Sass Cadrega e San Martino- Valcuvia
|
||||||||||||||||||||||
Ennesima escursione al Monte San Martino alla ricerca di elementi di novità che diano sapore alla gita. Comunque su sentieri percorsi tante volte c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire: aspetti stagionali della vegetazione, incontri con animali, angoli che non avevi notato, scorci panoramici. L'aspetto più evidente dei nostri boschi di latifoglie in questo periodo dell'anno è la presenza di numerosi fiori variopinti; più avanti la copertura del fogliame toglierà luce al sottobosco ed i fiori spariranno.
Con la mattinata a disposizione esco da casa mia a Cuveglio ed inizio il cammino sulle vie di paese. Svolto sulla ripida salita di via Nicolini e mi inoltro nel bosco su mulattiera acciottolata. La via si congiunge con la pista forestale proveniente da un tornante della strada per Duno. Sulla nuova cartina della Comunità Montana Valli del Verbano questo sentiero è segnato col 264. In realtà sui sentieri in questa zona, pur essendo evidenti, non vi è nessuna segnaletica. Mi propongo per il futuro di promuovere la realizzazione della segnatura di questi sentieri. Proseguo sulla pista che, superata la località Bignes, prosegue nel bosco e, dopo una ripida salita, raggiunge i ruderi di Campian (545), crocevia di sentieri. Svolto a destra, lasciando il 264, sul sentiero che corrisponde al 264 coll. della cartina. Superate alcune vallette ed evitate alcune piante cadute che intralciano la via procedo su alcuni saliscendi fino ad immettermi su pista forestale che, in discesa, sbuca su un tornante della pista forestale (sentiero 263) che sale da Cassano. Dopo una ripida salita arrivo al bivio con l'altra pista che sale da Cassano. Da questo tratto pianeggiante si intravede tra gli alberi la formazione rocciosa del Sass Cadrega, denominata così per l'evidente somiglianza delle sue forme con una poltrona. Sulle vecchie cartine della zona con Sasso Cadrega era indicata tutta la bastionata rocciosa sovrastante, in realtà il Sass Cadrega è solo il masso a forma di poltrona mentre la roccia sopra è chiamata Sasso Bianco ( o anche Sass Marsc). La nuova cartina riporta le denominazioni corrette. Mi ero prefissato di salire su questo masso. Lascio la strada mi dirigo verso questa meta. Mi districo fra fitta vegetazione di alberi bassi e raggiungo la base del masso, lo aggiro ed arrivo sullo spigolo a nord dove intravedo la via di salita. Qualche anno fa era già arrivato qui ma poi avevo desistito dall'intento di salire. Oggi, per l'occasione, mi sono portato 20mt di corda per la discesa. Non ho esperienza di arrampicata su roccia comunque sono 10mt di salita verticale con vari appigli ma occorre valutare la stabilità della roccia poiché qualche sasso si stacca. Raggiungo il praticello sulla cima da cui si gode ampio panorama e, dopo qualche foto, mi preparo per la discesa facendo passare una corda doppia dal tronco di un alberello e scendo senza problemi. Recupero la corda e riprendo il cammino sulla ganda di grossi massi, mi districo nella boscaglia e ritorno sulla pista e raggiungo il bivio con pannello didattico riguardante le opere della Frontiera Nord. Sono ora sul sentiero 262 che si inerpica sopra le pareti verticali del Sasso Bianco. Raggiungo l'entrata delle gallerie. Il sentiero segnato prosegue la salita nel bosco, io, invece, opto per il percorso nelle gallerie. Non ci sono indicazioni ma conosco a memoria questa via che richiede l'indispensabile utilizzo della torcia. Una ripida scalinata conduce ad alcuni locali che si aprono sopra le pareti del Sasso Bianco. Proseguo nel percorso delle gallerie che alterna tratti scoperti ad altri coperti sia naturali che artificiali. Arrivo alla cosiddetta "piazza d'armi" piccola valle chiusa tra alte pareti di roccia dove imbocco il lungo tratto di galleria su ripidi scalini che conduce al forte. L'ultimo tratto non è percorribile per cui esco da un'uscita laterale attrezzata con catene da cui si risale ai cancelli di ingresso al Forte di Vallalta (780). Proseguo sulla strada sterrata che coincide col sentiero 206 e sale al tornante di Val Alta (832), dove svolto a destra sul sentiero che dopo varie svolte conduce alla chiesetta di San Martino in Culmine (1087). La discesa la faccio sul sentiero normale che alterna tratti stradali e scende a Cantonaccio (811) e quindi a Duno (512). Prendo la ripida discesa chiamata "brevissima" che scende alla caratteristica chiesetta di Sant'Anna a Cuveglio. Sulle vie di paese faccio ritorno a casa.
Tempi di percorrenza: 1h15' al Sass Cadrega, 2h18' a Val Alta, 2h48' a S.Martino, 3h46' tutto il giro.
Meteo: bello e limpido.
Note: sulla nuova cartina delle valli del Verbano c'è un errore: il sentiero 262 (Cassano- Sasso Bianco- Val Alta) non raggiunge direttamente il valico di Val Alta ma, poco prima piega a destra verso le caverne del forte Vallalta dove si immette sulla strada militare che porta al valico di Val Alta.
