Monte Orsa (m.998), versante Nord
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Partenza da Porto Ceresio (m.274), e tramite la bella mulattiera che sale ad ampie svolte si raggiunge la strada asfaltata a poca distanza da Cadelmonte (m.500), che tuttavia non si tocca in quanto s'incontra quasi in corrispondenza una strada forestale che punta direttamente a Monte Casolo. Si aggira a sinistra un'ampia proprietà privata su largo sentiero molto invaso dal fogliame fino a incrociare la strada militare per il Monte Grumello ed incontrando la nuova segnaletica CAI per il Monte Pravello e il confine svizzero. In realtà non è un autentico percorso di salita, ma un vecchio sentiero/mulattiera che attraversa in saliscendi un paio di valloncelli toccando una zona d'interesse paleontologico (pannelli) e infine, dopo un brusco strappo, va a congiungersi con la strada militare proveniente da Besano e la Bocca dei due Bar proprio al bivio della Batteria (postazioni, m.720). Si segue quest'ultima, raggiungendo con pendenza lieve l'Albero di Sella (m.897) e per sentiero con ultimo strappetto la panoramica vetta del Monte Pravello (m.1015).
Mi fermo un pò ammirando un buon panorama, appena offuscato dalla foschia, poi torno sui miei passi all'Albero di Sella, ove si prende l'evidente sentiero a sinistra per Viggiù e Besano, traversando a N della bastionata rocciosa del Pravello e del vicino Monte Orsa. Purtroppo è in corso d'opera il taglio dei boscaioli, tanto che il sentiero è ormai diventato uno stradone scavato dai trattori: delle attrezzature poste alcuni anni fà dai bikers per le loro evoluzioni non vi è assolutamente più traccia.
Gradualmente giungo sotto i bastioni calcarei del Monte Orsa, riconoscendo la zona di massi ove qualche anno fà mi avventurai con
froloccone, ma proseguo la discesa studiando la linea ideale per poi risalire verso la vetta. Raggiungo la dorsale nord iniziando a salire senza traccia un bosco francamente non bellissimo ma abbastanza pulito, incrociando le prime isolate formazioni calcaree e - con sgradita sorpresa - un'ulteriore stradone trasversale di boscaioli che ovviamente ignoro proseguendo un'ascesa sempre più ripida alla bastionata terminale. Si raggiunge così, aggirando a sinistra un primo masso isolato, le prime rocce e qui la pendenza si fà seria, tanto che a sorpresa non si notano quasi tracce animali che facilitino l'opera, e si prosegue davvero secondo convenienza, cercando dove possibile aiuto dalle piante. Uno svettante "corno" isolato che domina le strutture calcaree attira subito l'attenzione, e già da qui sembrerebbe raggiungibile, con scalata peraltro impegnativa su roccia che non mi convince pienamente. Si aggirano le rocce a destra, salendo infine con lieve ravano sulla selletta e sullo stesso "corno" ammirato poco prima, poi si prosegue su pendenza (e ravano) ulteriormente accentuata giungendo in prossimità della vetta, sbarrata tuttavia da pareti, canali e camini di difficoltà ragguardevole (IV-V°). Individuo un sentierino-cengia esposto che a sorpresa mi porta sotto la feritoia di una delle molte gallerie sotterranee del Monte Orsa sbucando su una spalla erbosa da cui si avrebbe accesso, con cautela, a un bel canalino che conduce giusto in vetta, ma anche qui le difficoltà, unite all'esposizione, da affrontare sarebbero eccessive. Di fatto questa sarebbe la salita "perfetta", ma è davvero tosta. Torno sui miei passi giungendo a un avvallamento da cui si osservano ulteriori vie di salita, trovando almeno un paio di caminetti fattibili (III°) ma ugualmente rischiosi, che ripulisco bene da fogliame e detriti nel caso a qualcun altro saltasse in testa d'affrontare questi versanti verticali: il primo presenta una sbiadita ma evidente bollatura, segno che una piccola "storia" alpinistica un tempo debba esserci stata. Sto per arrendermi aggirando completamente la bastionata sulla destra per giungere più "comodamente" in vetta, quando un'ultima ispezione mi fa notare un bello spigolo (II°) rivolto al culmine del secondo caminetto. Lo affronto e supero, portandomi su una non banale sequela di gradoni (I-II°) e cenge, che con passaggino finale di III° permettono d'issarmi appena a lato delle antenne che deturpano la vetta. Non mi avvedo che tra le due antenne ci sarebbe un comodo "corridoio" che porta in breve alla stele di vetta, e traverso - in lieve esposizione sul tratto appena risalito - a sinistra contornando la recinzione. Superati un paio di alberi in stile contorsionista si aggira sempre su cengia giungendo a pochi metri dalla vetta, dove però c'è un bel saltino su uno dei tanti caminetti verticali che da un lato s'inabissa e dall'altro giunge in cima. Qui si affronta un breve tratto "ferrato" aiutandosi con la rete metallica, salendo un gradino roccioso e traversando in saliscendi un'ulteriore cengetta al centro del caminetto, qui solo erboso, da cui in breve si giunge in vetta al Monte Orsa (m.998): panorama ancora buono ma molto offuscato rispetto a quello ammirato dal Pravello.
Mi raggiunge quasi subito una simpatica coppia comasco-ticinese, Marco e Sabrina, proveniente da Viggiù ai quali mi unisco per la rilassante e comoda discesa dalla via normale (strada militare), che mai avevo percorso in tanti anni di frequentazione. ;) Nella gradevole Viggiù il giro conosce la sua conclusione, e posso tornare tranquillamente in bus a Varese e in Valganna.
Avanti così.
NB. Porto Ceresio-Cadelmonte-Monte Pravello-Albero di Sella-Quota m.800 T2 - Quota m.800-Monte Orsa T3/T6- (II°) - Monte Orsa-Viggiù T1
Mi fermo un pò ammirando un buon panorama, appena offuscato dalla foschia, poi torno sui miei passi all'Albero di Sella, ove si prende l'evidente sentiero a sinistra per Viggiù e Besano, traversando a N della bastionata rocciosa del Pravello e del vicino Monte Orsa. Purtroppo è in corso d'opera il taglio dei boscaioli, tanto che il sentiero è ormai diventato uno stradone scavato dai trattori: delle attrezzature poste alcuni anni fà dai bikers per le loro evoluzioni non vi è assolutamente più traccia.
Gradualmente giungo sotto i bastioni calcarei del Monte Orsa, riconoscendo la zona di massi ove qualche anno fà mi avventurai con

Mi raggiunge quasi subito una simpatica coppia comasco-ticinese, Marco e Sabrina, proveniente da Viggiù ai quali mi unisco per la rilassante e comoda discesa dalla via normale (strada militare), che mai avevo percorso in tanti anni di frequentazione. ;) Nella gradevole Viggiù il giro conosce la sua conclusione, e posso tornare tranquillamente in bus a Varese e in Valganna.
Avanti così.
NB. Porto Ceresio-Cadelmonte-Monte Pravello-Albero di Sella-Quota m.800 T2 - Quota m.800-Monte Orsa T3/T6- (II°) - Monte Orsa-Viggiù T1
Tourengänger:
Poncione

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