La Corna è Piana, ma il Sentiero è delle Vipere.
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Era molto tempo che volevo fare un giro sulla Corna Piana, bel bastione di granito che guarda l'abitato di San Valentino, piccolo centro sciistico sopra Avio.
Partiamo col fido Menek che scalpita dopo 7 giorni di raffreddore che lo ha costretto ad una ignominosa prigionia.
Arrivati a San Valentino, proseguiamo lungo la strada che porta al Graziani, poi ci fermiamo su uno slargo prima della sbarra che viene chiusa nel periodo Novembre-maggio.Partiamo lungo un duro sentiero nella faggeta, il sentiero "tira" abbastanza e ci porta in breve, alla quota di attacco del sentiero attrezzato delle "vipere", un bel traverso con qualche pezzo attrezzato con staffe.
Saliamo godendoci il sole e spaziando verso est, poi siamo sulla forcelletta finale dove ci accoglie un vasto altopiano della Piana del Crone del Bes, in primavera è una località con una spettacolare fioritura e conto di tornarci, ora ci dirigiamo verso le malghe che riposano più in basso, le superiamo e iniziamo la seconda salita che ci porta verso la Corna Piana, appunto una balconata frastagliata che con la cima omonima con i suoi 1731 metri, è la più alta elevazione.
Mangiamo il solito spuntino : banana, arancia, fichi secchi(slurp!) poi riprendiamo la direzione verso la bocca del Creer ed il rifugio Graziani, chiuso nei giorni feriali.
Una veloce discesa, in parte sulla provinciale, ci riporta al parcheggio.

Ci voleva un bel girettino dopo una settimana di "segregazione camerale", una settimana in cui mi sono letteralmente fracassato gli "ottoni a scoppio"...
Oggi sembra la giornata ideale per calcare i sentieri montani, il sole è bello caldo e l'arietta leggermente fresca danno una carica non indifferente, e anche se sono ancora un po strambato affronto con un certo piglio il primo strappo che conduce al Sentiero delle Vipere. Il Sentiero delle Vipere non è altro che un breve tratto attrezzato che zigzaga due o tre volte e attraversa una corta cengia, neanche il tempo di scaldare i muscoli e già sbuchi al Crone di Bes laddove la via attrezzata finisce abbracciando il pianoro che conduce alla Malga Bes.
E' un bel camminare, seguendo il sentiero o andando ad cazzum, la piana aiuta a scegliere ciò che ti fa più piacere; passiamo la Malga e dopo un breve conciliabolo decidiamo di salire alla Corna seguendo un comodo sentiero erboso che ne taglia la cima frastagliata di rocce, la pendenza non ti mette mai alle corde e poco dopo siamo in cima, dove i resti della Prima Guerra Mondiale sono lì a ricordarti che da lì non sono passati solo le persone dedite al lavoro montano o escursionisti ante litteram, ma anche poveri soldati spediti, spesso con coercizione, in zone impervie e che non hanno fatto più ritorno dai propri cari.
Dopo il pasto frugale riprendiamo il nostro cammino, scendendo su uno scosceso innevato che attraversa qualche Mugo, ed in 15 minuti circa siamo di nuovo su una leggera altura dove è presente una sorta di trigonometrico dove sono incisi i nomi delle montagne che a vista ci circondano. Da qua alla Bocca del Creer e quindi al Rif. Graziani è un'altro comodo navigare a vista.
Adesso è ora di ritornare all'auto, e per farlo seguiamo la traccia che porta alla vicina Malga Canalace, che oltrepassiamo per poi risalire sulla strada asfaltata. Qua affrontiamo qualche taglio, ma in linea di massima si rimane on the road e con facilità ritorniamo al punto di partenza.
Nota 1): Cazzeggi vari...
Lerciooo:"E' solo decrescita felice". Tricologo grillino minimizza il problema della calvizie.
Lercioworld: Global warming, le hit latine potrebbero partire con due mesi d'anticipo!
Nota 2): Eric al veleno...
La Vipera è bella se sta in una bolla,
ma se si ribella da sotto la zolla,
mordicchia la pelle e nessuno la scrolla.
A' la prochaine! Menek
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