa solo 10.- CHF, a fronte degli abituali 67.- CHF del fine settimana.
Riesco a salire sulla prima cabina alle 8:30 precise; durante la corsa rimango immobilizzato dagli zaini di altri numerosi sci alpinisti.
Alle 9:05, dopo le abituali foto panoramiche, passo sotto le corde di recinzione della stazione a monte del Gemsstock (2961 m) e affronto l’insidioso traverso, in direzione sud, verso lo Schwarzbachfirn. Gli snowboarder che mi hanno preceduto hanno già eliminano la spolverata di neve fresca facendo affiorare le placche gelate. Questa volta decido di risalire il pendio della Gafallenlücke (2821 m) con gli sci in spalla. Scelta sbagliata: l’operazione mi costa molta fatica e più tempo che con le pelli di foca. Alle 9:30 raggiungo la sella sotto le sferzate del vento, che per fortuna si placherà del tutto dopo le dieci.
La discesa nella Valle di Guspis è sicuramente piacevole sia per la perfetta visibilità sia per la vastità dei pendii. I tratti con buona neve polverosa si alternano ad altri con neve ventata e crostosa. Alle 10:15 arrivo in località Im hinteren Loch (2406 m): inizia la salita con le pelli di foca. All’improvviso cessa il vento e mi si apre un bellissimo paesaggio immacolato attraversato da una fresca traccia. La seguo, senza faticare molto, ai piedi del Rotstock: “Unter dem Rotstock”. Il mio amato Pizzo Fortünéi (2812 m) è a un tiro di schioppo; spero di poterlo raggiungere anche quest’anno. Più a destra brilla anche la Sunnig Lücke, una bocchetta che dà accesso all’Alpe Fortünéi, i cui pascoli offrono delle discese indimenticabili. Verso la testata della valle la pendenza aumenta. Alle 11:22 arrivo allo Skidepot, il deposito sci indicato dalle guide, alla base del muro che ha una pendenza media di 45°. In condizioni normali, con neve morbida, questo corridoio si percorre facilmente in pochi minuti. Oggi le condizioni sono difficili: la neve è compatta, gelata e difficile da risalire. I ramponi mi danno una buona presa, ma la piccozza non entra facilmente. Temo la scivolata; pur avendo il casco non sarebbe priva di conseguenze. Malgrado le condizioni difficili e il pesante zaino, arrivo in pochi minuti alla Guspissattel (2888 m), sono le 11:50. Il problema grosso sarà la discesa lungo questo muro ghiacciato, ma per ora non voglio pensarci.
Dalla Guspissattel alla vetta il terreno è misto: neve, roccia e sfasciumi. Tengo i ramponi, un bastoncino e la piccozza e lo risalgo in perfetta solitudine. L’ultima volta che ho percorso questo sentierino era il 19 luglio 2012, la prima risale ai tempi della scuola reclute, quando la cima superava ancora i 3000 m.
Alle 12:12 posso esclamare Pizzo Centrale geschafft!

Pizzo Centrale (2999 m)
È la cima più elevata del Gruppo del San Gottardo. In ogni caso, con la testa raggiungo gli ambiti tremila metri. Sono in compagnia di due gracchi alpini che mi volano attorno in cerca di cibo. Mi auguro che siano di buon auspicio, non degli “uccellacci del malaugurio”.
Il colpo d’occhio è straordinario. Faccio una carrellata di foto a 360°, mi disseto e inizio immediatamente la discesa: non c’è tempo da perdere. Nella mente comincia a balenarmi un po’ di preoccupazione per il ripido corridoio ghiacciato. Alla Guspissattel stringo i lacci dei ramponi, avvolgo i cinturini della piccozza e del bastoncino ai polsi e mi avvio, concentrato, verso il punto chiave dell’escursione. Dopo una decina di metri mi metto con la pancia verso il pendio e scendo passo dopo passo puntando i ramponi nelle lievi cavità scavate durante la salita. Dopo ogni mossa devo spostare la piccozza, che purtroppo non entra ovunque nella neve compatta. Devo compiere diversi tentativi prima di trovare un posto leggermente più tenero; finalmente, a tutta forza, la infilo dandole una lieve inclinazione verso il pendio, così che la becca possa ancorarsi al ghiaccio. È una lavoro faticoso, lento, di costanza e pazienza, con l’aggravante del peso dello zaino che vorrebbe darmi l’abbrivio per la caduta. Non mi perdo d’animo, continuo lentamente, mantenendo la calma. Sono ben coperto, non ho sintomi di crampi e sopporto bene lo sforzo. La perseveranza mi premia: evito la scivolata e raggiungo felicemente il deposito sci senza incidenti. Sono le 13:40. Spello gli sci, tolgo i ramponi e la giacca supplementare e mi preparo per la lunga discesa nella Guspistal.
Trovo dei tratti con neve polverosa, che mi danno molta soddisfazione, alternate a zone con neve cartonata, che supero con delle traverse. In ogni modo arrivo allo sbocco della valle sospesa senza problemi di sorta. L’ultimo pendio, coperto di cespugli di ontano, mi porta alla Centrale di ventilazione dell’autostrada, a 1694 m di quota.
Superato il ponticello sulla Gotthardreuss, percorro a piedi circa 300 metri di tragitto in leggera salita, sino a raggiungere la strada del Passo del San Gottardo: finalmente posso mettere un panino sotto i denti, ho un tremendo vuoto allo stomaco.
Riprendo la lenta e tranquilla discesa sulla strada, con neve battuta da un cingolato, fino ad Hospental. Sono le 14:30; dopo due minuti arriva l’autopostale, che mi riporta gratuitamente alla stazione a valle della funivia del Gemsstock.
Lunga escursione di oltre sette ore in una giornata di pieno sole. Per la prima volta al Pizzo Centrale con gli sci, il più alto Duemila della Svizzera.
Tempo totale: 7 h 15 min
Tempi parziali
Gemsstock (2961 m) – Gafallenlücke (2821 m): 25 min
Gafallenlücke (2821 m) – Im hinteren Loch (2406 m): 45 min
Im hinteren Loch (2406 m) – Pizzo Centrale (2999 m): 2 h
Pizzo Centrale (2999 m) – Balmenstafel (2126 m): 2 h 15 min
Balmenstafel (2126 m) – Centrale di ventilazione Guspis (1694 m): 20 min
Centrale di ventilazione Guspis (1690 m) – Hospental (1452 m): 25 min
Dislivello in salita: 646 m
Dislivello in discesa: 2081 m
Sviluppo complessivo: 18,5 km
Difficoltà: AD
Coordinate Pizzo Centrale: 690.165/159.214
Libro di vetta: sì
SLF: 2 (moderato)
Copertura della rete cellulare: assenza di segnale in alcune zone della Valle Guspis
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