La traccia GPS pubblicata non è reale, ovviamente, nei tratti in galleria.
Con la mattinata a disposizione esco da casa mia a Cuveglio ed inizio il cammino sulle vie di paese. Svolto sulla ripida salita di via Nicolini e mi inoltro nel bosco su mulattiera acciottolata. La via si congiunge con la pista forestale proveniente da un tornante della strada per Duno. Sulla nuova cartina della Comunità Montana Valli del Verbano questo sentiero è segnato col 264. In realtà sui sentieri in questa zona, pur essendo evidenti, non vi è nessuna segnaletica. Mi propongo per il futuro di promuovere la realizzazione della segnatura di questi sentieri. Proseguo sulla pista che, superata la località Bignes, prosegue nel bosco e, dopo una ripida salita, raggiunge i ruderi di Campian (545), crocevia di sentieri. Svolto a destra, lasciando il 264, sul sentiero che corrisponde al 264 coll. della cartina. Superate alcune vallette ed evitate alcune piante cadute che intralciano la via procedo su alcuni saliscendi fino ad immettermi su pista forestale che, in discesa, sbuca su un tornante della pista forestale (sentiero 263) che sale da Cassano. Dopo una ripida salita arrivo al bivio con l'altra pista che sale da Cassano. Da questo tratto pianeggiante si intravede tra gli alberi la formazione rocciosa del Sass Cadrega, denominata così per l'evidente somiglianza delle sue forme con una poltrona. Sulle vecchie cartine della zona con Sasso Cadrega era indicata tutta la bastionata rocciosa sovrastante, in realtà il Sass Cadrega è solo il masso a forma di poltrona mentre la roccia sopra è chiamata Sasso Bianco ( o anche Sass Marsc). La nuova cartina riporta le denominazioni corrette. Mi ero prefissato di salire su questo masso. Lascio la strada mi dirigo verso questa meta. Mi districo fra fitta vegetazione di alberi bassi e raggiungo la base del masso, lo aggiro ed arrivo sullo spigolo a nord dove intravedo la via di salita. Qualche anno fa era già arrivato qui ma poi avevo desistito dall'intento di salire. Oggi, per l'occasione, mi sono portato 20mt di corda per la discesa. Non ho esperienza di arrampicata su roccia comunque sono 10mt di salita verticale con vari appigli ma occorre valutare la stabilità della roccia poiché qualche sasso si stacca. Raggiungo il praticello sulla cima da cui si gode ampio panorama e, dopo qualche foto, mi preparo per la discesa facendo passare una corda doppia dal tronco di un alberello e scendo senza problemi. Recupero la corda e riprendo il cammino sulla ganda di grossi massi, mi districo nella boscaglia e ritorno sulla pista e raggiungo il bivio con pannello didattico riguardante le opere della Frontiera Nord. Sono ora sul sentiero 262 che si inerpica sopra le pareti verticali del Sasso Bianco. Raggiungo l'entrata delle gallerie. Il sentiero segnato prosegue la salita nel bosco, io, invece, opto per il percorso nelle gallerie. Non ci sono indicazioni ma conosco a memoria questa via che richiede l'indispensabile utilizzo della torcia. Una ripida scalinata conduce ad alcuni locali che si aprono sopra le pareti del Sasso Bianco. Proseguo nel percorso delle gallerie che alterna tratti scoperti ad altri coperti sia naturali che artificiali. Arrivo alla cosiddetta "piazza d'armi" piccola valle chiusa tra alte pareti di roccia dove imbocco il lungo tratto di galleria su ripidi scalini che conduce al forte. L'ultimo tratto non è percorribile per cui esco da un'uscita laterale attrezzata con catene da cui si risale ai cancelli di ingresso al Forte di Vallalta (780). Proseguo sulla strada sterrata che coincide col sentiero 206 e sale al tornante di Val Alta (832), dove svolto a destra sul sentiero che dopo varie svolte conduce alla chiesetta di San Martino in Culmine (1087). La discesa la faccio sul sentiero normale che alterna tratti stradali e scende a Cantonaccio (811) e quindi a Duno (512). Prendo la ripida discesa chiamata "brevissima" che scende alla caratteristica chiesetta di Sant'Anna a Cuveglio. Sulle vie di paese faccio ritorno a casa.
Tempi di percorrenza: 1h15' al Sass Cadrega, 2h18' a Val Alta, 2h48' a S.Martino, 3h46' tutto il giro.
Meteo: bello e limpido.
Note: sulla nuova cartina delle valli del Verbano c'è un errore: il sentiero 262 (Cassano- Sasso Bianco- Val Alta) non raggiunge direttamente il valico di Val Alta ma, poco prima piega a destra verso le caverne del forte Vallalta dove si immette sulla strada militare che porta al valico di Val Alta.
La traccia GPS pubblicata non è reale, ovviamente, nei tratti in galleria.
Tourengänger:
morgan
Communities: Hikr in italiano, Montagne di Casa
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (4)