Pizzo di Gino o Menone (2245 m) - Val Cavargna
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Il Pizzo di Gino con i suoi 2245 m è la vetta più elevata delle Prealpi Luganesi. Assieme alla sua eleganza è l’elemento che mi ha indotto a raggiungerlo. Purtroppo, le condizioni meteo molto variabili non ci hanno permesso di ammirare lo splendido panorama a 360 gradi che si gode da questa cima.
Il percorso non presenta alcuna difficoltà tecnica, fatta eccezione per gli ultimi 50 metri, un po’ esposti, che richiedono prudenza soprattutto con terreno bagnato o coperto di neve, oppure con nebbia fitta.
Non si trova nessun segnavia su tutto il percorso. Il fatto può creare seri problemi soprattutto con nebbia, ma è altrettanto vero che induce a leggere il territorio con maggior attenzione e a consultare la carta topografica.
La piccola sommità del Pizzo di Gino è purtroppo ricoperta quasi completamente da escrementi di pecore: a parte l’intenso odore, è quasi impossibile sedersi.
Oltre alla bellezza del paesaggio, ho ammirato una ricca flora (ginestre, genziane, anemoni, ecc.)
Ho notato, con molto piacere, che esiste una piccola colonia di marmotte sul versante meridionale. La riserva di caccia ne permette la sopravvivenza.
Interessanti anche i resti delle trincee della Prima Guerra Mondiale e le strade militari della Linea Cadorna.
La cosa che maggiormente mi ha impressionato è l’osservazione di una nuova costruzione molto danneggiata da una valanga. Ho saputo da una persona del posto che la slavina è caduta dalle pendici della Cima Pianchette a capodanno, quando nell’edificio non c’erano persone. I resti, compresi interi pezzi di muro, si trovano sparsi su un’area molto vasta.
Partecipanti: Lore e siso
Tourengänger:
siso
Communities: Hikr in italiano
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Kommentare (2)