Un Monte Cavallo o Sasso della Croce 2907 m...meno sofferto!
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I -10° al Rifugio Pederù ci fanno sperare in una ciaspolata migliore, per cui tentiamo…il posto è meraviglioso!
Fino al rifugio Lavarella nessun problema, sia la strada sia il sentiero nella parte alta sono ben battuti.
Al rifugio breve sosta, poca gente in giro e stanno tutti andando verso il P.so di Sant’Antonio, comunque non dove andremo noi.
Con un bello strappo saliamo ad un colletto e abbandoniamo il rado bosco. Da qui si apre l’enorme catino racchiuso tra il Piz de Lavarella e il Sasso delle Dieci. Con una lunga serie di sali scendi, mai troppo lunghi, in verità i scendi di adesso al ritorno saranno dei lunghi sali…arriviamo al P.so della Croce. Dopo un’occhiata alla Val Badia, svoltiamo a dx e cercando di stare più o meno sul percorso estivo, ci portiamo sotto il ripido e ampio canalone sotto la cima. Ci precedono due sci alpinisti saliti dalla via più diretta che passa sotto il Sasso delle Dieci.
Raggiungiamo il secondo a una cinquantina di metri dalla cima, sta togliendo gli sci, l’altro ha proseguito ancora un poco, cosa che facciamo anche noi. Non per molto però, lo raggiungiamo, togliamo anche noi le ciaspole e dopo aver scambiato qualche chiacchiera saliamo alla croce.
Poco dopo arriva il primo sci alpinista mentre l’altro insieme ad altri due se la prendono con più comodo, due addirittura rinunceranno a pochi metri…camminare sulla pietraia con i loro scarponi non deve essere il top, ma rinunciare a dieci minuti dalla cima, dopo tanta fatica…
Chiacchieriamo un poco, ci scambiamo le impressioni su come potremo scendere, visto la qualità pessima della neve nell’ultima parte. Noi siamo un po’ preoccupati del canale dove la neve è viscida e si scivola e dove qualcuno è salito con solo gli scarponi facendo grandi buche, loro lo sono per i sassi affioranti…Affrontiamo prima noi la discesa. Rimesse le ciaspole, con molta calma cominciamo a scendere, tutto bene, meglio del previsto. Ripreso il lungo traverso per il P.so Croce facciamo una deviazione sul Piz Zuber da dove riusciamo a vedere la Chiesa di Santa Croce, nel rifugio accanto si mangiava uno dei kaisersmarren migliori della Val Badia.
Dal P.so saliamo velocemente al Piz Ciantun da dove su neve per lo più farinosa riusciamo a tornare sulla traccia di salita facendo un piccolo anello.
Riprendiamo ora con le risalite, che immancabilmente sono più lunghe di quanto erano in discesa all’andata. Raggiungiamo il colletto, rientriamo nel bosco e velocemente siamo di nuovo al Rifugio Lavarella, dove nonostante l’ora ancora buona c’è pochissima gente.
Doverosa sosta birra e panino e quindi rientro a Pederù e poi al piccolo e accogliente B&B di San Vigilio di Marebbe.
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